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Provincia di CAMPOBASSO
Capoluogo: Campobasso
Scheda
- Superficie: 2.908,80 Kmq
- Abitanti: 231.900
- Densità: 79,72 ab./Kmq
- Codice ISTAT: 070
- Numero comuni: 84
Provincia di Campobasso - Ambiti
DEFINIZIONE Nel territorio provinciale possono individuarsi tre zone omogenee sulla base dei rapporti di dipendenza da altrettanti centri di gravitazione: il Molise Centrale gravita sul capoluogo regionale; il cosiddetto Basso Molise si sviluppa soprattutto lungo la media valle del Biferno ed è caratterizzato dalla presenza di Larino come centro di primo piano; il Molise Marittimo ha in Termoli il suo naturale polo di aggregazione e si compone dei comuni più vicini al litorale (la denominazione di Molise Marittimo non va confusa con quella adottata dalla Regione nella toponomastica ufficiale delle Comunità montane e che si riferisce ad un numero inferiore di comuni). Esistono poi due aree meno definite: una al confine con l'Abruzzo, lungo il corso del fiume Trigno, e l'altra nella parte meridionale, al confine con la Puglia; i comuni di Trivento e Riccia, che spiccano per ricchezza di dotazioni infrastrutturali e di servizi, non riescono tuttavia ad esercitare una capacità di attrazione tale da contrastare il ruolo del capoluogo regionale per i comuni a loro più vicini.
Molise Centrale: Baranello, Boiano, Busso, Campobasso, Campochiaro, Campodipietra, Campolieto, Casalciprano, Castellino del Biferno, Castropignano, Cercemaggiore, Cercepiccola, Colle d'Anchise, Duronia, Ferrazzano, Fossalto, Gambatesa, Gildone, Guardiaregia, Jelsi, Limosano, Lucito, Macchia Valfortore, Matrice, Mirabello Sannitico, Molise, Monacilioni, Montagano, Oratino, Petrella Tifernina, Pietracatela, Pietracupa, Riccia, Ripalimosani, Roccavivara, Salcito, San Biase, San Giovanni in Galdo, San Giuliano del Sannio, San Massimo, San Polo Matese, Sant'Angelo Limosano, Sant'Elia a Pianisi, Sepino, Spinete, Torella del Sannio, Toro, Trivento, Tufara, Vinchiaturo.
Basso Molise: Acquaviva Collecroce, Bonefro, Casacalenda, Castelbottaccio, Castelmauro, Civitacampomarano, Colletorto, Guardialfiera, Larino, Lupara, Montefalcone nel Sannio, Montelongo, Montemitro, Montorio nei Frentani, Morrone del Sannio, Provvidenti, Ripabottoni, Rotello, San Felice del Molise, San Giuliano di Puglia, Santa Croce di Magliano.
Molise Marittimo: Campomarino, Guglionesi, Mafalda, Montecilfone, Montenero di Bisaccia, Palata, Petacciato, Portocannone, San Giacomo degli Schiavoni, San Martino in Pensilis, Tavenna, Termoli, Ururi.
MOLISE CENTRALE
Territorio. Il Molise Centrale comprende il versante orientale del Matese, l'alta valle del Biferno, le valli del Tappino, del Fortore, del Tàmmaro e parte della valle del Trigno. A nord-est non esiste una demarcazione territoriale netta con il Basso Molise; gli altri confini sono più agevolmente identificabili e corrispondono ai limiti delle province di Chieti, Isernia, Caserta, Benevento, e Foggia. L'Appennino molisano-abruzzese, che attraversa questa porzione di territorio, non raggiunge comunque quote particolarmente rilevanti; si trovano in questa zona le sorgenti del Biferno mentre la valle del Fortore si apre nel bacino artificiale del lago di Occhito.
Comunicazioni. Oltre alle statali 645 Fondo valle del Tappino, 647 Fondo valle del Biferno e 17 Appulo-Sannitica, le principali arterie locali sono rappresentate dalle statali 650 Fondo valle Trigno, 618 Molesana, 375 Gildonese, 212 della Val Fortore e 87 Sannitica. I tracciati ferroviari delle linee Campobasso-Vairano, Campobasso-Termoli e Campobasso-Benevento completano il quadro delle infrastrutture di trasporto. La qualità delle comunicazioni è generalmente buona, almeno lungo i tracciati a scorrimento veloce delle arterie di fondo valle.
Storia. La zona ha visto nascere la circoscrizione amministrativa attuale con il Castaldato di Boiano prima ed il Contado di Molise poi ed ha conosciuto la dominazione di importanti famiglie feudali. L'episodio di maggior rilievo nella storia locale apparterrebbe ad epoche ben più remote: lo scontro tra Romani e Cartaginesi, passato alla storia come la battaglia di Canne, sarebbe avvenuto lungo la riva destra del fiume Fortore, in un'area oggi ricoperta dal lago artificiale di Occhito, mentre la rocca di Canne -utilizzata dai romani come deposito di derrate alimentari- si troverebbe in agro del comune di Gambatesa. La tesi, che si basa su rilievi topografici e su una diversa interpretazione delle fonti storiche, è in evidente polemica con la storiografia prevalente, che identifica nell'Ofanto, anziché nel Fortore, il fiume presso cui si combattè e quindi sposta a sud il teatro degli eventi.
Struttura socio-economica. L'economia agricola e pastorale, ancora presente ed evidente nei centri rurali, è stata affiancata e trasformata dallo sviluppo industriale che ha portato alla costituzione di imprese di trasformazione alimentare (caseifici, mulini, pastifici, oleifici), metalmeccaniche, edili, chimiche. L'edilizia ha a sua volta incentivato lo sviluppo dell'indotto: l'impiantistica civile e la produzione di materiali da costruzione e per l'arredamento contano imprese anche nei centri minori. Intorno a Boiano sono soprattutto l'industria alimentare e la zootecnica a caratterizzare il tessuto produttivo. Assai sviluppato anche il terziario; il capoluogo regionale, oltre ad un tessuto commerciale ricco e composito, presenta una rilevante concentrazione di enti ed uffici della pubblica amministrazione che, oltre a determinare un significativo flusso di pendolari, occupano una quota non indifferente della popolazione attiva. Il turismo invernale a Campitello Matese apporta un certo beneficio economico anche ai centri limitrofi.
BASSO MOLISE
Territorio. È questo l'ambito territoriale sub-provinciale dai confini più incerti: procedendo dal centro della regione verso il litorale, il paesaggio cambia in modo graduale, mai repentino; sono i fianchi dei morbidi rilievi collinari, coltivati a frumento, olivi e vite, a caratterizzare l'aspetto paesaggistico del Basso Molise. L'area comprende la media valle del Biferno e il territorio fino alle propaggini settentrionali dei monti Dauni e al confine con la Puglia, secondo una delimitazione che comprende la valle del Fortore dopo l'emissione dal lago di Occhito. Uno sbarramento artificiale sul Biferno forma il lago di Guardialfiera, attraversato da un lungo e spettacolare viadotto.
Comunicazioni. La strada statale 647 Fondo valle del Biferno costituisce l'asse portante di tutta l'area e facilita le comunicazioni tra i diversi distretti dela provincia, oltre a smaltire un consistente traffico pesante determinato dalle relazioni tra i diversi poli produttivi. A questa vanno aggiunte le statali 480 di Ururi, 376 dei Tre Titoli, 87 Sannitica e 157 della Valle del Biferno; la linea ferroviaria Campobasso-Termoli garantisce il trasporto su rotaia. La qualità dei collegamenti, generalmente soddisfacente, è messa alla prova più dal dissesto idrogeologico, respopnsabile di frane e smottamenti, che non dall'inclemenza del tempo durante i mesi più freddi.
Storia. I centri di maggiore importanza dal punto di vista storico sono senza dubbio Larino e Casacalenda. Larino fu un luogo importante della civiltà sannitica frentana; secondo la storiografia locale intorno a Casacalenda l'antica Kalene, le truppe romne posero il campo, in attesa della battaglia di Canne, e sempre nell'agro circostante sorgeva l'antica Gerione, oggi scomparsa, sede dell'accampamento di Annibale. La zona visse in epoca medievale la nascita della Contea di Loritello e la contrapposizione tra Normanni e Longobardi; nel XVIII secolo furono invece le scorrerie degli Albanesi e la reazione sanfedista alla proclamazione della Repubblica partenopea a turbare la quiete delle popolazioni locali.
Struttura socio-economica. L'agricoltura e la zootecnica costituiscono gli elementi principali dell'economia della zona. La prima, in particolare, conta sulle coltivazioni cerealicole e sugli oliveti, che consentono una produzione di olio molto apprezzata. Si coltivano anche i vitigni di aglianico, montepulciano e trebbiano per la produzione del vino Biferno Doc. Decisamente meno sviluppata l'industria, che conta imprese nel settore edile, nell'abbigliamento, dei materiali da costruzione e dell'impiantistica per usi civili ed industriali; il ritrovamento del gas metano nel sottosuolo ha dato origine alla costituzione del gasdotto ed occupa la manodopera necessaria al suo esercizio. Il terziario si compone della rete commerciale e di servizi che fa capo soprattutto a Larino; qui, in particolare, le prospettive occupazionali si arricchiscono per la presenza di numerosi uffici della pubblica amministrazione.
MOLISE MARITTIMO
Territorio. Non vi sono elementi orografici o idrografici in grado di determinare nettamente i confini: l'ambito raccoglie i comuni rivieraschi e quelli immediatamente alle loro spalle; comprende la fascia litoranea e parte del territorio collinare che si trova lungo il corso inferiore del Biferno e del Trigno. Si tratta di un'area dal profilo dolcemente ondulato e che risente del clima temperato dall'influsso marino; il paesaggio è assai simile a quello del Basso Molise, con una maggiore presenza di coltivazioni orticole e di frutteti. La costa adriatica in questo punto è bassa e sabbiosa. Termoli, il principale polo di gravitazione, è il terzo centro della regione per importanza e il secondo per numero di abitanti.
Comunicazioni. L'autostrada A14 Adriatica e le strade statali 647 Fondo valle del Biferno, 650 Fondo valle Trigno, 16 e 16 ter Adriatica e 483 Termolese costituiscono gli assi principali del traffico stradale; il trasporto su rotaia può contare sulla linea Campobasso-Termoli e sull'importante direttrice adriatica Bologna-Bari. Il porto di Termoli completa il quadro delle infrastrutture di trasporto e comunicazione. Sono i tracciati viari litoraneo e di fondo valle ad assorbire il maggior volume di traffico; anche le vie di comunicazione interne, tuttavia, non presentano mai problemi di percorribilità legati ad eventi atmosferici, garantendo una qualità dei collegamenti più che soddisfacente.
Storia. Questa parte del territorio provinciale ha conosciuto le dominazioni di famiglie importanti ed ha avuto in Termoli il capoluogo di una delle contee in cui fu diviso il ducato di Benevento. La storia non ha tuttavia risparmiato sofferenze e pericoli agli abitanti dei villaggi costieri: tra le minacce più gravi si ricordano le incursioni dei Saraceni, che nel IX secolo si spinsero tanto nell'interno da arrivare a distruggere non solo l'Abbazia di San Vincenzo al Volturno ma anche le città di Isernia, Venafro, Sepino e Boiano. La necessità di difendere il territorio costiero dai nemici venuti dal mare è simboleggiata dalle torri di avvistamento i cui ruderi sono ancora visibili sui colli prospicienti il litorale e dei bastioni del castello svevo di Termoli.
Struttura socio-economica. Il Molise Marittimo presenta un assetto economico tra i più equilibrati, se rapportata al resto della provincia e della regione: il turismo rappresenta una parte notevole delle attività produttive locali ma non riduce gli altri settori economici ad un ruolo di secondo piano. L'industria, innanzitutto, annovera comparti assai rilevanti: automobilistico e dei veicoli industriali, alimentare, edile; la coltivazione della vite consente di produrre e distribuire vino Doc nelle cantine di Campomarino e Guglionesi. Il commercio ha fatto registrare negli ultimi anni, soprattutto a Termoli e Campomarino, la nascita di punti della grande distribuzione, grazie anche alla presenza di una delle più importanti vie di comunicazione nazionali. Anche la pesca fa la sua parte, sebbene assuma dimensioni non paragonabili a quelle delle principali flotte adriatiche.
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