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TERREMOTO
Approfondimento
Approfondimento: TERREMOTO
Quella dei movimenti tellurici è un'autentica piaga per tutta l'Italia meridionale. In particolare, la Calabria ha subito notevoli sconvolgimenti nei vari secoli: quelli più catastrofici ci sono stati nella seconda metà del Settecento e ai primi del Novecento. La Basilicata, poi, è stata definita "una terra in movimento". Infatti, fin dall'antichità terremoti e frane hanno condizionato notevolmente la vita delle popolazioni lucane. I terremoti sono stati più frequenti lungo la dorsale appenninica per la presenza di faglie nella zona vulcanica del Vulture e nelle valli dell'Ofanto e dell'Agri. Il primo evento sismico documentato risale al 1273, quando la città di Potenza fu quasi del tutto distrutta. Successivamente si ha notizia di numerosi altri catastrofici terremoti: quello del 1456, quello che rase al suolo Muro Lucano e altri paesi nella zona dell'Ofanto, quello del 1851, quando a Melfi morirono circa quattrocento persone. Particolarmente disastroso fu il sisma che colpì la Val d'Agri nel 1857 e causò diecimila morti e lo spostamento forzato dei superstiti nella pianura di Eboli. Tra i più recenti vanno ricordati: il terremoto del 1930, che colpì Melfi, e quello del 1980 che, oltre a causare migliaia di morti, ha quasi completamente distrutto interi paesi come Pescopagano, Murolucano, Balvano e ha danneggiato notevolmente Potenza. Un'altra caratteristica negativa della Basilicata è la franosità del terreno, che ha le sue cause, oltre che nel disboscamento compiuto in modo incontrollato nel secolo scorso per creare terreni da adibire a pascoli e coltivazioni, nell'abitudine di scavare grotte per gli animali e per i prodotti dell'agricoltura, nonché nella costituzione geologica del terreno e nell'erosione dei corsi d'acqua. I movimenti franosi hanno determinato gravi danni, costringendo a ricostruire in altri luoghi centri abitati come Campomaggiore (PZ), Montalbano Ionico (MT), Grassano (MT). Un'altra cittadina soggetta a frane fin dal 1688 è Pisticci (MT), che ha subìto movimenti rovinosi nel 1959, nel 1973 e nel 1976.