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Provincia di OGLIASTRA

Capoluoghi: Lanusei, Tortolì

Scheda

 
Stemma della provincia Ogliastra
   

Provincia di Ogliastra - Statistiche

Territorio. La provincia Ogliastra ha due capoluoghi, Lanusei e Tortolì, comprende 23 comuni precedentemente facenti parte della provincia di Nuoro ed è la meno popolata d'Italia. Il territorio si estende su un tratto della costa centro-orientale della Sardegna e confina ad est con il mar Tirreno, a nord nord-ovest con la provincia di Nuoro e a sud sud-est con quella di Cagliari, da cui è separata dall'altopiano del Sarcidano. A sud dell'Ogliastra si trova poi l'antica zona mineraria del Salto de Quirra. Sempre nella parte meridionale della provincia si trova la piana del torrente Pelau. L'antica regione sarda dell'Ogliastra è divenuta provincia a seguito della nuova ripartizione della Sardegna avvenuta nel 2001 con la legge regionale n. 9 del 12 luglio, divenuta esecutiva con le elezioni regionali del 2005. Il capoluogo Lanusei si trova nell'entroterra e comprende le cime del monte Sa Ceresia e la punta Tricoli (1.211 metri sul livello del mare), mentre Tortolì si trova sulla costa, poco più a nord. La zona costiera è ricca di rinomate località turistiche ed è caratterizzata da un profilo frastagliato, formato da calette, spiagge di sabbia finissima e rocce a strapiombo. L'entroterra ha un'altitudine media elevata essendo collinare e montuoso, dato che comprende parte del massiccio del Gennargentu, ed è ricco di boschi incontaminati, piscine naturali, grotte e anfratti. La cima più alta si trova nel comune di Arzana ed è Punta La Marmora che raggiunge 1.834 metri sul livello del mare. I comuni più a nord del territorio provinciale, Baunei e Urzueli, si trovano ai piedi della catena montuosa del Supramonte, che fa da confine naturale fra la provincia Ogliastra e quella di Nuoro. L'Ogliastra è poi caratterizzata dai tipici Tacchi, formazioni rocciose verticali che occupano una superficie di 5.000 ettari. Dal Gennargentu ogliastro nascono poi il Flumendosa, il principale fiume sardo per volume d'acqua e il secondo per lunghezza, che dà origine a due laghi artificiali, il lago alto del Flumendosa e il lago del medio Flumendosa, e il rio Flumenedda, che dà anch'esso origine a un piccolo lago artificiale. L'entroterra ogliastro è impervio e selvaggio, e questo ha permesso la conservazione di una flora e una fauna estremamente variegate, in cui trovano posto, accanto alla macchia mediterranea, tipica della costa, lecci, ginepri, aceri, carpini, ontani e agrifogli, con boschi popolati da cervi, daini, volpi, aquile, grifoni, astori e sparvieri. Lo stemma è Rosso crocettato d'oro con sei palle nel cuore e con ornamenti esteriori da provincia, sormontato da una corona con un ramoscello di quercia e uno di ginepro.

Comunicazioni. Il capoluogo Tortolì è attraversato dalla S.S. 125 Orientale Sarda, che verso nord segue tutta la costa fino a Olbia e poi Palau, mentre verso sud arriva a Cagliari. Verso ovest invece la S.S. 198 di Seui e Lanusei, attraversando la stessa Lanusei, prosegue verso sud-ovest fino a Serri. Da Lanusei si dipartono la S.S. 390 di Bari Sardo, che collega i due centri, e la S.S. 389 di Buddusò e del Correboi, che la collega a Monti seguendo un percorso tortuoso ricco di scenari naturalistici. La linea ferroviaria di riferimento è la Nuoro-Macomer. Per i voli nazionali e internazionali fa riferimento all'aeroporto di Cagliari/Elmas, mentre per quelli intercontinentali è servito dall'aeroporto continentale di Roma/Fiumicino. A Tortolì, nella località di Arbatax, si trova il porto, mentre per gli spostamenti di maggiore rilevanza di merci e persone ci si serve del porto di Cagliari.

Storia. Le origini degli insediamenti ogliastri vengono fatte risalire al neolitico, quando alcune popolazioni si stabilirono sulla costa. Successivamente soprattutto a causa delle incursioni piratesche, si preferì popolare l'interno della regione, dedicandosi così all'agricoltura e all'allevamento. È a questo periodo che risalgono le numerosissime testimonianze della cultura pre-nuragica e nuragica, con la costruzione di nuraghi e altre opere difensive o cerimoniali, soprattutto su luoghi d'altura che dominavano zone di transito, in modo da poter tenere sotto controllo il territorio. Successivamente, intorno al VII secolo a.C. la zona venne colonizzata prima dai fenici e successivamente dai cartaginesi, per poi essere conquistata definitivamente dai romani nel III secolo a.C. Con la divisione della Sardegna in giudicati, l'Ogliastra venne prima annessa al giudicato di Cagliari e poi a quello di Gallura, diventando una curatoria sotto il controllo dei Visconti. Nel 1300 fu Pisa a conquistare questo territorio, trionfando su Genova e creando il primo Giudicato di Ogliastra, fino a che, nel 1326, non si videro costretti a cederlo agli Aragonesi, nella persona di Giacomo II d'Aragona, che a sua volta lo cedette come feudo ai Carroz. Parte del territorio ogliastro venne invece annesso alla contea di Quirra. Il dominio spagnolo durò fino al XVIII secolo, quando furono i Savoia ad insediarsi in Ogliastra, dopo una breve dominazione austriaca, creando la provincia di Lanusei, il cui territorio si estendeva alla Barbagia arrivando a sud sino al cagliaritano. È in questo periodo che l'antico nome Agugliastra diviene l'attuale Ogliastra.

Struttura socio-economica. La zona costiera ha una spiccata vocazione al turismo, che è una importante fonte di reddito per il territorio, grazie alle numerose bellezze paesaggistiche e alla presenza di adeguate infrastrutture per la ricezione del pubblico. Il turismo è però sviluppato anche nell'entroterra, ricco di paesaggi incontaminati e ideale per chi ama l'escursionismo nonché per la presenza di numerosi reperti storici e nuraghi. L'industria è sviluppata prevalentemente nei due capoluoghi e nelle zone limitrofe, con una elevata diversificazione dei comparti. Nell'entroterra il settore più sviluppato è però quello dell'agricoltura con una diffusa coltivazione di ulivi, vigneti e alberi da frutta, dai quali si ricavano oli e vini di buona qualità, e dell'allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli, con la produzione di formaggi tipici come il pecorino, il cas'e fitta e il casu axeru e vini come il Cannnonau di Jerzu e altri vini doc.

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