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LENTICCHIE
Approfondimento
Approfondimento: LENTICCHIE
Questa pianta, il cui nome scientifico è ERUM LENS o LENS ESCULENTA, appartiene alla famiglia delle PAPILLONACEE; dotata di uno stelo rampicante, che raggiunge un'altezza di circa 50 cm, presenta foglie piccole, fiori bianchi e baccelli piuttosto schiacciati; produce semi tondi, a forma di disco, con una colorazione che va dal giallo al marrone passando per il verde e il rosso. Fra i legumi sembra che la lenticchia, originaria della Siria, sia stata la più apprezzata nell'antichità e la prima a essere coltivata, ben 7.000 anni fa; durante l'alto Medioevo crebbe soprattutto negli orti dei monasteri; tenuta in scarsa considerazione nel Rinascimento, nel Settecento conquistò anche le raffinate tavole dei nobili; ai nostri giorni, come tutti i legumi, è tornata di gran moda: i nutrizionisti, infatti, la raccomandano perché ricca di proteine, fibre, amido e importanti sali minerali. Tra le varietà più apprezzate spiccano le lenticchie francesi, coltivate sul suolo vulcanico della zona di Puy e protette dal marchio Doc, mentre le più esotiche sono le rosse egiziane. Tra le varietà italiane si segnalano le lenticchie di Pantelleria (TP), in Sicilia, quelle di Altamura (BA), in Puglia, quelle di Mormanno (CS), in Calabria, quelle di Santo Stefano di Sessanio (AQ) e del Fucino, in Abruzzo, quelle di Ventotene (LT), nel Lazio, e quelle di Norcia (PG), in Umbria. Queste ultime hanno ottenuto l'Indicazione Geografica Protetta nel giugno del 1997 e risultano particolarmente pregiate perché, crescendo nell'alta Valnerina, a 1.300 metri di quota, in un ambiente gelido e spesso molto nevoso, non vengono attaccate dai parassiti e di conseguenza non necessitano di fertilizzanti o prodotti chimici. Questa piccola lenticchia viene seminata all'inizio della primavera, per essere poi raccolta tra la fine di luglio e i primi di agosto; non molti anni fa la raccolta ("carpitura") veniva fatta totalmente a mano mentre ora il lavoro dell'uomo è in parte aiutato da mezzi meccanici -tuttavia le piante, una volta estirpate, vengono ancora appese a mazzetti perché si asciughino al sole-; dopo alcuni giorni si procede alla battitura ("trita"), che un tempo si eseguiva con il "mazzafrustu", bastone legato da una coreggia in modo da poter essere roteato e abbattuto sulle piante facendone uscire le lenticchie; l'ultima fase della raccolta, la pulitura, consiste in una vera e propria selezione che viene fatta ancora "a dito", cioè scegliendo singolarmente le lenticchie; tutte queste attenzioni fanno ovviamente lievitare il prezzo finale del prodotto.