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Descrizione

Comune montano, di origini medievali, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato una modesta presenza industriale. I marzesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce tra numerose case sparse e la località Orsara. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.230 metri di quota. L’abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; situato in un breve piano, ha un andamento plano-altimetrico vario. Lo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una croce rossa, che suddivide lo scudo in quattro parti: nel primo campo, spicca un ramo d’ulivo, munito di tre frutti dorati; nel secondo riquadro si rappresenta un grappolo d’uva dorato; la terza partizione racchiude una pianta sradicata di legumi, verde; nella quarta sezione, infine, campeggia un ramo di mandorlo fiorito.

Storia

Fu fondata, nel IX secolo, da profughi cosentini, fuggiti dalla loro città, a causa delle incursioni saracene. Il toponimo deriva dal nome Marzi o Marzo (dal latino MARCIUS), riferito a un gruppo familiare. Al pari degli altri casali di Cosenza, di cui condivise le sorti, verso la metà del Seicento entrò a far parte dei possedimenti del granduca di Toscana, costretto poco dopo a rinunciare al dominio sulla zona, a seguito della rivolta di Celico. Col nuovo ordinamento amministrativo disposto dai francesi, all’inizio del XIX secolo, fu inclusa dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Rogliano e poi tra i comuni del circondario facenti capo a questo centro. I Borboni, tornati nel regno di Napoli, all’indomani del congresso di Vienna, staccarono dal suo territorio Belsito, che le era stato precedentemente annesso. La storia post-unitaria non fa registrare avvenimenti di rilevo, seguendo quella delle località circostanti. Danneggiata dal terremoto del principio del Novecento, sul finire degli anni Venti del XX secolo venne aggregata a Rogliano, da cui si separò solamente nel 1937. Tra i monumenti spiccano: la parrocchiale di Santa Barbara, con elementi architettonici in tufo, del XVIII secolo, e, all’interno, pregevoli opere d’arte, e la settecentesca chiesa della confraternita di San Marco, opera di maestranze roglianesi.

Economia

Viste le piccole dimensioni della comunità, non vi sono particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è limitata a qualche piccola azienda che opera nei comparti edile e della tipografia, oltre che della lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una sufficiente rete distributiva completa il panorama del terziario. Non si registrano strutture sociali degne di nota. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione obbligatoria; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti del luogo e godere delle bellezze dell’ambiente naturale. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto, costretta ogni giorno a raggiungere le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario sono molto intensi; a essi gli abitanti si rivolgono anche per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non disponibili localmente. Non si segnalano particolari manifestazioni tradizionali religiose o folcloristiche, che potrebbero richiamare periodicamente visitatori dai centri limitrofi. La Patrona, Santa Barbara, si festeggia il 4 dicembre.

Località

Orsara, Piano Sementi

INFO
  • Popolazione 0
  • Lat 0.00000000
  • Long 0.00000000
  • CAP
  • Prefisso
  • Codice ISTAT 000078
  • Codice Catasto
  • Altitudine slm mt
  • zona clim./gradi giorno
    /
  • Superficie Km2
  • Densità 0,00 ab/Km2
  • Sismicità Zona
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  • Tramonto 18:47
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