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Provincia di SIENA
Capoluogo: Siena
Scheda
- Superficie: 3.821,22 Kmq
- Abitanti: 269.473
- Densità: 70,52 ab./Kmq
- Codice ISTAT: 052
- Numero comuni: 36
Provincia di Siena - Ambiti
DEFINIZIONE All'interno della circoscrizione senese è possibile individuare su basi antropiche tre ambiti sub-provinciali: omogenee da un punto di vista socio-economico e amministrativamente compatte sono la compagine formata dal Chianti e dalla Valdelsa, la Valdichiana e il comprensorio dell'Amiata. La tipicità del paesaggio discrimina una quarta area, quella delle cosiddette Crete senesi, che corrisponde alle valli dell'Arbia, dell'Ombrione e dell'Asso e appartiene all'area di attrazione del capoluogo. Rimangono esclusi da questa ripartizione del territorio i comuni delle
Colline metallifere: Chiusdino, Montisciano, Murlo, Radicondoli. [Questi comuni non possono vantare una spiccata vocazione paesaggistica e oltretutto non hanno sviluppato alcuna autonomia istituzionale e di infrastrutture sociali -dipendono infatti completamente da Siena e da Colle di Val d'Elsa-. L'unica loro autentica risorsa è rappresentata dallo sfruttamento del sottosuolo, che oltretutto attraversa oggi una fase di bassa congiuntura.]
Chianti e Valdelsa: Casole d'Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Colle di Val d'Elsa, Gaiole in Chianti, Monteriggioni, Poggibonsi, Radda in Chianti, San Gimignano.
Crete senesi: Asciano, Buonconvento, Montalcino, NìMonteroni d'Arbia, Pienza, Rapolano Terme, San Giovanni d'Asso, San Quirico d'Orcia, Siena, Sovicille.
Valdichiana: Cetona, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, San Casciano dei Bagni, Sarteano, Sinalunga, Torrita di Siena, Trequanda.
Monte Amiata: Abbadia San Salvatore, Castiglione d'Orcia, Piancastagnaio, Radicofani.
CHIANTI E VALDELSA
Territorio. La parte più cospicua di quest'unità gomorfologica e antropica, divisa fra Siena e Firenze, ricade proprio nella circoscrizione senese. Quii, più che nel comprensorio fiorentino, appare con evidenza la sua schietta tipicità, nonostante la difficoltà di assegnarle limiti geografici ben definiti. A est, a oveste a sud, infatti, i poggi arrotondati e solo episodicamente accentuati (S. Michele, m 892) del Chianti e della Valdelsa si confondono rispettivamente con le ondulazioni del Valdarno Superiore, con i morbidi rilievi delle Coline Metallifere e con i declivi della valle dell'Ombrone e dell'Arbia. Da questi ambienti collinari, però, il Chianti e la Valdelsa differiscono nel paesaggio, connotato dalla vocazione vitivinicola dell'area, e nel modello insediativo, che tende alla distribuzione uniforme sul territorio ed è caratterizzato dall'abbondanza di case coloniche e fattorie, spesso sorte su antiche ville e castelli e trasformate in moderne aziende agricole o acquistate e ristrutturate da stranieri -soprattutto inglesi e tedeschi-. Il Chianti e la Valdelsa non costituiscono un'unità amministrativa: mentre l'uno rientra nell'area di attrazione del capoluogo provinciale, l'altra fa riferimento a Poggibonsi per i servizi e per l'occupazione.
Comunicazioni. Notevoli tracciati viari e ferroviari interessano la Valdelsa. A Poggibonsi convergono infatti le statali n. 68 e n. 429, provenienti rispettivamente da Cecina e da Empoli, e la statale n. 541, che si congiunge alla n. 73 Siena-Bettolle; passano inoltre per questo fondamentale nodo viario il raccordo autostradale Siena-Firenze ("Autopalio") e la linea ferroviaria Siena-Empoli. Al contrario il Chianti, scarsamente dotato di infrastrutture di trasporto, è costretto a fa riferimento a quelle della Valdelsa e del capoluogo provinciale.
Storia. Manca alla compagine del Chianti e della Valdelsa un'identità storica comune. Solo il primo infatti può vantare una passata unità. Esso corrisponde all'antica Lega del Chianti, creata da Firenze con finalità amministrative e militari già nel XII sec. e suddivisa nei tre "terzi" o "terzieri" di Radda, Gaiole e Castellina. La Valdelsa, terra di antichi insediamenti etruschi, suddivisa durante il Medioevo in liberi Comuni (Poggibonsi, San Gimignano) e in possessi del vescovado di Volterra e degli Aldobrandeschi (Casole d'Elsa, Colle di Val d'Elsa, m fu invece luogo di aspri conflitti fra Siena e Firenze. Quest'ultima riuscì a sottomettere abbastanza presto alcuni centri, legandoli stabilmente alle proprie sorti; per impadronirsi degli altri dovette attendere il crollo della repubblica senese (1555).
Struttura socio-economica. La nozione di Chianti vinicolo non coincide con quella di Chianti storico: sulla base della regolamentazione vigente, la prima denominazione denota infatti una zona più ampia, comprendente alcuni comuni che appartengono ad aree limitrofe a quelle del Chianti propriamente detto. In sostanza anche i centri della Valdelsa hanno sviluppato un solido comparto alimentare, destinato alla produzione olearia e a quella enologica di Chianti cosiddetto classico. Se l'agricoltura è la vocazione tradizionale e il vivace agriturismo il suo naturale portato, l'industria manifatturiera rappresenta la scommessa del futuro: su tutto il territorio proliferano da qualche decennio gli stabilimenti per la lavorazione del legno, i mobilifici, le vetrerie e le cartiere, che si innestano su una preesistente tradizione artigianale. Molto meno significativo è invece l'apporto dato al benessere dell'area dell'industria pesante, vitale nella zona di Monteriggioni e Poggibonsi. La dotazione di infrastrutture sociale nei centri della Valdelsa, infine, è superiore a quella dei comuni del Chianti, dipendenti da Siena e Poggibonsi.
CRETE SENESI
Territorio. Si tratta di una denominazione antica, che ha ricevuto la sua consacrazione letteraria nell'opera dantesca. Le Crete occupano l'area collinare a sud del capoluogo - corrispondente alla Valle dell'Arbia, dell'Ombrone e dell'Asso- di cui il versante sinistro della Valdorcia rappresenta l'estrema propaggine. Esse mostrano una fisionomia aspra e accidentata, determinata dalla composizione schiettamente argillosa del suolo. La loro è più precisamente una natura composita e disordinata: colline verdeggianti, coperte da vegetazione boschiva, si alternano infatti a depressioni dove la terra appare riarsa e screpolata, di un caratteristico colore grigio-cenere. Proprio questo scenario brullo di crepe, dossi e calanchi, solo di tanto in tanto interrotti da qualche cipresso o casolare, possiede in ogni caso una bellezza peculiare, molto diversa dall'amenità oleografica di altri ambienti collinari della campagna toscana. Le Crete sono comunque una terra avara di risorse, a bassa densità demografica. Al di là dell'uniformità geomorfologica, che ha naturalmente risvolti antropici, non posseggono un'identità storica, né un'autonomia amministrativa: da questo punto di vista dipendono completamente dal capoluogo provinciale.
Comunicazioni. Dal capoluogo di provincia si irradiano, in direzione delle Crete, due tracciati viari di grande rilievo per il traffico regionale e interregionale: la statale n. 2 Cassia, che asseconda nel primo tratto il corso dell'Arbia, e la n. 223 Siena-Grosseto. Ad Ampugnano (Sovicille) ha sede un aeroporto turistico che serve la città di Siena e i dintorni.
Storia. Alla frammentazione politica dell'Alto Medioevo -Conti Scialenga ad Asciano, a Rapolano Terme, a San Giovanni d'Asso, contrasti di potere fra Senesi, Fiorentini e Orvietani a Montalcino e a San Quirico d'Orcia- seguì dal XIII sec. l'unità politica sotto l'egemonia di Siena, che creò nella zona solidi avamposti difensivi (Buonconvento, Montalcino), senza riuscire a placare le dispute con i centri rivali, primo fra tutti Firenze. Fra il 1554 e la pace di Cateau Cambrésis del 1559, quest'ultima riuscì ad assoggettare l'antica e gloriosa repubblica senese e legò così alle proprie sorti anche il suo contado.
Struttura socio-economica. Nelle Crete senesi, terra abbastanza povera, la principale occupazione è ancora rappresentata dall'allevamento del bestiame, organizzato secondo il sistema della piccola azienda mezzadrile e degli insediamenti colonici permanenti. Si tratta di realtà che, entrate in crisi dopo la seconda guerra mondiale, stanno ora riprendendo vigore anche grazie all'incremento dei terreni coltivati. Nelle aree agricole prosperano le colture arboree, a cui, nel sud dell'area (Montalcino), è connessa la produzione di un famoso vino rosso, il Brunello, rinomato già nel secolo passato ma solo dal 1980 a denominazione d'origine controllata. Per quel che riguarda il comparto secondario, oltre all'industria alimentare, posseggono un certo peso economico quella estrattiva -travertino e marmo ad Asciano, Buonconvento, Rapolano Terme, San Quirico d'Orcia- e quella manifatturiera operante in diversi settori. Da Siena sono soprattutto gli stimoli culturali a irradiarsi verso i centri delle Crete: nella mappa dei loro servizi, in vero generalmente poco articolata, si segnalano per numero ed importanza proprio le infrastrutture culturali.
VALDICHIANA
Territorio. Solo la sezione sud-occidentale della vallata, estesa per la maggior parte in territorio aretino, appartiene alla circoscrizione senese e di questa occupa il margine sud-orientale. Ѐ separata dalle vallate interne della provincia da una catena di rilievi che, appena accennati in prossimità dell'Ombrone, si fanno via via più marcati per poi sfiorare a superare, in prossimità del confine meridionale, la quota dei 1000 metri (Poggio Pietraporcina e monte Cetona). La pianura che si distende ai lati del Canale Maestro, resa celebre dalle opere di bonifica che l'hanno trasformata in una fertile plaga, è il regno dei seminativi; le colline verdeggianti che la incorniciano sono invece il dominio delle colture arboree (viti e olivi), alternate a pittoreschi filari di cipressi, e hanno rappresentato l'ultimo avamposto della civiltà urbana nei tempi bui dell'insalubrità e delle febbri malariche. Chiusi è l'unico centro contiguo al Canale; favorito dal sistema dei collegamenti, esso ha sviluppato nel proprio tessuto funzioni tali da rappresentare, con Montepulciano e Chianciano Terme, un cardine della vita sociale, politica ed economica della vallata.
Comunicazioni. Ulteriore e tangibile testimonianza della passata impraticabilità dell'area, resa inospitale da paludi e acquitrini, è lo sviluppo pedemontano dei tracciati viari e ferroviari, di grande rilievo nel quadro dei collegamenti regionali interregionali: restano lontane dal fondovalle l'Autostrada del Sole e la linea ferroviaria Roma-Firenze. La strada statale a rapido scorrimento n. 73/326 congiunge il capoluogo di provincia a Bettolle; essa rappresenta un valido supporto ai flussi turistici, attivati ora dalle attrattive artistiche e paesaggistiche del circondario senese, ora dai numerosi stabilimenti termali della Valdichiana.
Storia. Le necropoli di Chiusi e Sarteano testimoniano l'intensità del popolamento della Valdichiana in epoca etrusca. L'impaludamento causò la decadenza di numerosi centri della valle a partire dall'XI sec. ma ciò non impedì che Siena e Orvieto se ne contendessero per lungo tempo il controllo, ponendosi in aperto conflitto con i Cacciaconti e gli Scialenghi, signori del luogo. Fra XII e XIV sec. le repubblica senese divenne potenza egemonica nella valle ma la sua parabola evolutiva attraversava già una fase discendente. Nel 1555, la valle passò a Firenze con tutti i possedimenti di Siena. Sotto i Medici furono intraprese le opere di bonifica, che giunsero a compimento nel XVIII sec.
Struttura socio-economica. L'assetto economico dell'area mostra uno stadio avanzato di terziarizzazione. L'agricoltura e i suoi prodotti di trasformazione (vino Nobile di Montepulciano) rappresentano ancora un'insostituibile fonte di reddito e così pure la piccola e media impresa manifatturiera (mobilifici, stabilimenti per la produzione di materiali da costruzione e di materie plastiche, cristallerie) ma la maggior parte della forza-lavoro si coagula ormai intorno ai poli turistici della valle. Chianciano Terme, Montepulciano (Terme Sant'Albino), Sarteano (Terme di Bagno Santo) e San Casciano dei Bagni, con i loro attrezzati stabilimenti termali, offrono valide risposte terapeutiche a molteplici patologie. In queste località l'afflusso costante di visitatori ha promosso in primo luogo uno smisurato incremento delle strutture ricettive -Chianciano Terme è uno dei principali poli alberghieri d'Italia- e ha quindi impresso un forte impulso alle attività commerciali. Il progressivo miglioramento della qualità della vita nei vari centri appare una diretta conseguenza della generale crescita del terziario.
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