Descrizione

Comune di collina, di origine medioevale, la cui economia è basata essenzialmente sulle attività del settore primario. I gandossesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e in località Celatica-Tolari -contigua alla località Fiaschetteria del comune di Credaro-, che fra tutte le località è la più popolosa, ospitando poco meno della metà della popolazione, e la più interessata dalla forte espansione edilizia che il comune registra. Il territorio, ricco di grotte in parte ancora inesplorate, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e ha un sottosuolo ancor oggi ricco di puddinga, una pietra che un tempo veniva estratta e adoperata per i mulini. L'abitato sviluppa una configurazione di tipo verticale con una stratificazione su tre livelli: il nucleo storico, situato sulle falde del Monte del Castello; la parte centrale, collinare; l'abitato più moderno, in pianura; gode di un suggestivo panorama arricchito, sullo sfondo, da uno scorcio del lago d'Iseo. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica: sullo sfondo rosso della prima parte campeggia una quercia dorata; nel secondo campo, a sfondo argenteo, si rappresentano due grappoli d'uva rossa pendenti da un tralcio verde, posto in fascia; nell'ultima parte, a sfondo azzurro, si raffigura un castello dorato munito di due torri, merlato alla guelfa e poggiato su una collina erbosa, di colore verde, che si origina dalla punta dello scudo.

Comune di collina, di origine medioevale, la cui economia è basata essenzialmente sulle attività del settore primario. I gandossesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale e in località Celatica-Tolari -contigua alla località Fiaschetteria del comune di Credaro-, che fra tutte le località è la più popolosa, ospitando poco meno della metà della popolazione, e la più interessata dalla forte espansione edilizia che il comune registra. Il territorio, ricco di grotte in parte ancora inesplorate, disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, e ha un sottosuolo ancor oggi ricco di puddinga, una pietra che un tempo veniva estratta e adoperata per i mulini. L'abitato sviluppa una configurazione di tipo verticale con una stratificazione su tre livelli: il nucleo storico, situato sulle falde del Monte del Castello; la parte centrale, collinare; l'abitato più moderno, in pianura; gode di un suggestivo panorama arricchito, sullo sfondo, da uno scorcio del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=LAGODISEO'>lago d'Iseo</a>. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica: sullo sfondo rosso della prima parte campeggia una quercia dorata; nel secondo campo, a sfondo argenteo, si rappresentano due grappoli d'uva rossa pendenti da un tralcio verde, posto in fascia; nell'ultima parte, a sfondo azzurro, si raffigura un castello dorato munito di due torri, merlato alla guelfa e poggiato su una collina erbosa, di colore verde, che si origina dalla punta dello scudo.

Storia

Il toponimo, come quello di molti altri comuni del Bergamasco, deriva con ogni probabilità dal celtico "gand", che significa 'frana' o 'pietrame'. Un estimo redatto nel 1388, sotto i Visconti, ne parla chiamandola Gandozio, trasformato a sua volta nel corso dei secoli successivi in Gandozzo, come indicano alcune corografie dell'Ottocento. Dal XV secolo fece parte dei domini della Serenissima e fu proprio la fede filoveneziana dei conti Calepio, signori del posto fino a tutto il '700, a procurare le dure rappresaglie da parte dei Visconti. Nella prima metà del '400 i conti Calepio promossero la costruzione di un castello, noto per la sua proverbiale sicurezza e incendiato nel 1705 dai francesi. Al dominio di Venezia seguì quello assai meno gradito degli austriaci, destinato a durare fino al 1859. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano la parrocchiale di Santa Maria Annunciata, costruita in stile barocco nel 1678 sulle rovine dell'oratorio dedicato all'Annunciazione, e la Chiesa dalla Madonna del Castello, nota per un affresco della Madonna col Bambino ritenuto miracoloso già nel '700. Nel centro storico si addossano case con colonne e archetti.

Il toponimo, come quello di molti altri comuni del Bergamasco, deriva con ogni probabilità dal celtico "gand", che significa 'frana' o 'pietrame'. Un estimo redatto nel 1388, sotto i Visconti, ne parla chiamandola Gandozio, trasformato a sua volta nel corso dei secoli successivi in Gandozzo, come indicano alcune corografie dell'Ottocento. Dal XV secolo fece parte dei domini della Serenissima e fu proprio la fede filoveneziana dei conti Calepio, signori del posto fino a tutto il '700, a procurare le dure rappresaglie da parte dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>. Nella prima metà del '400 i conti Calepio promossero la costruzione di un castello, noto per la sua proverbiale sicurezza e incendiato nel 1705 dai francesi. Al dominio di Venezia seguì quello assai meno gradito degli austriaci, destinato a durare fino al 1859. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano la parrocchiale di Santa Maria Annunciata, costruita in stile barocco nel 1678 sulle rovine dell'oratorio dedicato all'Annunciazione, e la Chiesa dalla Madonna del Castello, nota per un affresco della Madonna col Bambino ritenuto miracoloso già nel '700. Nel centro storico si addossano case con colonne e archetti.

Economia

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. L'economia è basata sulla coltivazione di cereali, vigneti e frutteti, sull'allevamento di suini e sull'industria edile. La rete commerciale, di dimensioni tali da soddisfare i bisogni essenziali della comunità, esaurisce il quadro delle attività terziarie. L'offerta dei servizi pubblici è commisurata alle dimensioni del comune: non si registra infatti la presenza di strutture sociali particolarmente significative né di strutture destinate all'approfondimento culturale, quali biblioteche o musei. Nelle scuole locali si imparisce soltanto l'istruzione primaria e le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggirono; non sono presenti strutture sanitarie.

Fatta eccezione per gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri di rilievo; per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. L'economia è basata sulla coltivazione di cereali, vigneti e frutteti, sull'allevamento di suini e sull'industria edile. La rete commerciale, di dimensioni tali da soddisfare i bisogni essenziali della comunità, esaurisce il quadro delle attività terziarie. L'offerta dei servizi pubblici è commisurata alle dimensioni del comune: non si registra infatti la presenza di strutture sociali particolarmente significative né di strutture destinate all'approfondimento culturale, quali biblioteche o musei. Nelle scuole locali si imparisce soltanto l'istruzione primaria e le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggirono; non sono presenti strutture sanitarie.

Relazioni

Poco frequentata per lavoro, vive rapporti non particolarmente rilevanti con i centri vicini, ai quali tuttavia la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria, il commercio, il lavoro o l'espletamento di pratiche burocratiche. Il calendario degli eventi e delle manifestazioni ricorrenti prevede a ottobre la festa della Madonna del Rosario, nel corso della quale ha luogo una caratteristica processione e ia buongustai è servita la specialità gastronomica del luogo, "polenta e osei". La festa patronale, dedicata all'Annunciazione di Nostro Signore, si celebra il 25 marzo con solenne cerimonia religiosa.

Poco frequentata per lavoro, vive rapporti non particolarmente rilevanti con i centri vicini, ai quali tuttavia la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria, il commercio, il lavoro o l'espletamento di pratiche burocratiche. Il calendario degli eventi e delle manifestazioni ricorrenti prevede a ottobre la festa della Madonna del Rosario, nel corso della quale ha luogo una caratteristica processione e ia buongustai è servita la specialità gastronomica del luogo, "polenta e osei". La festa patronale, dedicata all'Annunciazione di Nostro Signore, si celebra il 25 marzo con solenne cerimonia religiosa.

Località

Antiche Querce, Bossoletti, Celatica-Tolari, Fanti, Fontanile, Romagnoli

Antiche Querce, Bossoletti, Celatica-Tolari, Fanti, Fontanile, Romagnoli

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gandosso rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.