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Provincia di PESARO E URBINO
Scheda
- Superficie: 2.564,21 Kmq
- Abitanti: 363.529
- Densità: 141,77 ab./Kmq
- Codice ISTAT: 041
- Numero comuni: 60
Provincia di Pesaro e Urbino - Statistiche
Territorio. Situata nella parte settentrionale della regione, confina a nord con l’Emilia-Romagna e con la Repubblica di San Marino ed è delimitata dal mare Adriatico a est, dal corso del fiume Cesano a sud e dalla dorsale appenninica a ovest; nell’ambito della sua economia, proiettata con slancio verso i settori secondario e terziario, le attività agricole rivestono ancora un ruolo significativo. La popolazione provinciale, che si distribuisce in 67 comuni e presenta un indice di vecchiaia superiore alla media, si concentra soprattutto nella zona costiera e in quella collinare della circoscrizione. Quest’ultima è caratterizzata da una morfologia particolarmente varia: pur racchiudendo tutti gli aspetti più tipici del paesaggio marchigiano -coste in gran parte basse e sabbiose, morbide colline adibite a coltivi e zone montane ricche di vegetazione-, presenta anche spiccate peculiarità -le vaste spianate che dividono le sue dorsali collinari e le singolari forme che la roccia, soprattutto nella zona del Montefeltro, ha assunto nel corso dei millenni in seguito a mutamenti geologici e climatici (balze, marmitte, gole e schegge)-. L’ampia fascia collinare della provincia è interrotta in qualche punto da rilievi dalle quote abbastanza elevate, come il massiccio calcareo delle Cesane (648 metri), che domina da nord lo storico abitato di Fossombrone, e il monte San Bartolo (555 metri), perfettamente integrato nel dolce paesaggio che lo circonda.
Lo stemma provinciale, concesso con Regio Decreto, è “partito”: da un lato è raffigurato lo stemma del comune di Pesaro, dall’altro quello di Urbino.
Comunicazioni. Fin dall’antichità la circoscrizione pesarese ha assolto la funzione strategica di cerniera tra il Lazio e le regioni nord-orientali della penisola, come testimonia l’importanza tuttora rivestita dalla strada statale n. 3 Flaminia, antica via consolare che collega Roma a Fano. Il sistema viario principale della provincia è costituito inoltre da alcune tra le più importanti arterie della penisola, quali l’autostrada Bologna-Taranto (A14) e la strada statale n. 16 Adriatica. Altre fondamentali vie di comunicazione solcano trasversalmente la circoscrizione pesarese, collegando la costa con l’entroterra collinare e montuoso: sono la n. 73 bis di Bocca Trabaria, la n. 423 Urbinate e la n. 424 della Val Cesano. Le porzioni sud-occidentale e settentrionale del territorio provinciale sono attraversate inoltre da due arterie di rilievo interregionale, la strada statale n. 257 Apecchiese, che collega la n. 3 bis Tiberina (E45) alla n. 3 Flaminia, e la n. 258 Marecchia, che, con tracciato non sempre scorrevole, unisce Sansepolcro (AR), in Toscana, e Rimini, in Emilia-Romagna. Poco agevoli si presentano invece i collegamenti ferroviari per tutto l’entroterra collinare e montano della provincia, poiché l’unica linea ferroviaria che attraversa il territorio, la Bologna-Bari, si snoda lungo la costa. Un piccolo approdo privato ha sede a Gabicce Mare e due porti turistici moderni e attrezzati si trovano a Pesaro e a Fano; quest’ultima ospita anche un piccolo aeroporto, riservato agli aerei da turismo.
Storia. Dal X secolo a. C. la provincia fu abitata dai piceni, la cui civiltà raggiunse il periodo di massimo splendore tra il VI e il V secolo a. C. In seguito alla battaglia di Sentino (295 a. C.), in cui i romani sconfissero gli eserciti congiunti di umbri, etruschi, galli senoni e sanniti, venne rapidamente colonizzata da Roma. Dopo la caduta dell’impero romano, tra il V e il VI secolo d. C., fu flagellata dalle invasioni barbariche e dalla guerra greco-gotica (535-555). Nel IX secolo d. C. fu inserita nella marca di Ancona, che si estendeva dal fiume Po al Tronto, ricongiungendosi, attraverso l’Umbria, al Patrimonio di San Pietro. Nel 1443, dopo secoli di lotte con i potentati limitrofi, Federico da Montefeltro, signore di Urbino, ottenne l’elevazione di questa città al rango di ducato e riuscì ad annettere ai suoi domini gran parte dell’attuale circoscrizione pesarese. Il ducato di Urbino passò nel 1508 alla famiglia Della Rovere, che lo resse per più di un secolo; nel 1631, per devoluzione, fu inglobato nello Stato Pontificio. Nel 1707 ebbe luogo il devastante passaggio dell’esercito austriaco, con tredicimila fanti e cinquemila cavalli, sui territori della Chiesa: la popolazione locale, già indebolita dalle numerose carestie che si erano abbattute sulla regione durante tutto il XVII secolo, dovette provvedere al loro sostentamento. Nei primi anni dell’Ottocento, in seguito all’invasione francese, il Pesarese fu annesso al Regno Italico napoleonico, tornando sotto l’egida dello Stato Pontificio dopo il congresso di Vienna. Dopo aver partecipato attivamente alle lotte risorgimentali, entrò a far parte, nel 1860, del regno d’Italia.
Struttura socio-economica. In buona parte del territorio provinciale le attività agricole e zootecniche, cui si connette il comparto industriale della trasformazione agro-alimentare, rappresentano ancora un’importante fonte di reddito: la produzione di frumento, cereali, foraggio, uva e, in misura più ridotta, olive, ortaggi e frutta è ben sviluppata, dalla costa fino ai rilievi interni. Tuttavia, come in gran parte della regione, il settore secondario e il terziario rappresentano le fonti più cospicue di reddito e di occupazione: l’industria, in particolare, è attiva nei comparti del mobile -per il quale la provincia è famosa a livello internazionale-, dell’elettronica, della meccanica, della cantieristica navale, della carta, della gomma e della plastica, oltre che in quelli delle confezioni e delle calzature. Anche le attività turistiche, concentrate soprattutto nelle rinomate località balneari della costa, costituiscono una voce importante dell’economia locale; grazie ad un’intelligente politica di sfruttamento delle notevoli potenzialità storico-naturalistiche di questa terra, il movimento turistico si va sviluppando, particolarmente nella bella stagione, anche in molte località dell’entroterra, meno note della splendida Urbino, che da sempre rappresenta una meta di turismo internazionale.
Provincia gemellata con Wolfsburg (Germania) e con la Provincia di Rastatt (Germania).
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