Centro collinare di origine molto antica; trae il proprio reddito dal terziario, dall’industria e, in minor misura, dalle attività rurali. La maggioranza degli ortani, che presentano un elevato indice di vecchiaia, si divide tra il capoluogo comunale e la località di Orte Scalo; il resto della comunità si distribuisce nelle numerosissime case sparse che costellano l’agro comunale, nelle località di Caldare e Lucignano nonché in alcuni aggregati urbani minori. L’abitato, caratterizzato da pianta compatta, sorge su uno sperone tufaceo, delimitato a nord e a est da un’ansa del fiume Tevere e a sud dal torrente Paranza; stretti vicoli e antichi edifici, sulle cui facciate sporgono i ferri per appendere i labari, conferiscono al centro storico un suggestivo aspetto d’altri tempi. Il territorio comunale è stato adattato dall’uomo alle proprie esigenze: le morbide ondulazioni sulle quali si estende il comprensorio ortano sono così il regno dei seminativi, dei vigneti e degli oliveti; solo presso le sponde dei corsi d’acqua alle coltivazioni si sostituisce una fascia di tipica vegetazione ripariale. Sullo sfondo d’argento dello stemma comunale, concesso con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, compare un ponte rosso a cinque arcate, posto a cavallo di un corso d’acqua e sovrastato da tre torri –quelle laterali sono merlate “alla ghibellina” mentre quella centrale, più bassa, termina con una cuspide–.