Centro montano di origine medievale, che dal 1986 si fregia del titolo di città, la cui economia si basa sull'agricoltura, sulla zootecnia e in parte sul turismo estivo. La comunità dei riccesi, caratterizzata da un indice di vecchiaia poco più alto della media, è distribuita nel capoluogo comunale e nelle località di Ciccaglione, Criscio, Fonte Cupa, Loie, Mancini, Manocchio, Marpione e Pelato. Il nucleo principale, che si estende su due colli degradando dolcemente verso la valle, presenta nel centro storico abitazioni sovrastate dai resti del castello baronale, il cui poderoso torrazzo, quasi intatto, domina il comune; nella zona di nuova espansione le unità abitative sono più moderne. Il territorio comunale presenta un profilo montuoso: la massima quota si raggiunge sulla Murgia Romitello (988 metri) al confine con la Puglia; degni di nota anche i monti Verdone (719 metri), che è un punto trigonometrico dell'Istituto geografico militare, e La Paolina (985 metri), punto trigonometrico interprovinciale. Queste montagne caratterizzano il paesaggio, arricchito, a sud ovest, da un vasto e fitto bosco. Il clima è caratterizzato da inverni rigidi ed estati ventilate. Lo stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è uno scudo d'argento attraversato da una banda obliqua rossa su cui compare un riccio. Sotto lo scudo una fascia d'argento reca il motto "Undique tutus".