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Provincia di CALTANISSETTA
Capoluogo: Caltanissetta
Scheda
- Superficie: 2.124,52 Kmq
- Abitanti: 272.289
- Densità: 128,16 ab./Kmq
- Codice ISTAT: 085
- Numero comuni: 22
Provincia di Caltanissetta - Ambiti
DEFINIZIONE Nella parte centrale del suo territorio la provincia nissena presenta una specie di strozzatura che la divide in due ambiti sub-provinciali: l’uno, a nord, in cui si trovano i sedici comuni che costituiscono la parte interna della circoscrizione, l’altro, a sud, in cui si trovano i rimanenti sei comuni, che rappresentano la parte, per così dire, marittima. L’ambito settentrionale gravita su Caltanissetta e Mussomeli, che sono anche “capoluoghi” dei due distretti scolastici in cui esso è suddiviso. A proposito di Mussomeli va aggiunto che è polo di gravitazione anche per alcuni comuni della zona montana della confinante provincia di Agrigento, che appartengono al suo distretto scolastico. L’ambito meridionale gravita su Gela, oltre a fare riferimento allo stesso capoluogo di provincia.
Ambito settentrionale: Acquaviva Plàtani, Bompensiere, Caltanissetta, Campofranco, Dèlia, Marianòpoli, Milena, Montedoro, Mussomeli, Resuttano, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sutera, Vallelunga Pratameno, Villalba.
Ambito meridionale: Butera, Gela, Mazzarino, Niscemi, Riesi, Sommatino.
AMBITO SETTENTRIONALE
Territorio. È l’entroterra della provincia, a confine con quelle di Palermo, a nord, Agrigento ed Enna, sui due lati, occidentale e orientale. Si tratta di una zona di tipo collinare interno che, man mano che sale verso nord, assume un aspetto più aspro per la presenza di rilievi che, comunque, non raggiungono altezze considerevoli. La natura geologica del territorio è varia: in alcuni comuni (Acquaviva Platani, Bompensiere, Mussomeli) il terreno è calcareo-sulfifero, in altri (Montedoro, San Cataldo) è costituito da marne bianche o grigie; in altri ancora (Sutera, Milena) c’è presenza di salgemma. I rilievi, che improntano di sé la maggior parte dell’ambito, vanno dal Calvario, a sud, che supera di poco i cinquecento metri, al Cozzo Pirtusiddu, che è il più alto; quote leggermente minori raggiungono il Mimiani, il San Paolino e il San Vito. Gran parte della zona è attraversata dai fiumi Platani, Salso e Gallo d’Oro. Completano l’idrografia vari corsi d’acqua minori, come: il Salito, il Belici, il Calvario, il Fiumicello, il San Cataldo, il Gela e il Maroglio. La valle del Torto lambisce la punta più settentrionale dell’ambito, confinante con la provincia di Palermo. Il lago Soprano e il lago Sfondato, completano l’idrografia di questa parte del comprensorio provinciale. Risorse naturalistiche eccezionali del territorio sono: la Riserva Naturale Monte Conca, caratterizzata da lunghe grotte che costituiscono un sistema idrico attualmente attivo interno al monte; la Riserva Naturale dei Gabbara-Quartarone e del Bosco di Mimiani; la Riserva Naturale Lago Soprano; la Riserva Naturale del Lago Sfondato e la Riserva geologica di contrada Scaleri.
Comunicazioni. I collegamenti sono garantiti da una serie di strade statali: la n. 121 Catanese, la n. 122 e 122 bis Agrigentina; la n. 189 della Valle del Platani, la n. 190 delle Solfare, la n. 191 di Pietraperzia, la n. 640 di Porto Empedocle. L’enclave di Resuttano è servita dalla statale n. 290 di Alimena. L’autostrada più vicina è la A19 Palermo-Catania, che sfiora la circoscrizione provinciale attraversandola per un brevissimo tratto; le linee ferroviarie che attraversano il territorio sono: la Agrigento-Palermo, la Agrigento-Canicattì-Gela-Ragusa-Siracusa, la Agrigento-Caltanissetta-Enna-Catania, la Palermo-Caltanissetta-Catania. L’aeroporto di riferimento è quello di Catania/Fontanarossa ma per particolari linee è preferito quello di Palermo/Punta Raisi; l’aerostazione per le linee intercontinentali dirette, cui si fa capo sul continente, è quella di Roma/Fiumicino. Il porto di Gela, in provincia, è utilizzato per fini commerciali; quello di riferimento per ogni altra esigenza è quello di Palermo. Il porto di Messina è utilizzato per gli altri collegamenti col continente.
Storia. Tombe neolitiche rivelano la presenza umana ben prima dell’arrivo delle popolazioni greco-sicule che precedettero l’arrivo dei romani. La storia di diversi comuni, come Mussomeli, Resuttano, Milena, reca evidente l’impronta degli arabi; comunque,
quasi tutti, nei secoli successivi, hanno seguito le sorti della provincia, conoscendo le dominazioni normanna, sveva, angioina e aragonese, delle quali conservano ancora oggi bellissime vestigia. Molte le famiglie che si sono succedute nei vari feudi dell’ambito; tra tutte: gli Aragona Tagliavia Cortez, i Cammarata, i Chiaromonte, i Gravina, i Lanza, i Martino, i Mazza, i Moncada di Paternò, i Notarbartolo, gli Ortolano, i Palmieri Calafato, i Pignatelli, i Ventimiglia. Dopo il 1861 paesi quali Campofranco e Montedoro hanno avuto un grande sviluppo delle attività mineraria ed estrattiva (soprattutto di zolfo).
Struttura socio-economica. Una volta comprensorio dell’antico territorio zolfifero della provincia, ora anche quest’area è afflitta dal fenomeno della disoccupazione, soprattutto dopo la crisi dell’industria estrattiva. Si registra un’economia agricola specializzata nelle produzioni tipiche delle zone interne dell’isola: cereali, mandorle, pistacchi, uva da vino (come il vino Doc Regaleali), olive e frutta, da cui si ricavano olio e frutta secca; diffuso è anche l’allevamento di bovini, ovini e suini. L’industria, scarsamente radicata nel territorio, è costituita da aziende che operano prevalentemente nei comparti: alimentare (lattiero-caseario nonché della conservazione-lavorazione di frutta e ortaggi), tessile e dell’abbigliamento, manifatturiero (oreficeria), edile, della produzione e distribuzione di gas ed energia elettrica, non contando l’attività estrattiva: di sali potassici e salgemma, per esempio. Interessante è l’artigianato, specializzato, in particolare, nella lavorazione del vetro, dei prodotti in resina, dei ricami e dell’uncinetto, di cesti e canestri di canne.
AMBITO MERIDIONALE
Territorio. Costituisce la parte marittima della circoscrizione provinciale, racchiusa tra l’ambito settentrionale e il mare Mediterraneo. Ai lati: la provincia di Agrigento, a occidente, e le province di Enna, Catania e Ragusa, a oriente. Si tratta di una zona prevalentemente di tipo collinare interno, a eccezione di Butera (collinare litorale) e di Gela (pianeggiante). Il comune più elevato è Mazzarino, su un’altura a sud della valle percorsa dal torrente Braemi. In diverse parti il territorio è costituito da materiale calcareo unito a minerali di zolfo (come a Sommatino) con presenza di rocce argillose. Il sistema montuoso, di altitudine poco significativa, va dal Monte Calvario, che separa i due ambiti sub-provinciali, al Monte Formaggio (640 m), fino a una serie di rilievi minori. Anche i fiumi sono di scarsa rilevanza, sia per portata che per lunghezza, fatta eccezione per il Salso, o Imera Meridionale, che delimita quasi tutto il lato occidentale del territorio: al Gela e al Maroglio, centrali all’ambito, si aggiungono il Nociara, a nord-est, e altri corsi d’acqua minori. I laghi di Disueri e Comunelli, con altri bacini minori, completano l’idrografia di questa parte della circoscrizione provinciale. È una delle zone più fertili dell’intera isola, anche grazie alla ricchezza di sorgive e al clima mite, ambedue elementi che favoriscono una vegetazione abbondante e rigogliosa, costituita in prevalenza da boschi e uliveti. Più favorita dalla natura è l’area corrispondente alla piana di Gela, che si affaccia sul golfo omonimo. Tra le attrattive naturali sono da menzionare: la Sughereta di Niscemi, un bosco ricco di vegetazione e di numerose specie di insetti, il lago di Biviere di Gela, centro di rotta degli uccelli migratori, il Parco Comunelli, caratterizzato da meravigliosi eucalyptus.
Comunicazioni. I collegamenti stradali sono assicurati, anzitutto, dalle statali numero: 115 Sud Occidentale Sicula, 117 bis Centrale Sicula, 190 delle Solfare, 191 di Pietraperzia, 626 della Valle del Salso; è usata anche la n. 123 di Licata. La zona non è attraversata dall’unica autostrada presente nella provincia, la A19 Palermo-Catania, che resta, comunque, tramite di accesso alla rete autostradale regionale. La rete ferroviaria, invece, è presente con le linee la Agrigento-Canicattì-Gela-Ragusa-Siracusa, la Catania-Lentini-Gela. Gli aeroporti di riferimento sono quello di Catania/Fontanarossa e quello di Palermo/Punta Raisi mentre sul continente l’aerostazione di Roma/Fiumicino viene utilizzata per le linee intercontinentali dirette. Per ciò che riguarda i collegamenti marittimi, nell’ambito si trova il porto commerciale di Gela mentre per le altre necessità ci si serve di quello di Palermo; quello di Messina è utilizzato per gli altri collegamenti col continente.
Storia. Alcuni di questi sei comuni vantano origini molto antiche: è il caso, per esempio, di Butera, risalente alla prima Età del Bronzo (2000 a.C.), e di Gela, fondata, secondo la tradizione, nel 689 a.C. dai rodio-cretesi. In generale, essi hanno tutti raggiunto un grande sviluppo a partire dal X-XI secolo a opera di influenti famiglie, come i Branciforti (signori di Butera, Niscemi e Mazzarino), i Tagliavia (Sommatino), i Ventimiglia (Riesi), i Pignatelli. Numerose sono le testimonianze tutt’oggi visibili della loro storia plurisecolare. L’avvicendarsi delle dominazioni straniere su queste terre ha la stessa frequenza che si registra in tutta la provincia: siculi, greci, romani, arabi, normanni, svevi si sono susseguiti prima degli aragonesi, fino alle vicende dell’età moderna che vedono sbiadirsi i contorni dei localismi per fondersi in un’articolazione della storia su scala regionale.
Struttura socio-economica. Non ci sono dubbi che il territorio, ricco di sorgive, di giacimenti di zolfo e di uliveti, resti legato ancora a un’economia principalmente agricola, basata soprattutto sulla coltivazione di cereali, legumi, uva da vino, olive, agrumi e frutta, mandorle e alcuni prodotti più specifici, tipo le carrube di Butera, il cotone di Gela, i carciofi di Niscemi e il miele di Sommatino. Poco sviluppato è il settore industriale, rappresentato dalla città di Gela (comparti petrolchimico, edile e vinicolo) e da quella di Niscemi (trasformazione dei prodotti agricoli, abbigliamento e meccanica). Resiste l’artigianato di lunga tradizione, per esempio con le terrecotte di Gela, il ferro battuto di Niscemi, la lavorazione del legno qua e là nei vari comuni. Infine, il turismo si concentra sulla costa, soprattutto a Gela e sulle spiagge di sabbia finissima attorno a Butera.
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