Comune collinare, di origini medievali, che alle tradizionali attività agricole ha affiancato una modesta presenza industriale. I feroletani, con un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località: Galli, Jevoli, Vaiola, Cardolo, Giacinti, Marcantoni, Pedia e Scalo Ferroviario. Il territorio, comprendente anche l’isola amministrativa Polverini, ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate, che vanno da un minimo di 33 a un massimo di 825 metri sul livello del mare; le aree Baratta e Dipodi sono in contestazione col comune di Pianopoli. L’abitato, che, con i resti del castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia, determinata anche dall’esiguità del numero delle stanze non occupate; raggruppato su uno sperone, ha un andamento plano-altimetrico vario. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l’immagine di un guerriero argentato, armato di tutto punto, che sostiene, con una mano, la testa mozzata e sanguinante del nemico e, con l’altra, una spada argentea. Il tutto è rappresentato su un colle verde, unito a due colline, sormontate da due ferole verdi, munite di frutti dorati. Sotto lo scudo, su lista azzurra, bifida a svolazzante, spicca il motto, in lettere maiuscole: SEMPRE VIVA CHI È FEDELE.