Territorio. Provincia marittima della Toscana meridionale, articolata in 28 comuni fra i quali figura l'Isola del Giglio; che fronteggia il promontorio dell'Argentario. Il litorale e il suo retroterra si identificano la cosiddetta Maremma grossetana, area un tempo paludosa, divenuta, con il completamento della bonifica, una pittoresca successione di verdeggianti e fertili pianure, di morbidi declivi ricoperti da viti, olivi ed estensioni boschive, di spiagge basse e sabbiose orlate da pinete; su queste ultime, da qualche decennio, si sono venute moltiplicando le aree protette: un parco sui monti dell'Uccellina e tre riserve naturali (il tombolo di Follonica e le due oasi della laguna di Orbetello). La Maremma copre con la sua estensione quasi tutto il territorio della provincia e ospita la maggior parte della sua popolazione -caratterizzata da un indice di vecchiaia molto elevato e legata ad un modello di vita rurale-. I valori altimetrici sono quasi ovunque contenuti e garantiscono miti condizioni climatiche; le uniche eccezioni sono localizzate alle estremità nord-orientali e sud-orientali della circoscrizione, dove si collocano rispettivamente il gruppo delle Colline Metallifere e il massiccio dell'Amiata, entrambi ricchi di risorse sotterranee (vapori endogeni, ferro, piombo, zinco, rame, pirite, antimonio e cinabro). Lo stemma, concesso con Regio Decreto, rappresenta una chimera: l'immagine del mostro mitologico allude alle orgini etrusche di queste terre.
Comunicazioni. Il sistema viario provinciale si sviluppa nella Maremma secondo assi longitudinali paralleli al litorale -la statale Aurelia e la sua variante superstrada, la linea ferroviaria Roma-Pisa- e direttrici trasversali che solcano l'entroterra -la statale n. 223 per Siena e la n. 74 per Orvieto-. Le strutture di Talamone, Porto Ercole e Porto Santo Stefano gestiscono gli esigui traffici marittimi.
Storia. Una straordinaria fioritura di civiltà urbana si ebbe su queste terre in epoca etrusca e romana. Nel Medioevo, invece, mentre le famiglie locali (Alberti, Aldobrandeschi), il vescovado volterrano, lo stato di Piombino e l'Abbazia di s. Salvatore se ne spartivano il controllo, ebbe inizio il processo di impaludamento delle aree pianeggianti. L'unità politica fu raggiunta sotto Siena e poi Firenze, e con i Medici iniziarono anche i lavori di bonifica. L'attuale circoscrizione corrisponde all'antica Provincia Inferiore di Siena costituita 1766.
Struttura socio-economica. L'economia provinciale fa perno, a fronte di una modesta espansione dell'industria, sulle floride colture agricole (cereali, ortaggi, viti, olivi) e, nonostante l'attuale bassa congiuntura, sul settore estrattivo, che si alimenta dei giacimenti delle Colline Metallifere e dell'Amiata. Nuove prospettive di sviluppo e di apertura provengono dal terziario turistico, che sul litorale ha promosso un massiccio incremento delle infrastrutture ricettive, preludio di ulteriore progressi dal punto di vista del benessere e della viabilità dell'area.