Città costiera di antichissime origini, capoluogo di provincia e di regione, la cui economia è proiettata con slancio verso i settori secondario e terziario. La maggior parte degli anconetani o anconitani, il cui indice di vecchiaia è elevato, si concentra nel capoluogo comunale; il resto della comunità si suddivide tra un gran numero di altre località, di aggregati urbani elementari e di case sparse sui fondi. L’abitato, distribuito su una curvatura costiera, si compone di un nucleo più antico, che dalla sommità e dalle pendici del monte Guasco si estende fino all’area portuale, e di quartieri moderni, disposti in parte lungo un’importante arteria viaria e in parte nell’immediato entroterra. Il territorio comunale, classificato collinare, presenta aspetti paesaggistici diversi: il tratto di costa si estende per molti chilometri, alternando spiagge ghiaiose, lidi sabbiosi, regno di specie floristiche adatte all’ambiente salmastro, e ripide pareti scogliose, su cui s’abbarbicano le violacciocche, il finocchio marino e la valeriana; alle spalle della zona litoranea dilagano i rilievi collinari che, tappezzati di coltivi, si inseguono in direzione del monte Conero, rivestito da una fitta macchia mediterranea nonché, sui versanti rivolti verso l’entroterra, da estese formazioni di pino d’Aleppo e da scuri boschi di leccio. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, figura un guerriero d’oro, armato di spada, che monta un cavallo in corsa; nel capo, azzurro, è rappresentato un lambello rosso a quattro pendenti con tre gigli d’oro mentre fuori dello scudo compare il motto ANCON DORICA CIVITAS FIDEI.