Comune di collina, di origine medioevale, la cui economia è basata essenzialmente sulle attività del settore primario. I gandossesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e in località Celatica-Tolari -contigua alla località Fiaschetteria del comune di Credaro-, che fra tutte le località è la più popolosa, ospitando poco meno della metà della popolazione, e la più interessata dalla forte espansione edilizia che il comune registra. Il territorio, ricco di grotte in parte ancora inesplorate, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e ha un sottosuolo ancor oggi ricco di puddinga, una pietra che un tempo veniva estratta e adoperata per i mulini. L'abitato sviluppa una configurazione di tipo verticale con una stratificazione su tre livelli: il nucleo storico, situato sulle falde del Monte del Castello; la parte centrale, collinare; l'abitato più moderno, in pianura; gode di un suggestivo panorama arricchito, sullo sfondo, da uno scorcio del lago d'Iseo. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica: sullo sfondo rosso della prima parte campeggia una quercia dorata; nel secondo campo, a sfondo argenteo, si rappresentano due grappoli d'uva rossa pendenti da un tralcio verde, posto in fascia; nell'ultima parte, a sfondo azzurro, si raffigura un castello dorato munito di due torri, merlato alla guelfa e poggiato su una collina erbosa, di colore verde, che si origina dalla punta dello scudo.