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ITALIA
Capitale: Roma
Scheda
- Superficie: 301.329,91 Kmq
- Abitanti: 60.045.068
- Densità: 199,27 ab./Kmq
- Numero regioni: 20
- Numero province: 110
- Numero comuni: 8.100
Nazione Italia - Economia
L'Italia è oggi uno dei sette Paesi più ricchi e industrializzati del mondo, se bene la scarsità di materie prime ne faccia soprattutto un polo di trasformazione; dell'attività di sfruttamento delle risorse del sottosuolo (mercurio e altri metalli in Toscana, carbone in Sardegna, zolfo in Sicilia) la maggior parte e definitivamente abbandonata o vive un periodo di profonda crisi; resiste l'attività di estrazione di marmo pregiato dalle cave delle Alpi Apuane, in Toscana.
Il paese dipende dall'estero per l'approvvigionamento energetico: l'esito di un referendum popolare impedisce da anni lo studio e lo sfruttamento dell'energia nucleare (che altrove ha consentito di riparare in buona parte all'assenza di giacimenti di petrolio e gas naturale); ciò ha spinto verso lo studio di fonti alternative che tuttavia non coprono che in piccola parte il fabbisogno nazionale. La ricerca e la fornitura di energia elettrica sono attività di monopolio pubblico. Nel sistema industriale prevalgono la piccola e la media impresa, organizzate talvolta in veri e propri ''distretti'' produttivi caratterizzati da una forte omogeneità: l'industria metalmeccanica è cosi prevalentemente concentrata nel nord del Paese, dal Piemonte all'Emilia; quella tessile conta poli importanti in Toscana e in Piemonte; l'industria siderurgica ha sviluppato i suoi centri principali in Puglia e in Campania. L'Italia è altresì uno dei principali produttori ed esportatori di materiale bellico e anche di tecnologia, come dimostrano le collaborazioni internazionali per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali o la partecipazione all'industria aerospaziale; meno sviluppati e competitivi appaio invece i settori dell'elettronica e dell'informatica.
Il settore dei servizi rappresenta un fenomeno di formazione relativamente recente,seguito allo sviluppo industriale degli anni'60; il terziario ha anzi consentito di ammortizzare i momenti di riflusso vissuti dal sistema produttivo nazionale negli anni '70 con l'espansione dei servizi destinati alla produzione e alla vendita, del credito e delle assicurazioni.
Il commercio, in particolare, si presenta strutturato in piccole aziende operanti in settori merceologici specializzati: la grande distribuzione, limitata per lo più alle catene del commercio alimentare, è ancora inferiore rispetto ad altri Paesi europei, per dimensioni e numero di addetti.
A sostenere le esportazioni e la crescita economica ha contribuito l'affermarsi sui mercati internazionali di un generale apprezzamento per la qualità di alcune produzioni italiane: è il caso dell'impiantistica e dei macchinari industriali, dell'industria calzaturiera, dell'abbigliamento, dell'arredamento e di vari altri beni di consumo. Il gusto, lo stile, l'inventiva e il design dei prodotti italiani hanno lanciato il cosiddetto ''made in Italy'' che ancora oggi pone l'industria nazionale ai primi posti in alcuni settori di attività.
La crescente concorrenza internazionale pone tuttavia al sistema economico nuove sfide che rischiano di erodere i settori produttivi in cui l'Italia mantiene una posizione di primo piano: cominciano ad avvertirne i primi segnali persino l'industria della moda e quella del turismo, che hanno costituito per anni le principali voci di attivo della bilancia commerciale.
Un aspetto particolare è costituito dall'integrazione economica con gli altri partner dell'Unione Europea, che ha costretto ad un ridimensionamento in alcuni settori produttivi. Le politiche comunitarie in campo agricolo ed alimentare, ad esempio, hanno imposto limiti alla produzione portando l'Italia, Paese della lunga tradizione agricola e dalla rinomata cultura gastronomica, a dipendere dall'estero per l'approvvigionamento alimentare.
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