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BENSO, CAMILLO (CONTE DI CAVOUR)
Approfondimento
Approfondimento: BENSO, CAMILLO (CONTE DI CAVOUR)
Nacque a Torino nel 1810 da una famiglia aristocratica conservatrice, che gli trasmise i più nobili valori, quali l'etica del lavoro e la libertà di coscienza; trascorse la sua gioventù viaggiando all'estero e studiando intensamente i processi di sviluppo dei paesi più avanzati (soprattutto in Inghilterra, paese all'avanguardia nell'industria in seguito all'impiego della macchina a vapore), mostrando un vivo interesse per l'agricoltura e le scienze economiche e sociali. Indirizzato alla carriera militare (il padre era stato un funzionario napoleonico e capo della polizia durante la Restaurazione), divenne nel 1827 ufficiale dell'esercito. I suoi studi economici lo portarono a introdurre migliorie nel campo agricolo, con un uso sempre più diffuso dei concimi chimici e un'importante opera di canalizzazione, tanto da ingrandire la tenuta paterna e divenire uno degli uomini piemontesi più ricchi; formulò, inoltre, teorie sullo sviluppo economico dell'Italia fondato sul libero scambio interno ed esterno, rivolgendo i suoi interessi alle innovazioni dei sistemi di conduzione e coltivazione, incentivando le colture, potenziando le industrie preesistenti, specialmente nel settore tessile, e creandone nuove. Contando sull'appoggio della classe dirigente piemontese, propose una politica di riforme, potenziando la rete stradale e ferroviaria, creando una rete telegrafica e facendo rifiorire il porto di Genova con la realizzazione di una vera e propria marina mercantile. Fece la sua apparizione in politica, fondando il giornale "Il Risorgimento", con cui esaltava l'indipendenza del paese e l'ideale di una libertà economica, religiosa e politica. Grazie alla sua cultura e ambizione si affermò anche sulla scena politica, ottenendo nel 1852 l'incarico di primo ministro e dimostrando una grande abilità diplomatica. Durante la guerra di Crimea, offrì l'alleanza del Piemonte a Francia e Inghilterra, alleate della Turchia contro la Russia, inviando un corpo d'armata e ottenendo così la sua partecipazione al Congresso di Parigi del 1856, con il quale venne firmata la pace, alla presenza del rappresentante dell'Austria. Tale partecipazione gli fece ottenere una seduta dedicata alla discussione del problema italiano, presentando il Piemonte come unica soluzione moderata al problema della sua instabilità politica. Strinse accordi con la Francia combattendo gli austriaci con ottimi risultati e, seppure con la delusione del trattato di Villafranca, ottenne l'annessione, al Regno di Sardegna, della Lombardia, della Toscana e dell'Emilia. Il suo genio e la sua abilità diplomatica vennero dimostrati durante l'organizzazione della Spedizione dei Mille, grazie alla quale fu possibile la proclamazione del Regno d'Italia, nel 1861. Morì nel 1861. V. anche CAMPAGNA DI CRIMEA