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Provincia di OGLIASTRA
Scheda
- Superficie: 1.854,24 Kmq
- Abitanti: 58.097
- Densità: 31,33 ab./Kmq
- Codice ISTAT: 105
- Numero comuni: 23
Provincia di Ogliastra - Ambiti
DEFINIZIONE I due principali ambiti in cui si può suddividere la provincia dell'Ogliastra sono individuabili topograficamente come entroterra e zona costiera. La zona costiera, ricca di spiagge e zone pianeggianti, votata al turismo e maggiormente popolata, ha delle caratteristiche territoriali uniche che la distinguono dall'entroterra, decisamente montuoso, meno popoloso e di più difficile accesso, votato piuttosto all'agricoltura e con scarsa propensione all'industria e al turismo.
Zona costiera: Bari Sardo, Baunei, Cardedu, Girasole, Lotzorai, Tertenia, Tortoli.
Entroterra: Arzana, Elini, Gairo, Ilbono, Jerzu, Lanusei, Loceri, Osini, Perdasdefogu, Seui, Talana, Triei, Ulassai, Urzulei, Ussassai, Villagrande.
ZONA COSTIERA.
Territorio. Il territorio rivierasco della provincia Ogliastra si estende per un centinaio di km e si spinge a nord fino al golfo di Orosei. È caratterizzato da un profilo molto frastagliato, con spiagge di sabbia molto fine che si alternano a cale e spuntoni di roccia, con un'altitudine variabile che aumenta allontanandosi dalla costa, in corrispondenza dei numerosi rilievi. Alcune fra le principali mete balneari sono: Arbatax, Cala Maresca, Is Scoglius Arrabius, la Baia di Cea e il promontorio di S. Giuliano, tutte situate a Tortolì, con il suggestivo Capo Bellavista; la Marina di Bari a Bari Sardo, insieme alla spiaggia più isolata Tramalitza; infine quella di Santa Maria Navarrese a Baunei, con le famose cale di Sisine e Luna. Il comune di Baunei fa parte del Supramonte Marino, e le sue spiagge sono quindi perfettamente preservate, con rocce a strapiombo sul mare e una vegetazione selvaggia e odorosa. Ma non mancano spiagge di sabbia finissima, o di sassi, o addirittura di porfido rosso come a Cardedu, o spiagge che si stendono per chilometri senza soluzione di continuità, come la Marina di Terrenia, di San Lorenzo e di Sarrala a Tertenia, con sabbia finissima che si alterna a promontori rossi. Nel comune di Girasole scorre il rio Mineru, che sfocia poi nello stagno di Tortolì, e in questa zona si è creato l'habitat favorevole per le specie di flora e fauna che prediligono gli ambienti umidi, ed è meta di escursioni. A Lotzorai scorrono invece i rii Pramaera e Mirenu. La flora è quella tipica della macchia mediterranea, con lecci, ginepri, olivi, carrubi e bagolari ed è stata preservata nei secoli grazie al naturale isolamento della regione, così come la fauna, tra cui ricordiamo l'aquila reale, il falco della regina, il gabbiano corso, il muflone, il cinghiale, l'astore, il falco pellegrino, l'aquila del Bonelli, la martora e il gracchio corallino.
Comunicazioni. . La costa è percorsa dalla S.S. 125 Orientale Sarda, che passa per Tortolì, e da qui si dirige verso nord e verso sud, attraversando tutti i comuni rivieraschi. Il capoluogo è collegato alla sua frazione Arbatax dalla S.S. 125 dir e all'altro capoluogo Lanusei dalla S.S. 198 di Seui e Lanusei. Per il servizio ferroviario fa riferimento alla linea Nuoro-Macomer. L'aeroporto utilizzano per i voli nazionali e internazionali è quello di Cagliari/Elmas mentre quello di Roma/Fiumicino provvede ai voli intercontinentali. Ha un proprio porto con sede ad Arbatax mentre il porto di maggiori dimensioni utilizzato è quello di Cagliari.
Storia. La zona fu colonizzata durante il neolitico e presenta numerosi reperti risalenti alla cultura pre-nuragica e nuragica come dimostrano i nuraghi Sa Puliga, Su Castru, Moru e Sa Iba Manna di Bari Sardo. Dal mare arrivarono poi a conquistarla prima i fenici e successivamente i cartaginesi, fino all'arrivo, nel III secolo a.C., dei romani. Durante il medioevo entrò a far parte del giudicato di Cagliari e, in seguito, di quello di Gallura; da qui in poi la storia della zona costiera segue quindi le vicissitudini dell'intera regione sotto i pisani, i Visconti, gli Aragonesi e infine i Savoia.
Struttura socio-economica. . L'agricoltura e l'allevamento occupano ancora un ruolo importante nell'economia di questo ambito territoriale, a cui si lega la produzione di prodotti enogastronomici tipici. Le principali colture sono quelle di cereali, frutteti, ortaggi, foraggi, ulivi, viti e agrumeti, mentre si allevano suini, ovini, caprini, avicoli e bovini. Al settore agricolo si lega la produzione di piatti tipici come formaggi pecorini, Culurgionisi, Pardulasa e Gattò, i Pani Pintau e Pistoccu e la focaccia di zucca. Anche l'industria conosce un buono sviluppo, con una forte diversificazione dei comparti, che vanno dal metallurgico all'alimentare, concentrandosi soprattutto nel capoluogo Tortolì. Gli altri comparti presenti nell'ambito rivierasco sono quelli lattiero-caseario, della pesca, cartario, della stampa, della fabbricazione di articoli in gomma, elettronico, degli strumenti ottici, cantieristico, della gioielleria e oreficeria, della produzione di corrente elettrica, estrattivo, chimico, della produzione di mangimi, della lavorazione del vetro, della lavorazione del legno, della fabbricazione dei mobili, delle calzature, metallurgico, dei materiali da costruzione, dei laterizi ed edile. Altra risorsa fondamentale è il turismo, molto sviluppato grazie alla bellezza del territorio, tuttora incontaminato, ai numerosi reperti e nuraghi e alla presenza di numerose e funzionali infrastrutture. A Cardedu è poi possibile praticare il surf grazie ad un vento costante di 10-15 nodi. Molte le celebrazioni religiose e le manifestazioni culturali che rappresentano un'attrattiva turistica. Fra queste la manifestazione estiva "insieme a Cardedu", di più che decennale tradizione, durante la quale, nei fine settimana di luglio e agosto, si svolgono numerosi eventi fra cui la mostra di prodotti tipici e artigianali provenienti da tutta la provincia, con l'esposizione di vini, formaggi, miele e opere d'arte, e la sagra di San Sebastiano a Lotzorai, l'ultima domenica di maggio, con una sfilata di carri di buoi inghirlandati di fiori.
ENTROTERRA.
Territorio. L'entroterra dell'Ogliastra è caratterizzato dalla presenza di numerosi rilievi, fra cui il Monte Genziana che raggiunge i 1.505 metri sul livello del mare, ed è una regione piuttosto isolata. Situato in una zona che va dai piedi del Supramonte al nord, passando per il Gennargentu e terminando a sud con l'altipiano del Sarcidano, ha un profilo estremamente irregolare e frastagliato, che può essere definito selvaggio. Ciò ha permesso la conservazione di un panorama suggestivo, ricco di boschi, gole, valli e cime montuose, in cui flora e fauna sono preservati da qualsiasi contaminazione, come il secolare bosco di tassi di Tedderieddu di Arzana o quello di Selene a Lanusei. Nel comune di Seùi si trova poi la foresta demaniale di Montarbu, un'oasi naturale che, in un'area di 2.767 ettari, ospita lecci secolari, agrifogli, tassi, ginepri ed è popolata da una fauna selvatica formata da branchi di daini, di mufloni, di cinghiali. Molto suggestivo il territorio di Ulassai, dove si trova la grotta de Su Marmuri, che con i suoi 1.000 metri di lunghezza e i 50 di altezza è fra le più imponenti della Sardegna. L'ingresso, maestoso, dà su ampie sale interne, fitte di stalattiti e stalagmiti. Sempre ad Ulassai si trovano i copiosi ruscelli che danno origine alle cascate Lecorci e Lequarci. Da ricordare anche, a Ussussai, le grotte di Sa Breca de Giuannantoni e di Sa Ucca de is Bobais. Dalla Punta la Marmora, che raggiunge i 1.834 metri sul livello del mare, è possibile godere un panorama che va dalle Barbagie fino al mare, tanto di Cagliari che di Oristano. A Gairo vi sono dei cosiddetti "tacchi"calcarei, cioè dei giganteschi e isolati roccioni, mentre dal Perda Liana, uno dei monti della zona, si può godere di una spledida visuale delle aree circostanti, selvagge, percorse dal rio Pardu. Lo stesso rio Pardu attraversa poi anche il comune di Jerzu e si può costeggiare percorrendo i suggestivi sentieri Pizzu 'e Monte, della Genna 'e Cresia. Nel comune di Urzulei, che fa parte del cosiddetto Supramonte Montano, il Flumineddu ha eroso la roccia fino a scavare un canyon, la gola Su Gorropu, profonda 450 m, una delle più profonde d'Europa. In questa zona del Supramonte, sebbene possa apparire di difficile accesso, vi è una quantità impressionante di reperti, nuraghi, villaggi e dolmen, a testimonianza di una civilizzazione antichissima. Meta di escursioni, sul Supramonte montano, è il passo di Genna Silana, a 1.000 metri sul livello del mare. Molti dei corsi d'acqua che hanno eroso la roccia nei millenni sono ora sotterranei e hanno lasciato come unica testimonianza le profonde gole e gli scenari naturalistici unici. Fra gli scorci naturalistici più suggestivi c'è anche il Parco Carmine, a Elini, al cui interno possono essere ammirate numerose specie botaniche tipiche della macchia mediterranea e i ruderi di due nuraghi.
Comunicazioni. Da Lanusei si dipartono verso sud est la S.S. 390 di Bari Sardo, che collega i due comuni, e verso nord-ovest la 389 di Buddusò e del Correboi, che arriva a Monti; la stessa Lanusei è attraversata dalla S.S. 125 Orientale Sarda, che in direzione sud arriva a Cagliari e verso nord arriva ad Olbia e Palau seguendo la costa. La linea ferroviaria di riferimento è la Nuoro-Macomer. L'aeroporto di riferimento per i voli nazionali e internazionali è quello di Cagliari/Elmas, mentre per i voli intercontinentali ci si serve invece dell'aeroporto di Roma/Fiumicino. Per il trasporto marittimo di merci e persone c'è un porto nella località Arbatax appartenente al comune di Tortolì, mentre un porto di maggiori dimensioni è presente a Cagliari.
Storia. Le popolazioni costiere dell'Ogliastra si stabilirono già in età preistorica nell'entroterra, dedicandosi all'agricoltura e all'allevamento, ed ergendo i numerosi nuraghi di cui abbiamo ancora i reperti, fra cui: il villaggio nuragico di Ruinas, sotto il monte Tuvera, ad Arzana; l'area nuragica di Serbissie e l'area archeologica di Perdu Isu nel comune di Gairo; le domus de janas di Texere, Murta Bestia, Praidas e i nuraghi di Tedili, Sartalai, Perucciu, Salassu, Matalè e Scerì a Ilbono; i siti nuragici S'Omu e il Bonu a Jerzu e quelli di Su Crastu, Moru e Manna a Loceri; quelli di Margiani Pubusa, di Sa Lei, di Funtana Manna e di Ardasai a Seùi e quelli di complesso di Bau 'e Tanca a Talana; ricco di reperti il comune di Triei con i nuraghi di Nunuccoli, Bau Nuraxi (Talavè), Pitze' e Serra (Mullò), Sa Paule, Genna Olidone, Loppelie e Silimba la e la tomba dei giganti S'Iscusorgeddu; a Ussassai troviamo le domus de janas di Cost'er Gianas, Aurraci, Orgìa, e Perdobia, resti di torri e strutture megalitiche a Taccu Addai e a Pistolurci, tombe dei giganti e capanne degli antichi villaggi; decisamente ampio il patrimonio archeologico di Villagrande, con i villaggi nuragici di monte Giuoro, i nuraghi di Sa Conca 'e Pira Onne, di Su Pradu e Marruscu, alcune domus de janas e una tomba megalitica, site sul colle Abbruxau, il nuraghe a corridoio di Serra 'e Troccùlu, il tempio a "megaron" di Porcu Abba e sa Carcaredda, che conserva un ricco deposito di bronzi votivi, la tomba ipogeica di Sa Sedda er Janas e le capanne nuragiche, le domus de janas e i menhir di Su Strumpu; anche ad Urzulei si trovano vari siti nuragici e tombe dei giganti. A partire dal VII secolo a.C. la zona fu conquistata dalle diverse popolazioni che dominavano il mediterraneo, i fenici prima, i cartaginesi poi ed infine i romani. La storia dell'area coincide poi con la storia della provincia, di cui seguì le alterne vicende sotto i diversi dominatori, fino al riconoscimento, recente, della provincia Ogliastra.
Struttura socio-economica. L'economia dell'entroterra ogliastro poggia in massima parte sul settore primario. Le principali coltivazioni sono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, agrumeti, vite e altri alberi da frutta mentre in alcune zone è diffuso un particolare tipo di mela, a "drempa arrubia" (a guancia rossa). Si allevano bovini, suini, caprini, ovini, equini e avicoli. L'agricoltura tanto diffusa permette il perpetuarsi delle tradizioni enogastronomiche locali, con la produzione di prodotti tipici, fra cui spiccano i formaggi, soprattutto di pecora e capra, il miele dei fiori di corbezzolo, l'acquavite, la grappa e i vini doc. L'industria è invece poco sviluppata, e i comparti prevalenti sono quelli alimentare ed edile. Gli altri comparti industriali, meno sviluppati, sono: alimentare, della pelletteria, del vetro, metalmeccanico, elettronico, del riciclaggio dei rifiuti, della raccolta dell'acqua, della fabbricazione di derivati petroliferi, della lavorazione del legno, della lavorazione del vetro, dei materiali da costruzione, dell'oreficeria e gioielleria, dell'abbigliamento e della produzione e distribuzione di energia elettrica. L'artigianato è ancora piuttosto diffuso, soprattutto nella lavorazione di ceramica, pizzi e ricami, questi ultimi lavorati con il "su vrevolitè", antico attrezzo sardo. Sebbene il turismo sia una prerogativa soprattutto della zona costiera, anche nelle zone interne c'è un certo sviluppo del settore, grazie alla suggestività dei paesaggi e a efficienti strutture ricettive che permettono una adeguata fruizione del territorio. Un'ulteriore attrattiva dell'entroterra ogliastro è rappresentata dalle festività religiose o dalle manifestazioni culturali. Fra le tante ricordiamo quella della Madonna del Carmine di Elini, che si tiene il 16 luglio. La giornata inizia con il raduno, all'alba, dei fedeli provenienti da tutta l'Ogliastra, che si recano al Monte Idolo illuminato dai primi raggi di sole. Successivamente i fedeli si recano al santuario della Madonna suonando le launeddas, strumento tipico sardo a fiato formato da varie canne. A parte il turismo il settore terziario è poco sviluppato, sia a causa della scarsa densità demografica, sia per la natura stessa del territorio, che non favorisce la creazione di reti di servizi e la distribuzione degli stessi. In molti piccoli centri mancano i principali servizi economici, sportivi o culturali, nonché strutture ricreative, per la cui fruizione è necessario spostarsi nei centri maggiori. A Pedrasdefogu ha sede il Poligono Sperimentale di Addestramento Interforze del Salto di Quirra, che attua operazioni e tecniche e logistiche per l'ideazione, la realizzazione e la sperimentazione di velivoli, missili, razzi e radio-bersagli.
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