Centro collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato sin dall’antichità; la sua economia è basata essenzialmente sul settore secondario e sul turismo estivo. La maggior parte dei montemarcianesi, con un indice di vecchiaia nella media, si divide tra il capoluogo comunale, che dalla sommità di un colle si affaccia sul litorale adriatico, e la località di Marina di Montemarciano mentre solo una piccola parte della comunità è distribuita nelle località di Cassiano-Grugnaleto, Gabella e Lungomare, in alcuni piccolissimi agglomerati urbani (Gaggiola, Gualdo, Il Gelso, Montespirello, Oliveto, Ponte del Trave, Santa Veneranda e Santuario Alberici) e in una serie di case sparse sui fondi. Il territorio comunale abbraccia un insieme di basse colline e una porzione di costa dalle spiagge strette e lunghe, ricoperte perlopiù di ciottoli e cosparse di specie vegetali adatte all’ambiente salmastro, quali l’ammofila, la soldanella di mare, l’erba medica marina, il piumino, il papavero delle sabbie e la ruchetta di mare. La fauna terrestre è costituita da rapaci, come il falco pellegrino, e da palmipedi e trampolieri (anatra, gallinella d’acqua, folaga, airone, garzetta e cavaliere d’Italia), che trovano nutrimento e rifugio nella zona umida della foce del fiume Esino. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un monte all’italiana a tre cime d’argento, sormontato dal dio Marte; quest’ultimo indossa un elmo d’argento, ornato da un pennacchio rosso, una tunica argentea, una lorica d’oro, una toga verde e coturni dorati; stringe inoltre una lancia d’oro con la mano destra e uno scudo ovale dello stesso colore con la sinistra.