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DUCATO DI BENEVENTO

Approfondimento

Approfondimento: DUCATO DI BENEVENTO

Fu fondato intorno al 570 dal longobardo Zottone che, a capo di una schiera di longobardi, conquistò la città di Benevento e si fece eleggere duca; in breve tempo conquistò territori della Campania, dell'Apulia, della Lucania e del Bruzio, organizzandoli in ducato e cercando sempre di mantenerli indipendenti dal regno longobardo, dai bizantini e dalla Chiesa. Anche il suo successore Arechi (591-641), pur essendo stato nominato dal re Agilulfo, non si piegò mai alle direttive regie e creò un solido organismo territoriale che si estendeva dalla valle del fiume Sangro (al confine con il ducato di Spoleto) e del fiume Garigliano (al confine con il territorio bizantino) fino allo Ionio; nel 625 conquistò Salerno. Il duca Romoaldo I (662-677) riuscì a respingere un attacco bizantino e ad annettersi Taranto e Brindisi. Dopo essersi convertiti al cattolicesimo, i longobardi beneventani, che fino ad allora erano rimasti legati all'arianesimo e avevano perseguitato e osteggiato la Chiesa cattolica, iniziarono una politica di rappacificazione con quest'ultima; più volte, infatti, gelosi della loro autonomia, si allearono con il Papato contro il regno longobardo, che tentava di imporre i suoi duchi, non riconoscendo ai longobardi beneventani il diritto di eleggerli liberamente. Sotto Romoaldo II (706-731), che appoggiò il pontefice contro il re longobardo Liutprando, il ducato raggiunse la sua maggiore estensione territoriale, comprendendo 32 distretti retti da gastaldi ducali. Alla caduta del regno longobardo per opera di Carlo Magno (774), il ducato beneventano, che non era accorso in aiuto del suo sovrano Desiderio, fu elevato a principato. All'inizio del IX secolo attraversò un periodo di torbide lotte interne, sfociate nell'847 nella divisione del principato in due stati: uno, con centro Salerno, fu assegnato a Siconulfo, l'altro, con centro Benevento, a Radelchi (847-853) con il titolo di principe di Benevento. Tuttavia, sotto la pressante minaccia dei bizantini, il principato perse a poco a poco molti territori; Aione II (morto nel 890) dovette riconoscersi vassallo dei bizantini, i quali in seguito conquistarono Benevento e spodestarono suo figlio Orso. Dopo l'estinzione della dinastia longobarda, prese il potere Atenolfo, conte di Capua (900), e nel 978 il suo pronipote Pandolfo I, dopo aver ricevuto dall'imperatore Ottone I le marche di Spoleto e di Camerino, unì il principato di Capua a quello di Salerno. Alla sua morte iniziò l'inesorabile decadenza: il territorio fu diviso in più contee e anche se Pandolfo II riuscì a impossessarsi di Benevento, nel 1038 Pandolfo III fu costretto a riconoscersi vassallo dell'imperatore Corrado II; i suoi successori, insorti contro i pontefici e perciò scomunicati, furono cacciati dal popolo e riottennero il principato solo quando, per sottrarsi alla dominazione normanna, fecero atto di vassallaggio nei confronti del papa, designandolo come erede (1073). Nel 1077, con la morte dell'ultimo principe beneventano, Landolfo VI, il principato ebbe fine e passò sotto il dominio della Chiesa.

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