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Provincia di ROVIGO
Capoluogo: Rovigo
Scheda
- Superficie: 1.789,93 Kmq
- Abitanti: 247.164
- Densità: 138,09 ab./Kmq
- Codice ISTAT: 029
- Numero comuni: 50
Provincia di Rovigo - Ambiti
DEFINIZIONE Il territorio provinciale è occupato quasi interamente dal bassopiano del Polesine, dal profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena percettibili. L’assenza di rilievi montuosi e l’omogeneità dell’area non permettono una netta suddivisione degli ambiti sub-provinciali. La circoscrizione provinciale si può suddividere,
quindi, solo sommariamente in due grandi aree. Il Delta del Po, o Basso Polesine, la vasta zona che segue a est il corso del fiume da cui prende il nome fino allo sbocco sul mare Adriatico, comprende 11 comuni, nove dei quali sono compresi nel territorio del Parco Regionale Veneto del Delta del Po, istituito nel 1997; per quanto riguarda i servizi della pubblica amministrazione e il commercio la zona del Delta gravita su Adria. La zona dell’Alto Polesine occupa il resto del territorio (39 comuni) e fa riferimento a Rovigo per i servizi amministrativi e commerciali.
Delta del Po: Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Pettorazza Grimani, Porto Tolle, Porto Viro, Rosolina, Taglio di Po, Villanova Marchesana.
Alto Polesine: Arquà Polesine, Badia Polesine, Bagnolo di Po, Bergantino, Bosaro, Calto, Canaro, Canda, Castelguglielmo, Castelmassa, Castelnuovo Bariano, Ceneselli, Ceregnano, Costa di Rovigo, Crespino, Ficarolo, Fiesso Umbertano, Frassinelle Polesine, Fratta Polesine, Gaiba, Gavello, Giacciano con Baruchella, Guarda Veneta, Lendinara, Lusia, Melara, Occhiobello, Pincara, Polesella, Pontecchio Polesine, Rovigo, Salara, Sanbellino, San Martino di Venezze, Stienta, Trecenta, Villadose, Villamarzana, Villanova del Ghebbo.
DELTA DEL PO
Territorio. Il Delta del Po è compreso tra il fiume Adige (Rosolina Mare) a nord, e la Sacca di Scardovari (Gorino e Gnocca) a sud, ad ovest tra i comuni di Ariano nel Polesine, Papozze e Adria e ad est è bagnato dal mare Adriatico. La zona, definita anche Basso Polesine, è territorio di recente formazione e in continua trasformazione, originatosi da una lenta sedimentazione del terreno e da uno straordinario intervento umano di bonifica, che nei secoli ha regolamentato le acque. Ogni anno l’area del delta di accresce di circa 60 ettari a causa del grande apporto di sedimenti. Questa vasta zona pianeggiante si estende per oltre 400 chilometri quadrati, di cui oltre 160 occupati da valli e lagune, ed è la più vasta zona umida d’Europa e del Mediterraneo. Si presenta come una ordinata e fertile pianura solcata da canali spesso ricavati artificialmente per l’irrigazione del terreno e per impedire l’interramento del territorio lagunare che, soprattutto in passato, ha causato numerosi problemi idraulici dovuti a zone depresse rispetto al livello del mare. Nonostante l’omogeneità del territorio pianeggiante, scendendo da est lungo la corrente del Po si incontrano ambienti differenti, ognuno con caratteristiche peculiari: la campagna con i paleoalvei (ovvero antichi alvei abbandonati), spesso utilizzati come percorsi stradali perché rilevati di 1-2 metri sul piano di campagna), le dune fossili, gli argini, le golene, le valli da pesca, le lagune, le isole (Isola di Ariano, Isola della Donzella, Isola del Polesine). La storia antica del territorio è quindi piuttosto varia, caratterizzata com’è da un susseguirsi di momenti di forte antropizzazione a fasi di prevalenza degli elementi naturali. L’habitat è tipicamente lagunare, con grande abbondanza di canneti, risaie e valli da pesca, ambienti salmastri dove l’afflusso di acqua dolce e salata è regolato artificialmente per permettere allevamenti di pesca estensivi. La fauna è ben rappresentata da circa 370 specie di uccelli (alcune delle quali molto rare) e da eccellenti pesci di acqua dolce e salata, come il cefalo, l’orata, la sogliola e l’anguilla.
Comunicazioni. L’area è servita dall’autostrada A13 Bologna-Padova, dalle strade statali n. 309 Romea, n. 443 di Adria, n. 495 Codigoro e n. 516 Piovese nonché dalle linee ferroviarie Rovigo-Chioggia e Venezia-Adria. Al suo interno si trova il porto turistico di Porto Tolle.
Storia. Le vicende storiche del territorio sono strettamente legate all’evoluzione geologica della zona. I più antichi insediamenti umani scoperti risalgono all’età del Bronzo (XVIII-X sec. a. C.) e sono da collegare alla civiltà Polada, il cui elemento caratteristico fu l’uso delle palafitte. A partire dal VI secolo a. C. un ripopolamento della zona avvenne da parte dei paleoveneti. Allora la località di Adria era un importante porto fluviale che collegava il Nord Europa alle popolazioni dell’Egeo. Furono gli etruschi i primi a intervenire sul sistema idrografico palesano, scavando “fosse” per permettere il deflusso delle acque stagnanti dalle zone più basse. Nel IV secolo a.C. l’invasione dei galli provocò un arresto delle opere di bonifica e un rallentamento dei traffici commerciali. In seguito i romani colonizzarono la zona lasciando ampi margini di autonomia alle comunità locali. Tra il I e il III secolo d.C. il territorio fu molto vitale economicamente e culturalmente ma già dal III secolo la crisi politica dell’impero romano comportò l’abbandono di parecchi centri. La caduta dell’impero romano d’occidente e la mancanza di un potere politico e amministrativo che salvaguardasse la tutela degli argini dei fiumi portò ad alluvioni con impaludamento delle zone vallive e la diffusione di selve e boschi, con conseguente tracollo economico. I bizantini ripresero l’opera di mantenimento dei canali ma con la discesa dei longobardi, nel VI secolo d.C., iniziò un nuovo periodo di degrado e il Delta tornò ad avere un assetto naturale. Nel medioevo Estensi, veneziani, Scaligeri e ferraresi si contesero aspramente il territorio. Nel X e XI secolo la zona fu governata dai monaci benedettini di Pomposa. Dal 1152 la signoria degli Estensi occupò l’intero territorio fino a scontrarsi, nella cosiddetta “guerra del sale” (1482-1484), con la Serenissima Repubblica di Venezia, che si assicurò il controllo di tutta l’area. I nobili veneziani impegnarono grandi capitali nella messa a coltura dei suoli e con il taglio del Po, il più grande intervento umano effettuato nel Polesine (fatto eseguire tra il 1600 e il 1604), si evitò l’interramento della laguna provocato dai detriti trasportati dai rami del Po di Levante e di Tramontana. Il cosiddetto Taglio di Porto Viro ridisegnò l’assetto del Delta così come appare oggi. I secoli XVI e XVII videro la nascita di palazzi,
Struttura socio-economica. Il settore primario è particolarmente sviluppato con un modello basato su piccole e medie aziende dedite a colture ortofrutticole specializzate. L’agricoltura è organizzata su moderni criteri di razionalità economica e di efficienza e tende sempre più a trasformarsi da settore tradizionale a sistema agro-alimentare, collegando così sempre più funzionalmente la fase produttiva a quella della trasformazione e commercializzazione. Fino agli inizi degli anni ’70 del Novecento l’intera provincia è stata prevalentemente agricola. Il processo di industrializzazione si è sviluppato sulle due componenti locali dell’artigianato e delle giovani
piccole imprese, aperte all’innovazione tecnologica e proiettate verso obiettivi produttivi avanzati. Sviluppati sono i comparti tessile, dell’abbigliamento, delle calzature, dei mobili, delle macchine per l’agricoltura, cui si affiancano in misura significativa la meccanica di precisione e l’elettronica. Solide anche alcune industrie tipiche, come quella dei giocattoli e quella della cantieristica navale. L’economia di questa zona è saldamente inserita nei circuiti internazionali anche grazie all’alto livello qualitativo dei prodotti. Il turismo sta conoscendo uno sviluppo sempre maggiore, grazie anche al miglioramento progressivo delle strutture ricettive.
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