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Provincia di COSENZA

Capoluogo: Cosenza

Scheda

 
Stemma della provincia Cosenza
   

Provincia di Cosenza - Statistiche

Territorio. Quasi interamente montuosa, la provincia si estende per 6.650 kmq dalla costa tirrenica, tra i comuni di Tortora e Campora San Giovanni, a quella ionica compresa tra i comuni di Rocca Imperiale e Cariati; in mezzo, il massiccio granitico della Sila che culmina nel monte Botte Donato (1.928 metri). Più a nord, al confine con la Basilicata, si erge il Monte Pollino (2.248 metri). Il principale bacino fluviale è quello del Crati, uno dei più importanti corsi d'acqua a livello regionale; nel comprensorio silano si trovano i laghi Arvo e Ampollino. Il profilo geometrico del territorio è assai vario ma meno aspro rispetto ad altri distretti della regione; il paesaggio offre tuttavia angoli che esprimono a volte la durezza della natura: è il caso dei calanchi, abbondanti intorno a Diamante. Il sottosuolo fa registrare la presenza di manganese nella zona di Mormanno e salgemma intorno a Lungro; al largo della foce del Crati, sulla costa ionica, sono stati scoperti giacimenti di gas naturale. Acque termali clorurato-sodiche sgorgano a Spezzano Albanese, mentre a Cassano all'Ionio si trovano terme solfuree. Buona parte del territorio provinciale è stato sottoposto a rigidi vincoli di tutela con l'istituzione del Parco Nazionale della Calabria (si trova qui il nucleo della Sila Grande) e del Parco Nazionale del Pollino. Sullo sfondo argentato dello stemma provinciale, la cui concessione ufficiale è avvenuta con Regio Decreto, campeggia una croce potenziata, nera.

Comunicazioni. La A3, l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, attraversa in direzione nord-sud l'intera provincia; altre arterie di traffico stradale di grande importanza sono le due litoranee: la strada statale n. 18 Tirrena Inferiore e la statale n. 106 Jonica; la statale n. 19 delle Calabrie corre invece nell'interno e congiunge Battipaglia (SA), in Campania, e Catanzaro. Ha infine un andamento trasversale la strada statale n. 107 Silana Crotonese che partendo da Paola, sulla costa tirrenica, scavalca la dorsale appenninica per raggiungere la statale Jonica n. 106 al bivio Passovecchio, presso Crotone. Lungo le linee costiere corrono anche le due direttrici principali del traffico ferroviario: la linea Napoli-Reggio di Calabria e la Reggio di Calabria-Taranto. Priva di importanti terminali del traffico aereo e marittimo, la provincia si rivolge alla vicina aerostazione di Lamezia Terme (CZ), e alle strutture portuali regionali di Crotone, Reggio di Calabria, Vibo Valentia e Villa San Giovanni (RC), oltre che ai porti di Taranto, in Puglia, e Salerno, in Campania.

Storia. Abitata sin da tempi antichissimi, l'attuale provincia ospita uno dei più importanti siti archeologici del Mezzogiorno: risale infatti a circa dodicimila anni fa il “Bos primigenius”, una figura di toro incisa nella roccia nella grotta del Romito, nel territorio del comune di Papasidero. Assai più tardi, nel VII secolo a. C., fu fondata Sibari (Cassano all'Ionio), la più antica colonia greca della costa ionica, destinata ad avere una forte influenza sull'intera area. Tramontata la civiltà della Magna Grecia, il territorio passò nelle mani dei Bruzi, popolazione italica diffusa in tutta la regione, che fu sconfitta dai romani alla fine del III secolo a. C. Della presenza romana restano oggi tracce consistenti in giacimenti culturali di notevole interesse; ai romani succedettero i bizantini, portatori di una cultura della quale importanti testimonianze resistono nelle tradizioni di molti comuni, erroneamente attribuite dai meno informati all'influenza delle polis della Magna Grecia. Nel Cinquecento il territorio fu interessato da un flusso immigratorio di profughi albanesi e anche di questa presenza ancora oggi si sente il respiro, nella toponomastica come in alcuni costumi locali, assai più che nel resto della regione. Con il nome di Calabria Citeriore, ereditato dal regno borbonico, la provincia partecipò ai moti mazziniani nel 1844 e visse una fortissima emigrazione, nel dopoguerra, verso il nord industrializzato, in particolare il Piemonte, come del resto le altre province calabresi.

Struttura socio-economica. Undici Comunità montane testimoniano, conservano e promuovono la cultura montana della provincia e l'antico rapporto del suo popolo con il territorio. Nel quadro delle attività produttive non è affatto scomparsa l'agricoltura, che produce uva, olive, frumento, patate, vino, olio, frutta, ortaggi e legumi. I prodotti della terra alimentano l'industria di trasformazione alimentare, impegnata nel cosentino soprattutto nell'essiccazione della frutta e nella produzione di liquirizia. Al largo della foce del Crati si estrae il gas naturale presente nel sottosuolo mentre legname e granito provenienti dal massiccio silano vengono lavorati in aziende di medie e piccole dimensioni. Il turismo è una voce complessivamente assai importante nell'interno, dove boschi e montagne si offrono agli amanti della natura, ma ancora di più sulle coste, prese d'assalto in estate da legioni di turisti. Chi visita la provincia non può non essere conquistato dalla gastronomia locale, con i suoi piatti a base di capretto (dalle “capuzze”, teste di capretto servite aperte a metà, alle “mezzecorde”, interiora di capretto condite con peperoncino); altre apprezzate specialità sono i formaggi, con il caciocavallo a condire molte delle speziate pietanze cosentine, ed i salumi. L'artigianato locale si fa forte delle lavorazioni tradizionali gelosamente custodite, soprattutto nell'area della Sila: tessuti di seta e raso, lino e lana; coltelleria, ferro battuto, metalli preziosi; decisamente più curiosi e adatti ad un pubblico “particolare” i lavori realizzati con pigne e pelli di pecora. La provincia, però, ha anche una antica tradizione di grande spessore culturale, basti pensare all'Accademia cosentina, fondata all'inizio del Cinquecento e frequentata da ingegni quale quello di Bernardino Telesio. Dall'inizio degli anni Settanta, poi, l'Università della Calabria offre ai giovani calabresi una proposta formativa di grandissima importanza.

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