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Provincia di NUORO
Capoluogo: Nùoro
Scheda
- Superficie: 3.933,82 Kmq
- Abitanti: 161.444
- Densità: 41,04 ab./Kmq
- Codice ISTAT: 091
- Numero comuni: 52
Provincia di Nuoro - Statistiche
Territorio. “Cuore della Sardegna”, occupa la zona centrale montuosa e gran parte della costa a est dell'isola nonché un breve tratto di quella a ovest. Estesa tra la provincia di Sassari a nord, quella di Oristano a ovest e quella di Cagliari a sud, con i suoi 100 comuni fa registrare una densità demografica tra le più basse d'Italia. Presenta una configurazione orografica diversificata, passando dai dolci declivi delle valli del Mandrolisai all'asprezza dei dirupi delle coste, che si alternano ad ampie distese di sabbia. Tocca i più bei tratti dei mari orientale e occidentale; comprende pianure, altipiani, colline e montagne: luoghi dove l'antichissima formazione geologica dell'isola è meglio osservabile nella sua complessità e grandiosità. Nella porzione sud-ovest della provincia si trova il Sarcidano, un'area costituita da calcarei giurassici, da valli profonde disposte tutt'intorno all'altipiano di Santa Sofia (uno dei più estesi di tutta l'isola), ricoperto da lecceta, da carpino nero e ginepro, popolato da cinghiali e martore, dalle ghiandaie e dall'astore. Nella zona circostante sono presenti numerosi domus de janas e nuraghi. Nella porzione centrale della provincia, da nord a sud, si estende la zona detta Barbagia, nome con il quale si intende il territorio che si trova attorno al massiccio del Gennargentu. Numerose differenziazioni all'interno di questo territorio hanno portato a distinguere ben quattro Barbagie, che trovano la loro origine nelle ripartizioni medievali dette “curatorie”, individuate, poi, come circoscrizioni amministrative del regno di Sardegna. La gran parte del territorio, circa il 90 per cento, qui è boschivo. Sono presenti noccioleti nella valle dell'Iscra, grossi esemplari di castagno in località Nerca e S'Orroma, corbezzoli secolari e i ciliegi di “Santu Popolu” in località Sa Tanca. È noto un esemplare di noce denominato “sa nuje de tziu Pili”. Al limite sud-orientale della provincia si trova l'Ogliastra, una fascia di territorio compresa tra le propaggini del Gennargentu e il mare Tirreno, caratterizzata da un paesaggio che spazia tra bianche distese di sabbia finissima, acque cristalline, rocce a strapiombo sul mare, boschi secolari e aride pianure deserte. Le specie animali di sicuro interesse sono numerose, come le diverse specie di avvoltoi e di rapaci che sorvegliano le coste ogliastrine o i mufloni e i cinghiali che popolano le zone più interne. Il territorio dell'Ogliastra è caratterizzato infatti da una parte dalle alte e impenetrabili montagne e dall'altra dalle lunghe e articolate coste marine. Nella sezione nord-orientale della provincia si trovano il Supramonte e le Baronie. Il Supramonte è una vasta area divisa in Montano e Marino; rappresenta una delle aree più selvagge in Italia e si caratterizza per la bellezza delle sue valli, dei suoi altopiani di montagna e della costa. Il Supramonte Montano confina con il Supramonte di Orgosolo, Oliena e Urzulei. Tra le sue cime più alte si segnalano Monte Oddeu, Monte Tundu, Campo Gutturgios, Monte Omene. Al suo interno si celano monumenti naturali di grande suggestione come la Gola di Gorroppu, che con le sue pareti alte oltre 400 metri è tra i canyon più alti ed estesi d'Europa, il misterioso villaggio nuragico di Tiscali, l'altopiano di Doinanicoro, un pianoro carsico di 3 kmq a 900 metri di quota. Non
meno suggestivo è il Supramonte Marino, bagnato dalle acque cristalline del Golfo di Orosei, attraversato da lunghe codule che terminano sul mare con incantevoli spiagge come Cala Fuili e Cala Luna. Il territorio delle Baronie è situato sulla costa orientale della Sardegna, limitato a nord dalla Gallura, a sud e a ovest dalla Barbagia. Si caratterizza per le lunghe spiagge di sabbia bianca e finissima, le dolci colline e gli agrumeti, vigneti, oliveti e verdi pascoli. Molto belle sono le dune di Capo Comino, situate lungo la fascia costiera del comune di Siniscola. Esse ospitano una vegetazione molto specializzata e caratteristica, adatta a vivere in un ambiente molto critico per la forte salsedine, l'aridità, il vento e l'inconsistenza del substrato. Anche la fauna si presenta interessante e variegata. Caratteristici sono, inoltre, il Monte Albo -un bastione calcareo che si allunga per oltre 20 km da Siniscola a Lula, che accoglie cospicui fenomeni carsici e grotte-, il Monte Tuttavista -una grande piramide calcareo-dolomitica situata tra le colate laviche di Dorgali e Orosei e la piana alluvionale del fiume Cedrino- e, infine, il Monte Senes che, a differenza dei primi due, è costituito geologicamente da granito e offre pertanto affascinanti spettacoli naturali dovuti all'erosione della roccia, fino ai suggestivi batoliti (giganteschi monoliti) localizzati in territorio del comune di Onifai. Il tratto costiero del territorio delle Baronie è caratterizzato da una serie di bacini e stagni costieri, alcuni dei quali di rilevanza ambientale: interessanti e suggestivi per la tipica vegetazione alofila, spesso arricchita da belle boscaglie di tamerici e giunchi, nonché per l'abbondante fauna che annovera anatre, gallinelle d'acqua e folaghe. Sulla costa occidentale della provincia, all'estremità tra le province di Sassari e Oristano, si trovano la Planargia e il Marghine.
Lo stemma provinciale, troncato, è stato concesso con Regio Decreto. Nella prima sezione, d'argento, si rappresenta una catena montuosa, “al naturale”, fondata sulla linea di troncatura e sormontata da un'aquila nera in volo abbassato; il secondo campo, a sfondo azzurro, raffigura un nuraghe posto su una verde campagna erbosa e accompagnato, in cima, da un sole nascente, d'oro, raggiante.
Comunicazioni. La provincia è solcata da alcune delle più importanti arterie stradali della regione, quali le strade statali: n. 125 Orientale Sarda, n. 128 Centrale Sarda e n. 128 Diramazione Centrale Sarda, n. 129 Trasversale Sarda e n. 129 Bis Trasversale Sarda, n. 131 Carlo Felice e n. 131 Diramazione Centrale Nuorese, n. 197 di San Gavino e del Flumini, n. 198 di Sevi e Lanusei, n. 292 Nord Occidentale Sarda, n. 295 di Aritzo, n. 387 del Gerrei, n. 388 del Tirso e del Mandrolisai, n. 389 di Buddusò e del Correboi, n. 390 di Bari Sardo, n. 442 di Laconi e di Urus, n. 537 di Ghilarza. I collegamenti ferroviari sono articolati su quattro linee: Cagliari-Isili, Nuoro-Macomer, Cagliari-Ozieri/Chilivani e Ozieri/Chilivani-Golfo Aranci. Completano il quadro delle infrastrutture di trasporto gli aeroporti di Cagliari/Elmas nonché Alghero/Fertilia e Olbia/Costra Smeralda, in provincia di Sassari. C'è, poi, quello privato di Tortolì/Arbatax, che svolge prevalentemente il ruolo di infrastruttura a servizio del turismo. I porti di riferimento sono quelli di: Cagliari, a sud, Olbia, in provincia di Sassari, nonché quello di Porto Torres (SS), a nord-ovest. Tanto sulla costa orientale quanto su quella occidentale si trovano diversi porti turistici attrezzati.
Storia. La civiltà nuragica è testimoniata dai resti di nuraghi e di tombe megalitiche e a domus, nonché da altri elementi caratteristici della cultura eneolitica. La dominazione punica, invece, non riuscì a raggiungere queste terre montuose. La sua storia cominciò con la conquista romana, che incontrò, soprattutto negli abitanti della montagna, avversari irriducibili. Dopo la famosa battaglia campale di Cornus (215 a.C.), che vide i sardo-punici sconfitti, i barbaricini intensificarono la lotta contro le truppe romane, che dopo un'incessante guerriglia riuscirono a piegare ogni resistenza. Nonostante l'avvento del cristianesimo, gli abitanti della zona rimasero comunque saldamente ancorati all'idolatria. Una certa adesione al cristianesimo si ebbe solo grazie all'intervento del papa Gregorio Magno. Durante il periodo dei “giudicati” il nuorese non godeva di propria autonomia politica e amministrativa ma le trenta “civitates Barbarie”, citate nelle fonti, si trasformarono nelle “ville” medievali, distribuite in curatorie, secondo l'ordinamento dei “giudicati”. È quasi impossibile ricostruire una storia unitaria di queste zone: ogni centro abitato si distingue per vicende particolari. Tuttavia, di sicuro furono interessate tutte marginalmente dalle lotte tra Pisa e Genova e dall'arrivo degli Aragonesi e degli Spagnoli. La zona costiera fu detta “Baronie” perché faceva parte della Baronia di Posada, istituita nel 1431, data in feudo a Nicolò Carroz e riscattata nel 1839. Il momento più travagliato della storia nuorese si ebbe nei primi decenni dell'Ottocento, quando Carlo Felice promulgò la “Legge delle Chiudende”, che determinò una vera e propria guerra tra contadini e pastori, che si contendevano il possesso delle terre destinate al pascolo.
Struttura socio-economica. Sebbene l'economia nuorese risulti piuttosto chiusa rispetto agli scambi con l'esterno, il tessuto produttivo della provincia appare formato da un cospicuo numero di imprese, per oltre un terzo agricole; ad esse seguono, per consistenza, quelle del commercio. Di rilievo è la quota rappresentata dal settore alberghiero e dei pubblici esercizi, mentre piuttosto modesta risulta quella del settore industria in senso stretto, dei servizi alle imprese, del credito e delle assicurazioni. Oltre un quarto delle imprese risulta di dimensione artigiana. Punti di forza peculiari dell'economia turistica del nuorese sono il turismo verde e il turismo convegnistico.
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