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Regione VENETO
Capoluogo: Venèzia
Scheda
- Superficie: 18.391,22 Kmq
- Abitanti: 4.885.548
- Densità: 265,65 ab./Kmq
- Codice ISTAT: 05
- Numero province: 7
- Numero comuni: 581
Regione Veneto - Statistiche
Regione del “miracolo del Nord-Est”, ricca di bellezze naturali e artistiche, il Veneto occupa il quadrante nord-orientale della penisola italiana, dal mare Adriatico fino alla catena montuosa delle Alpi Orientali e delle Dolomiti. Il fiume Po segna il confine a sud, la sponda orientale del lago di Garda ad ovest, a nord le Dolomiti e le Alpi Carniche, a est le Prealpi Carniche e i fiumi Livenza e Tagliamento. Tra i suoi confini presenta una grande varietà di ambienti: la zona alpina, famosa per il paesaggio dolomitico; la zona prealpino-collinare, innestata sull’alta pianura; la bassa pianura, solcata da una vasta rete idrica naturale e artificiale, che si protende in un sistema di lagune; l’arco costiero, al cui centro spicca l’impareggiabile città di Venezia. Alla varietà del territorio corrisponde quella dell’assetto economico, in cui convivono differenti settori produttivi: da quelli agricoli a quelli industriali, caratterizzati da un modello imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese, dotate di strutture produttive flessibili, che hanno contributo a rendere il Veneto una delle realtà economiche più solide e dinamiche d’Europa.
Collegamenti. Fin dall’antichità la regione è sempre stata un territorio di passaggio tra il bacino del Mediterraneo e l’Europa orientale e settentrionale. Questo ha favorito la realizzazione di numerose vie di comunicazione. Attualmente il suo territorio è attraversato da importantissime autostrade e strade statali: in particolare la A4 Torino-Milano-Venezia-Trieste, chiamata “Serenissima”, che presso Verona si incrocia con la A22 Brennero-Modena e da cui si diramano la A31 Vicenza-Piovene Rocchette, la A27 Mestre-Vittorio Veneto-Pian di Vedoia e la A28 Portogruaro-Pordenone; altro collegamento autostradale è quello della A13 Bologna-Padova; di grande utilità per la regione, anche se si trova al di fuori del suo territorio, è la A23 Udine-Carnia-Tarvisio. Oggi Verona è il punto privilegiato degli scambi commerciali, anche grazie all’autostrada del Brennero, che è la principale via d’accesso all’Europa centrale: la città dispone di uno degli interporti più vasti e meglio attrezzati d’Europa. Le strade statali offrono una fitta e ben articolata rete di arterie: da quelle più antiche alle tante altre, che solcano il territorio regionale in lungo e in largo. Buona anche la rete ferroviaria, che percorre la pianura padana ma che si spinge anche verso i Paesi confinanti a nord e ad est, con linee di importanza nazionale e internazionale, che trovano in Verona, Venezia e Padova tre importantissimi nodi, senza contare le tante altre linee. La regione dispone degli aeroporti internazionali di Venezia/Tessera e di Verona/Villafranca, nonché di quello, più piccolo, di Treviso/San Giuseppe. Un aeroporto minore si trova anche a Padova; altri scali sono a: Belluno, Venezia/San Nicolò, Verona/Boscomantico e Vicenza nonché ad Asiago e Thiene, in provincia di Vicenza, a Istrana (TV) e a Legnago (VR). Per tutte le altre esigenze si fa ricorso all’aeroporto intercontinentale di Milano/Malpensa. Il sistema portuale di Venezia e provincia costituisce importante riferimento per tutta la regione, e non solo per essa, garantendo collegamenti con tutto il mondo e svolgendo, in particolare, il ruolo di cerniera con l’est europeo e con l’Asia. Un suo ruolo svolge anche il porto turistico di Porto Tolle, in provincia di Rovigo.
Territorio. Per la coesistenza di diverse tipologie ambientali l’area regionale presenta una morfologia complessa. Una parte della montagna è rappresentata da un tratto delle Alpi Orientali (nella zona che coincide con il bacino del Piave, a nord della Val Belluna) e dalle Prealpi veronesi, vicentine e trevigiane. La parte settentrionale della regione, invece, è costituita da un tratto delle Alpi Carniche (con gli imponenti gruppi montuosi della Marmolada, delle Cime di Lavaredo, delle Pale di San Martino e delle Tofane) mentre al versante orientale delle Dolomiti appartengono l’altopiano del Grappa, quello di Asiago, i Monti Lessini e il Pasubio. L’area dolomitica è caratterizzata da imponenti formazioni rocciose costituite, in tempi antichissimi, da coralli e altri organismi marini. Le cime di queste montagne superano talvolta i 3.000 metri e sono divise tra loro da una fitta rete di valli. Separate dalla regione dolomitica da ampie valli longitudinali, le Prealpi Venete formano un complesso allungato che segue la direzione sud-ovest/nord-est. Distinti e isolati nella pianura sorgono due gruppi collinari: i Berici e gli Euganei, entrambi di origine vulcanica anche se morfologicamente differenti. I colli Berici hanno altitudine modesta, pendii dolci, cime piatte, valli larghe e rettilinee mentre gli Euganei hanno una caratteristica forma conica e si ergono sia in gruppi, sia isolati. La vegetazione della zona montuosa è ricca di fitte foreste di abeti e larici, mentre i verdi pascoli sono punteggiati da laghi più o meno grandi. In alcuni altopiani si alterna un paesaggio brullo e roccioso a distese di boschi e prati dove sorgono piccoli villaggi e località di soggiorno turistico. Quando declina, il possente paesaggio alpino lascia il posto al dolce habitat collinare, ricoperto di vigneti, olmi e roveri. Nella zona prealpina sono presenti boschi di castagni alle basse quote e di faggi sopra i 900 m. Nel territorio dei colli Berici ed Euganei fioriscono le specie sempreverdi tipicamente mediterranee. La parte veneta della pianura padana occupa gran parte del territorio regionale ed è quindi l’elemento preminente del paesaggio regionale. Si divide in alta e bassa pianura: la prima, caratterizzata da un terreno più arido e ghiaioso, e la seconda dall’abbondanza dei corsi d’acqua e da un’agricoltura fiorente. La distruzione della superficie boschiva ha portato alla graduale scomparsa della fauna selvatica anche se sulle montagne si trovano ancora camosci, caprioli, volpi e tassi. Numerose sono le specie volatili presenti nella zona lagunare. Di enorme importanza per il Veneto è l’idrografia. La regione è attraversata da diversi fiumi di grande portata, tra i quali il Po, l’Adige (che dall’Alto Adige entra nella pianura veneta a nord di Verona), il Brenta e il Livenza, oltre ai corsi d’acqua minori e a innumerevoli canali artificiali di irrigazione. L’abbondanza di acque fluviali ha portato nel corso dei secoli una serie di straripamenti calamitosi, ragion per cui quest’area ha necessitato e necessita tuttora di lavori di bonifica continua e sorveglianza del sistema idraulico. Appartiene al Veneto la parte orientale del lago di Garda e numerosi sono i laghi alpini, tra cui quello di Alleghe, nel bellunese, e quello di Misurina, presso le Cime di Lavaredo. Nella porzione di pianura vicina al mare, un tempo paludosa, è stato possibile creare, grazie a numerosi e continui interventi di bonifica che si sono succeduti fin dall’antichità, accessi praticabili verso i vasti litorali sabbiosi meta di notevoli flussi turistici. Un ambiente peculiare della regione è la zona del Delta del Po, nella provincia di Rovigo, caratterizzata da una fitta rete di canali e di terre alluvionali che si protendono sul mare. La morfologia di quest’area è collegata all’opera dell’uomo, che ha arginato il corso del fiume in modo da evitare straripamenti e fenomeni alluvionali che provocavano l’interramento di molte zone della pianura. Alla formazione delle coste hanno contributo l’azione dei fiumi che sfociano nel mare Adriatico e quella delle correnti marine con la costruzione di cordoni litoranei e specchi d’acqua poco profondi tra il mare aperto e la terra ferma: lagune, paludi e valli. La costa bassa e sabbiosa si presenta spesso interrotta dalle foci dei fiumi e da numerosi specchi d’acqua interni.
Clima. I differenti habitat della regione fanno sì che in Veneto siano rappresentati sia i caratteri climatici continentali che quelli marittimi e mediterranei. Nella pianura il clima è tipicamente padano, caratterizzato da inverni rigidi ed estati calde. La forte umidità dell’aria rende l’estate afosa e origina fitte nebbie soprattutto nel periodo invernale. Le piogge sono poco abbondanti e ben distribuite durante l’anno. Il territorio in prossimità del mare Adriatico gode dell’effetto mitigante delle correnti marine e quindi di una maggiore mitezza rispetto a quelli della pianura padana. La zona più piovosa è l’alta pianura (circa 2.000 mm annui) mentre quella meno piovosa (500 mm annui) è il Basso Polesine. I Colli Euganei, favoriti da particolari condizioni di riparo e dalla vicinanza del mare, godono di un clima piuttosto dolce: inverni miti ed estati calde. La zona prealpina e quella alpina sono influenzate dall’umidità proveniente dal mare e dalla pianura. Queste sono le zone in cui più frequenti sono le precipitazioni nevose. La neve permane per lungo tempo specialmente sui versanti in tramontana, permettendo un notevole sfruttamento turistico invernale. Gli inverni sono lunghi, piuttosto asciutti e soleggiati e le estati fresche. Grazie a questa serie di elementi, le Alpi venete sono meta ricercata sia del turismo invernale che di quello estivo.
Attività produttive. È il settore industriale che guida la brillante economia del Veneto. La regione rappresenta un caso eclatante nell’ambito di quello che fu definito negli anni Sessanta “miracolo economico italiano”. Fino alla metà degli anni Cinquanta, infatti, il Veneto era stato terra di contadini, di miseria e di emigrazione, flagellata tra l’altro da continue alluvioni. Grazie al territorio in gran parte pianeggiante l’agricoltura è molto fiorente, in special modo nel Polesine (le aree incolte sono solo le zone più acquitrinose del Delta del Po e della laguna). La regione, che detiene il primato nella produzione di mais e della soia, contribuisce per circa il 10% alla produzione agricola nazionale e le sue aziende, quasi tutte meccanizzate e con un alto livello di specializzazione, sono molto competitive. Molto diffuse sono l’orticoltura e la coltivazione di alberi da frutta, soprattutto nella provincia di Verona. La viticoltura è diffusa in tutta la zona collinare e fornisce vini di rinomanza internazionale: Bardolino, Soave, Valpolicella, Cabernet (per la produzione di vino il Veneto si colloca tra i primi posti in Italia). Rilevante è anche il settore dell’allevamento di bovini, per il quale il Veneto è preceduto solo dalla Lombardia. La pesca ha un ruolo discreto, facendo riferimento al porto peschereccio di Chioggia (VE), uno dei principali mercati ittici italiani. Il settore industriale, ora sviluppatissimo, è costituito da un tessuto estremamente solido di piccole e medie imprese altamente specializzate e competitive. Caratteristica del Veneto è quella dei cosiddetti “distretti industriali”, cioè zone specializzate in un solo genere di produzione. A Porto Marghera, il porto industriale di Venezia, si trovano le raffinerie di petrolio e gli stabilimenti chimici e metallurgici; a Verona prevalgono i settori meccanico, agro-alimentare e tipografico-editoriale; nella marca Trevigiana il settore tessile; nella provincia di Rovigo l’industria alimentare; il Cadore e la provincia di Belluno si distinguono per gli occhiali, Vicenza per l’oreficeria, Conegliano (TV) per gli elettrodomestici, Bassano del Grappa (VI) per i mobilifici, Molvena (VI) per i lanifici. Tratto saliente dell’economia veneta è la sua forte vocazione all’export: la regione concorre in misura molto significativa al totale delle esportazioni nazionali. Per quanto riguarda il settore terziario, il sistema bancario e finanziario, di antica tradizione e strettamente legato all’attività commerciale, è in continua espansione. Venezia, Padova e Verona ospitano la maggior parte degli istituti bancari, finanziari e assicurativi della regione. In forte crescita è anche il settore dei servizi informatici. Per quanto riguarda il turismo, i valori di reddito del Veneto sono senz’altro da primato.
Analisi statistica. Area sociale. Le statistiche sociali e culturali varie vedono il Veneto collocarsi, nel complesso, al di sopra delle medie nazionali, ad eccezione del grado di istruzione, per il quale la regione occupa il tredicesimo posto nella graduatoria italiana. Per quanto riguarda la sanità, il Veneto è la seconda regione meglio servita sul versante pubblico, con 7,2 posti-letto per mille abitanti contro i 5,3 della media nazionale. Area economica. L’apporto più consistente al Prodotto Interno Lordo è dato dal terziario, con una percentuale del 59%, inferiore, però, alla media nazionale (66,5%); sensibilmente al di sopra dei valori medi si colloca, invece, il valore aggiunto rilevato nel settore industriale mentre l’incidenza del settore agricolo è vicina alla media nazionale. Il Veneto è la quinta regione italiana per percentuale di occupati e rispettivamente la settima e l’ottava per consumi pro-capite e P.I.L. pro-capite, con valori superiori alla media. Area demografica. La classe di ampiezza demografica che va dai 5.000 ai 10.000 abitanti è quella che comprende il maggior numero di comuni (148); gli altri solitamente non superano i 5.000 abitanti. La città più popolosa è il capoluogo regionale, con oltre 300.000 abitanti. Nella graduatoria della vita media il Veneto occupa il quarto posto per le donne (80,6 anni rispetto alla media italiana di 80) ma solo il sedicesimo posto per gli uomini (72,9 anni rispetto ai 73,4 della media italiana). L’indice di vecchiaia (117,4) è superiore alla media nazionale (96,57). Area ambientale. La percentuale di superficie pianeggiante (56,4%) supera di gran lunga la media nazionale (23,2%); quella collinare, invece, raggiunge appena il 14,5% (contro il 41,6% della media italiana). La qualità delle acque marine balenabili si pone al di sotto delle percentuali nazionali.
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