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Provincia di PERUGIA

Capoluogo: Perùgia

Scheda

 
Stemma della provincia Perugia
   

Provincia di Perugia - Statistiche

Territorio. Provincia estesa su circa tre quarti del territorio umbro, con una conformazione prevalentemente montuosa; la sua economia si fonda sulle attività rurali, che nelle zone più fertili vengono praticate intensivamente, su un dinamico apparato industriale e su un vivace terziario, che ha beneficiato della recente crescita del movimento turistico. La circoscrizione perugina è delimitata a occidente dal bacino del lago Trasimeno, a oriente dai monti Sibillini, a settentrione dalla Serra di Burano e a meridione dalla dorsale subappenninica dei monti Martani, che la separa dalla provincia di Terni; per buona parte della sua estensione, inoltre, è incisa longitudinalmente dai solchi paralleli della valle del fiume Tevere e della Valle Umbra. I profondi rivolgimenti socio-economici del secondo dopoguerra hanno ridisegnato la mappa della distribuzione territoriale della sua popolazione, suddivisa in 59 comuni e con un indice di vecchiaia piuttosto elevato, favorendo spostamenti pronunciati verso le zone di pianura, intorno ai nuovi nuclei industriali e agli agglomerati urbani più popolosi; tuttavia gli antichi equilibri territoriali non sono stati completamente sconvolti e solo i borghi montani più appartati, che fondavano la loro economia su un'agricoltura di pura sussistenza, sono stati abbandonati. Dal punto di vista paesaggistico la provincia è ricca di attrattive: spazia infatti dalle nude e severe cime della dorsale appenninica alle fertilissime pianure disposte ad anfiteatro intorno al lago Trasimeno e a quelle della Valle Umbra e della Val Tiberina, intensamente antropizzate; ai margini dei tappeti multicolori dei seminativi di pianura, inoltre, si dispongono sinuose e verdeggianti colline, punteggiate di borghi, torri merlate, castelli e campanili. La vegetazione d'alta quota è formata in prevalenza da cerri, lecci, roverelle, aceri, faggi, castagni, pini neri e abeti bianchi e rossi queste ultime tre specie sono state introdotte per scopi di rimboschimento, mentre i numerosi corsi d'acqua e i bacini lacustri sono attorniati da canneti e da vegetazione arbustiva igrofila di pioppi, salici e ontani, che offrono rifugio a diverse specie di uccelli legate agli ambienti umidi (airone cinerino, gallinella d'acqua, martin pescatore e pendolino). Sullo sfondo rosso dello stemma provinciale, concesso con Regio Decreto, campeggia un grifo d'argento incoronato, con il becco, gli artigli e la lingua doro.

Comunicazioni. Storica cerniera tra la capitale d'Italia e le regioni nord-orientali della penisola, questa provincia è solcata da alcune delle più importanti arterie del paese, quali la strada statale n. 3 Flaminia, antica via consolare che collega Roma a Fano (PS), nelle Marche, e la n. 3 bis Tiberina (E45), che si spinge fino a Sansepolcro (AR), in Toscana, e poi a Bagno di Romagna (FO), in Emilia-Romagna, passando per i due capoluoghi di provincia umbri. Il sistema viario principale è completato dal panoramico raccordo autostradale Perugia-Bettolle, che si stacca dall'autostrada A1 del Sole (Milano-Roma-Napoli) e raggiunge il capoluogo di provincia costeggiando la sponda settentrionale del lago Trasimeno, nonché dalle strade statali n. 71 Umbro-casentinese-romagnola, n. 75 Centrale Umbra, n. 209 Valnerina, n. 298 Eugubina e n. 448 di Baschi. I collegamenti ferroviari sono articolati su quattro linee: la Orte-Falconara Marittima, di importanza nazionale, la Terontola-Perugia-Foligno, di rilievo interregionale, e le due linee secondarie in concessione Perugia-Terni e Perugia-Sansepolcro, gestite dalla Ferrovia centrale umbra. Nel comune di Perugia, in località Sant'Eutizio, è ubicato inoltre l'aeroscalo regionale "Adamo Giuglietti" mentre sul lago Trasimeno è attivo un servizio di navigazione a cura dell'amministrazione provinciale, i cui battelli, moderni ed efficienti, collegano Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno, San Feliciano (Magione) e Castiglione del Lago alle isole Maggiore e Polvese.

Storia. Terra di etruschi e umbri fin da epoche remote, l'intera provincia fu assoggettata da Roma nella prima metà del III secolo a. C. e inglobata nella REGIO VI (UMBRIA) in età augustea. Il crollo dell'impero romano ebbe conseguenze gravissime per le sue genti, che vennero violentemente investite dalle orde barbariche dei goti e dalla successiva, lunga e devastante guerra greco-gotica. L'attuale circoscrizione provinciale fu quindi parzialmente compresa nel ducato longobardo di Spoleto, ad eccezione di una stretta striscia di territorio bizantino lungo la valle del fiume Tevere quest'ultima collegava Roma all'esarcato di Ravenna, di cui Perugia fu caposaldo militare e amministrativo. Dopo alterne vicende il territorio fu inglobato nei domini franchi e due duchi di Spoleto, Guido e suo figlio Franco, cinsero la corona imperiale. L'anarchia politica causata dalla disgregazione dell'impero carolingio favorì" sia le rivendicazioni territoriali della Chiesa sia l'emergere di autonome realtà locali in forte competizione col Papato e con l'Impero. L'epoca doro della provincia ha coinciso appunto con l'età comunale e con il successivo periodo delle signorie, fino all'alba del XVI secolo, quando l'intera circoscrizione entrò a far parte dei domini temporali dei papi, sotto i quali rimase per lunghi e anonimi secoli. Dopo la breve parentesi napoleonica (1809-1814) e la successiva restaurazione pontificia, il 18 settembre 1860 i piemontesi la occuparono annettendola al regno d'Italia.

Struttura socio-economica. La solida economia provinciale ruota intorno ai settori secondario e terziario. L'industria ha conosciuto un notevole sviluppo a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta e si basa soprattutto su piccole e medie imprese attive nei comparti cosiddetti "leggeri". Il maggior numero di stabilimenti si concentra intorno a Perugia, il principale polo manifatturiero della regione: alla periferia del capoluogo provinciale, infatti, si raccolgono opifici dei tessuti, dell'abbigliamento e delle calzature, officine meccaniche ed elettroniche, imprese alimentari e stabilimenti chimici, poligrafici ed editoriali; non mancano inoltre attività artigianali di lunga tradizione (produzione di ceramica, pelletteria, mobili, merletti e manufatti in ferro battuto e rame), che rappresentano una fetta rilevante e giustamente rinomata dell'apparato produttivo perugino. Il terziario, invece, ha il suo punto di forza nel turismo, che a partire dagli anni Settanta ha fatto registrare un costante incremento delle presenze e dei profitti; l'aumento della domanda turistica, inoltre, ha favorito sia la crescita della capacità ricettiva sia il miglioramento del livello qualitativo delle strutture alberghiere. Accanto alle mete ormai classiche, legate soprattutto agli itinerari religiosi e storico-culturali, una certa rinomanza hanno acquistato le stazioni balneari affacciate sul lago Trasimeno. L'agricoltura ha subito dagli anni Sessanta un profondo processo di trasformazione, che ha causato un esodo rurale pronunciato e una caduta di produttività notevole: le coltivazioni dell'olivo e della vite, tuttavia, danno luogo a una produzione olearia e vinicola di grande pregio, affiancandosi alla rinomata produzione di tartufo nero di Norcia e Spoleto; le colture industriali del tabacco, del girasole e del frumento, inoltre, alimentano le attività di trasformazione agro-alimentare.

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