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COMUNI
Approfondimento
Approfondimento: COMUNI
Nella seconda metà del secolo XI si costituirono reggenze cittadine più o meno autonome, che tra il 1080 e il 1120 circa si perfezionarono come organismi amministrativi e politici di fatto indipendenti, eccezion fatta per la fedeltà formale all'Impero e al Papato: dette reggenze erano i Comuni, retti da consoli. Il Comune di Milano, uno dei più antichi e complessi, si costituì nel corso del secolo XI sotto l'egida dell'Arcivescovo Ariberto d'Intimiano sia per difendersi dall'imperatore Corrado II il Salico, che contribuì, attaccando la città (1037), a suscitare la solidarietà tra le classi cittadine, sia in seguito alla crisi politico-religiosa provocata dalla riforma gregoriana, intesa ad eliminare il clero corrotto e a svincolare la Chiesa dall'Impero e dalla lotta per le investiture. Il Comune esercitava, di regola, tutti i poteri politici, militari e civili, dall'emanazione di norme aventi forza imperativa all'imposizione dei contributi, alla monetazione, etc.; gran parte di questi poteri erano però usurpati, esercitati di fatto senza titolo di diritto. Per questa ragione i Comuni, cresciuti in questo periodo di scarsa autorità effettiva degli imperatori, furono messi fuori legge da Federico I di Svevia, il Barbarossa, che intendeva restaurare il potere imperiale secondo i rigidi principi del diritto romano, riscoperto e rivalutato dai giuristi dei secoli XI e XII. Seguì quasi un trentennio di guerre (1155-1183) tra il Barbarossa e i Comuni (in particolare quelli della valle del Po), che risultarono vittoriose per l'Imperatore (come nel caso della distruzione di Milano nel 1162) finché i Comuni, causa divisioni interne e rivalità, subirono la sua politica, mentre risultarono vittoriose per i Comuni dopo che questi si allearono sotto l'egida di Papa Alessandro III (Lega Lombarda nel 1167; battaglia di Legnano nel 1176). La vittoria dei Comuni fu consacrata dalla pace di Costanza (26 giugno 1183), con la quale Federico I riconobbe la legittimità dei Comuni della Lega Lombarda, ponendo però una condizione: che i consoli, liberamente eletti, ricevessero l'investitura formale dall'imperatore come se fossero vassalli; tale condizione non fu mai osservata e cadde in disuso. Dopo il riconoscimento, i Comuni perfezionarono i loro ordinamenti, in particolare raccolsero ed ordinarono le loro norme consuetudinarie e i loro Statuti. V. anche COMUNE DI MILANO
