Descrizione
Centro montano di antiche origini, nella cui economia, basata tradizionalmente sull'agricoltura e in particolare sulla coltivazione dell'olivo, si nota da qualche decennio una crescita dell'industria e del movimento turistico. I trevani, che fanno registrare un indice di vecchiaia superiore alla media, vivono concentrati soprattutto nel capoluogo comunale; solo una piccola parte della comunità, infatti, si distribuisce nelle località di Bovara, Cannaiola, Casco dell'Acqua, Coste, Manciano, Matigge-Li Celli, Picciche, Pigge, San Lorenzo e Santa Maria in Valle, in alcuni aggregati urbani minori e in case sparse. L'abitato, caratterizzato da pianta a forma di chiocciola, è immerso tra gli olivi e gode, dalla sommità di un colle, di una magnifica veduta panoramica: da un lato la pianura spoletina, i corsi d'acqua che l'attraversano e le distese coltivate a cereali, ortaggi e vite; dall'altro, oltre una cortina di rilevi collinari ammantati del grigio argenteo degli olivi, si stagliano le cime dei monti Brunette e Serano, coperti da faggete e querceti.
Storia
Fondata dagli umbri, in epoca romana fu municipio con il nome di TREBIAE e conobbe in età imperiale una notevole prosperità. Sede vescovile fino al X secolo, fu anche gastaldato longobardo e, dalla fine del XII secolo, libero comune. Nel 1214 fu distrutta dal duca di Spoleto e, dopo essersi alternativamente schierata al fianco delle vicine e potenti Foligno e Spoleto, nel 1285 partecipò come alleata di Perugia al conflitto tra quest'ultima e la comunità folignate. Nei secoli XV e XVI cooperò con borghi e villaggi limitrofi al prosciugamento delle paludi che occupavano la pianura spoletina, mentre dal punto di vista amministrativo vide l'alternarsi di fasi di autonomia e di lunghi periodi di governo pontificio fino all'unità d'Italia. Superate la cinta muraria romana e le porte d'accesso medievali, si accede al centro storico, dominato dalla chiesa di Sant'Emiliano, adorna di interessanti sculture. Anche altre chiese trevane custodiscono opere d'arte di notevole valore, come la tela di Alessandro Turchi detto l'Orbetto, che si trova nella chiesa dei cappuccini, e i dipinti del Perugino, conservati nelle chiese di San Martino e della Madonna delle Lagrime. Ai molti edifici religiosi si aggiungono mirabili esempi di architettura civile, quali: il medievale palazzo comunale, con un caratteristico loggiato e motti di incoraggiamento per i governanti, scolpiti sugli architravi delle finestre; palazzo Natalucci, caratterizzato da splendide porte arabe, e palazzo Valenti; affreschi del Quattrocento, del Cinquecento e del Seicento si possono inoltre ammirare sulle facciate di alcuni edifici del centro storico.
Economia
La dolcezza del clima e la vocazione eminentemente agricola del territorio comunale hanno consentito alle attività rurali, prima fra tutte l'olivicoltura, di mantenere una posizione di primo piano nell'ambito dell'economia trevana -cospicua è anche la produzione di cereali, foraggio, uva da vino e ortaggi (sedano nero) nonché la raccolta e la commercializzazione del profumato tartufo nero-. L'industria, comunque, ha assunto una notevole rilevanza, indirizzandosi soprattutto verso i comparti alimentare, del mobile, delle confezioni e della lavorazione dei metalli. Il comune ospita una casa di riposo, le scuole dell'obbligo, una biblioteca comunale, una pinacoteca e ben due musei, uno archeologico e l'altro riservato alle tecniche e agli strumenti per la produzione dell'olio; provvisto di una notevole capacità ricettiva, usufruisce di un servizio di continuità assistenziale, di un consultorio familiare e pediatrico e di un servizio infermieristico ambulatoriale e domiciliare.
Relazioni
Definita "aerea" da Giacomo Leopardi, che la rimirava durante i suoi viaggi da Recanati a Roma, è la meta ideale per chi voglia trascorrere rilassanti soggiorni, che numerose manifestazioni folcloristiche e culturali rendono ancora più interessanti. Tra gli eventi più attesi figurano: l'annuale rassegna concertistica (maggio-giugno); la manifestazione "Trevi in piazza" (agosto), con la cosiddetta "Cena in piazza"; l'"Ottobre trevano", che contempla rievocazioni storiche e feste gastronomiche, quali il "Palio dei terzieri" e la sagra del sedano nero e della salsiccia. La festa del Patrono Sant'Emiliano si celebra il 28 gennaio ed è preceduta dall'antichissima "Processione dell'Illuminata", che ruota intorno ai tradizionali ceri delle Arti e delle Corporazioni.
Località
Bovara, Cannaiola, Casco dell'Acqua, Coste, Faustana-Bovara, Il Colle, La Valle, Le Corone, Manciano, Matigge-Li Celli, Picciche, Pietrarossa, Pigge, San Lorenzo, San Pietro a Pettine, Sanpaolo, Santa Maria in Valle