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Provincia di MASSA-CARRARA
Capoluogo: Massa
Scheda
- Superficie: 1.156,33 Kmq
- Abitanti: 203.698
- Densità: 176,16 ab./Kmq
- Codice ISTAT: 045
- Numero comuni: 17
Provincia di Massa-Carrara - Ambiti
DEFINIZIONE Particolarmente significative sono le sue caratteristiche sono le sue caratteristiche orografiche, dal cui studio coglie agevolmente la compresenza di due aree ben definite: la Lunigiana a nord e la riviera apuana, estremità settentrionale della Versilia, a sud-est. Le vicende storiche degli ultimi secoli hanno conferito una relativa stabilità ai confini di questa divisione del territorio provinciale; sarà sufficiente ricordare che, quando nel 1860 fu decretata l'annessione di entrambe le aree al Piemonte, si scatenarono le tendenze separatiste: i lunigianesi, infatti, da tempo ormai coinvolti negli interessi economici di Parma e La Spezia, auspicavano il riconoscimento amministrativo di questo vincolo; la Versilia invece, separata dal resto della provincia dalla catena delle Apuane, guardava a Lucca come proprio referente naturale.
Lunigiana: Aulla, Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Fivizzano, Licciana Nardi, Mulazzo, Podenzana, Pontremoli, Tresana, Villafranca in Lunigiana, Zeri.
Riviera apuana: Carrara, Fosdinovo, Massa, Montignoso.
LUNIGIANA
Territorio. La denominazione dell'ambito corrisponde all'alta e media valle del fiume Magra, estrema propaggine settentrionale della Toscana, che si insinua, a guisa di cuneo, fra Liguria ed Emilia-Romagna. I confini di questo bacino intermontano hanno contorni netti: il crinale appenninico, infatti, descrive da occidente ad oriente, passando per le estremità settentrionali della valle, un'ampia cupola di rilievi accentuati, che corrono tutto intorno al bacino della Magra fino al monte Belfiore; a meridione, invece, i limiti naturali della conca si identificano con i contrafforti nord-occidentali delle Alpi Apuane. A valle delle masse imponenti e minacciose dei rilievi appenninici e apuani, che sfiorano talora i 2000 metri (monte Brusa, monte Sillara, monte Buffanaro, monte La Nuda), c'è una distesa di ondulazioni via via meno accentuate e, contigua al letto del fiume, un'area pianeggiante. I monti coperti di pascoli e faggete, soggetti all'inclemenza del clima, le altre colline ammantate di boschi di castagni, i declivi punteggiati di oliveti e vigneti costituiscono l' "habitat"naturale di quest'area, caratterizzata da un forte accentramento di popolazione e di strutture produttive nel fondovalle, da arretratezza e scarsità di risorse nelle zone montane.
Comunicazioni. Aulla, che insieme a Fivizzano e Pontremoli si fa carico delle necessità burocratico-amministrative della popolazione della Lunigiana, è di quest'ultima il principale nodo di traffico: vi si incrociano infatti la statale n. 62 del passo della Cisa che unisce Parma a La Spezia, la direttrice ferroviaria a doppio binario La Spezia-Parma e l'Autostrada della Cisa (A15); vi nascono inoltre la statale n. 63 e la n. 665, che raggiungono Reggio Emilia passando rispettivamente attraverso il passo di Cerreto e il passo di Lagastrello. Il sistema viario locale, quindi, istituisce agevoli collegamenti con le zone limitrofe dell'Emilia e con il capoluogo ligure: quest'ultimo, con il suo nutrito tessuto industriale e le attrezzate strutture portuali, funge da catalizzatore di risorse umane.
Storia. I più antichi abitatori della zona furono gli Etruschi e i Liguri Apuani. Dopo essere stata, nell'Alto Medioevo, possesso del ducato di Lucca, la vallata si costituì nel X sec. in unità politico-territoriale, il "Comitatus Lunensis", sotto la giurisdizione dei vescovi di Luni. Nel XVI sec., però, tanto il dominio di questi ultimi quanto la coesione dell'area vennero meno e il territorio frammentato della Lunigiana conobbe il rapido avvicendamento di Lucchesi, Pisani, Genovesi, Fiorentini, Parmigiani e Milanesi. Alla vigilia dell'Unità d'Italia le sue sparse membra risultavano ancora divise fra il Regno di Sardegna, il ducato di Modena e quello di Parma; il regio decreto del 1923, con cui veniva istituita la provincia di La Spezia, restituì alla valle la sua primitiva unitarietà.
Struttura socio-economica. Nei comuni del fondovalle, favoriti dalle comunicazioni e dalla natura del suolo, prosperano l'agricoltura intensiva (cereali, olivi e viti), l'edilizia, connessa alla crescita socio-economica dell'area, e le attività manifatturiere (opifici per la lavorazione del legno e dei marmi, mobilifici, cartiere). A causa dell'esiguità delle aree pianeggianti, quasi tutti i comuni della Lunigiana -aggregati nella Usl e nel distretto scolastico n. 1- fanno però registrare una lacerante dicotomia al loro interno: accanto a località proiettate in una dimensione di sviluppo essi ospitano centri appartati, relegati in aree montane e vittime dell'arretratezza e di carenze infrastrutturali. Questi nuclei insediativi sono il regno della silvicoltura e della pastorizia ma sono anche, da qualche tempo, coinvolti in fase di riscoperta da parte dei flussi turistici, che mostravano in passato di apprezzare soprattutto le terme di Equi (Fivizzano).
RIVIERA APUANA
Territorio. Questa porzione del comprensorio provinciale, pur godendo di un'autonoma caratterizzazione antropica, non usufruisce di marcati confini naturali. A nord-ovest e a sud-est, la fascia litoranea che ospita le due città capoluogo di provincia, Massa e Carrara, sfuma senza soluzione di continuità nella pianura costiera ligure e nella Versilia lucchese. A nord-est però, la catena delle Alpi Apuane, che proprio lungo il versante marittimo offre allo sguardo profili aguzzi e pareti a strapiombo, si pone come fattore oggettivo e psicologico di separazione fra gli insediamenti umani posti al di qua e al di là del suo crinale. La fisionomia aspra di questo gruppo montuoso conferisce la sua impronta peculiare all'entroterra versiliese: il paesaggio si colora della presenza di svariate qualità di marmi e del rigoglio della vegetazione boschiva -faggi, abeti e castagni che prosperano nel parco naturale di recente istituzione-. Lungo l costa invece non vi erano un tempo che centri isolati, pinete o acquitrini. Oggi vi si colloca un'unica, continua fascia di ville e isolati, residenze alberghiere alternate a insediamenti produttivi.
Comunicazioni. Le direttrici del sistema viario e ferroviario si snodano parallelamente al litorale; si tratta di assi portanti su scala regionale e nazionale: la statale n. 1 Aurelia, l' autostrada Genova-Rosignano, la linea ferroviaria Pisa-La Spezia-Genova. Massa e Carrara, universi compositi di servizi amministrativi, si situano in posizione leggermente arretrata, quasi a ridosso dei contrafforti apuani, ma loro espansione si è localizzata ormai da tempo lungo le strade che conducono al litorale: qui sono la zona industriale, il porto di Marina di Carrara destinato al trasporto del marmo, quello turistico del Cinquale (a Montignoso) e, a non molta distanza, quello ben più attrezzato di La Spezia.
Storia. In epoca imperiale le cave delle Alpi Apuane abbellirono di marmi pregiati la capitale; Carrara fu rinomata fin dai tempi di Augusto, mentre la fondazione di Massa, tutt'intorno al primitivo nucleo fortificato, risale ad un'epoca più recente (XVI sec.). I due centri e loro immediate adiacenze territoriali furono a lungo sotto l'egemonia dei vescovi di Luni, dopodiché per diverso tempo rimbalzarono dai Pisani ai Lucchesi e ai Genovesi, dai Rossi di Parma agli Scaligeri di Verona e ai Visconti di Milano, per finire quindi sotto la signoria dei Malaspina. Un'esponente di questa famiglia sposò nel 1741 Ercole d'Este: Massa e Carrara si legarono quindi al ducato di Modena fino all'Unità d'Italia.
Struttura socio-economica. L'attuale massiccio sfruttamento dei giacimenti di marmo delle Alpi Apuane, soprattutto di quello bianco statuario di Carrara, lascia sulla superficie di quei rilievi tracce indelebili, che si sommano ai solchi e agli squarci prodotti dall'uomo nei secoli fin da epoca classica. L'escavazione del marmo e la sua lavorazione costituiscono appunto una delle principali fonti di reddito dell'area e una delle più cospicue sorgenti di indotto commerciale. A questo settore era connesso un maggior peso economico prima che la valorizzazione del litorale versiliese facesse di quest'ultimo e in particolare delle sue spiagge più esclusive (Marina di Massa, il Cinquale) un "habitat" balneare dalle straordinarie potenzialità di richiamo. Attualmente non solo le città di Massa e Carrara ma anche un comune di minore entità come Montignoso -appartengono alla stessa unità sanitaria (n. 1) e ad un unico distretto scolastico (n. 2)- può vantare un imponente apparato di strutture ricettive: alberghi, residences, villaggi turistici, esercizi di ristoro, discoteche e pub, che per quasi tutto l'arco dell'anno irradiano luci, colori e animazioni sulla riviera apuana.
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