Piccola comunità di montagna, di origine incerta, la cui economia si basa sulla zootecnia affiancata da un recente sviluppo dell’indotto turistico. I rossesi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi risiedono in case sparse. Il territorio, che comprende parte delle aree speciali Lago della Rossa, Lago della Sera, Lago di Scarpia, Laghi dei Tre Vescovi e Punta Berretta del Vescovo (montagna disabitata), presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.730 metri di quota. L’abitato, interessato da un forte fenomeno di espansione edilizia, si estende su entrambe le sponde del torrente ed è disseminato di case dai caratteristici loggiati in legno ricoperti da pesanti tetti di piode. Numerosi altri nuclei abitativi si allineano lungo l’alpestre Valgronda, quali Oro, Ortigoso, Piana, Rosetta, Mezzanaccio, anche se ormai questi sono quasi deserti a causa del fenomeno dello spopolamento montano. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un lupo fermo su una campagna, nell’atto di trattenere, in bocca, un neonato in fasce; il tutto è accompagnato da una roccia da cui scaturisce un ruscello. Sullo sfondo si rappresenta una catena di monti innevati.