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AUTODROMO DI MONZA

Approfondimento

Approfondimento: AUTODROMO DI MONZA

L'autodromo di Monza, uno dei più importanti e prestigiosi del mondo per il numero e il livello delle competizioni che vi si svolgono ogni anno e per la grande massa di pubblico che vi affluisce, fu inaugurato nel 1922: uno dei primi in Italia e nel mondo. Incastonato nella verde cornice del parco della Villa Reale di Monza, l'autodromo ne occupa la zona più settentrionale e costituisce una delle mete più frequentate dagli amanti dell'automobilismo sia italiani che di altre nazionalità. All'epoca della sua progettazione era stato concepito come un tracciato che consentisse ai veicoli di raggiungere le massime velocità possibili, anche allo scopo di servire alle sperimentazioni e alle prove speciali dei prototipi delle case automobilistiche; ben presto, tuttavia, la velocità passò in second'ordine e i progettisti si dedicarono soprattutto agli aspetti spettacolari della pista e alla possibilità di seguire dalle tribune tutto l'andamento delle corse. In questo modo si giunse alla realizzazione dell'autodromo così come è oggi, con le sue tre piste collegate tra loro: la prima, con il circuito stradale, lunga 5,750 km; la seconda, per alta velocità con curve sopraelevate, lunga 4,350 km; la terza, 2,385 km. Le piste dell'autodromo monzese hanno ospitato moltissime gare, tra cui la più importante delle competizioni automobilistiche italiane, il Gran Premio d'Italia, che vi si svolge dal 1922 (escluse le edizioni del 1927, 1937 e 1948). Il tracciato estremamente lineare di Monza ha fatto del Gran Premio d'Italia una delle più veloci gare europee: infatti, grazie ai lunghi rettifili dell'autodromo e alla potenza delle monoposto di 3.000 cmc di cilindrata, sono state spesso raggiunte, durante la gara, velocità di gran lunga superiori ai 300 km/h. Nel 1972 gli organizzatori hanno inserito in alcuni punti del tracciato varianti appositamente studiate (le cosiddette 'chicanes'), allo scopo di evitare che le alte velocità e le lotte 'ruota a ruota' tra le vetture rendessero troppo pericolosa la gara. Numerosissimi sono i piloti consacrati campioni sul circuito di Monza, con macchine molto spesso italiane: da Bordino su Fiat nel 1922 a Nuvolari su Alfa Romeo nel 1932, da Ascari su Ferrari nel 1949 a Fangio su Maserati nel 1953 e a Regazzoni su Ferrari nel 1970, fino ai campioni dei nostri giorni.

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