Home >> Nazione: Italia >> Regione: Campania >> Provincia: Salerno >> Approfondimento: PISACANE CARLO
PISACANE CARLO
Approfondimento
Approfondimento: PISACANE CARLO
Patriota e scrittore italiano, nato a Napoli nel 1818 dall'antica e nobile famiglia dei duchi di San Giovanni e morto a Sanza (Salerno) nel 1857. La sua carriera militare nell'esercito borbonico, iniziata nel 1839, fu interrotta nel 1847 da una fuga con l'amante, prima a Londra e poi a Parigi; qui, a contatto con i socialisti che si sarebbero distinti nella rivoluzione parigina di febbraio, fissò le sue idee politiche e sociali. Desideroso di agire e mettere alla prova la sua esperienza militare, si arruolò nella legione straniera e partì per l'Algeria (dicembre 1847) ma poi abbandonò tutto per accorrere in Italia, dove era già scoppiata la prima guerra di indipendenza. A Milano partecipò coraggiosamente alle ultime fasi del conflitto contro l'Austria, durante le quali fu ferito (giugno 1848). Nel suo pensiero si delineava intanto l'idea dell'azione rivoluzionaria popolare contrapposta a quella politico-diplomatica conservatrice di casa Savoia. Nel marzo del 1849 si recò a Roma, dove nel febbraio era stata proclamata la repubblica e dove strinse amicizia con Mazzini; fu nominato membro della commissione di guerra e poi capo di stato maggiore dell'esercito romano, riportando successi sulle truppe francesi e napoletane. Dopo la caduta della repubblica, si rifugiò prima all'estero e poi a Genova. Qui ebbe modo di riflettere e di scrivere sugli avvenimenti del '48 e sulle cause del loro fallimento, criticando Garibaldi per le sue velleità dittatoriali e Mazzini per il fatto che mirava solo a un cambiamento formale del governo e non a una concreta rivoluzione sociale; le aspirazioni socialiste di Pisacane, invece, miravano alla conquista dell'indipendenza dallo straniero attraverso una rivoluzione nazionale e sociale nata dalle masse popolari, specie quelle contadine. Sempre pronto all'azione concreta, all'inizio del 1855 si riavvicinò a Mazzini per preparare con lui una spedizione nell'Italia meridionale, volta a suscitare una rivoluzione di popolo. Nel 1857, impadronitosi con alcuni compagni di un piroscafo, approdò a Ponza, dove liberò circa 300 detenuti, che lo seguirono nello sbarco a Sapri (giugno 1857). La sperata insurrezione popolare di Napoli contro i Borboni non ci fu e gli uomini di Pisacane, rimasti isolati, furono attaccati dalle milizie borboniche. Giunti a Sanza mentre tentavano di trovare scampo nel Cilento, furono aggrediti e massacrati ferocemente da gruppi di contadini del luogo, che credevano di trovarsi di fronte a una scorreria di banditi; Pisacane, ferito, si uccise con un colpo di fucile, per non essere preso prigioniero da coloro per cui tante volte aveva rischiato la vita -secondo alcuni invece morì combattendo-.