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CAMALDOLI
Approfondimento
Approfondimento: CAMALDOLI
Monastero (del comune di Poppi, in provincia di Arezzo) il cui toponimo ha origine da Ca'Maldoli, dal nome del proprietario, il conte Maldolo d'Arezzo, che ne fece dono a S. Romualdo. Questi, nel 1012, vi edificò la casa madre dei Camaldolesi. Il monastero è formato da un eremo e da un convento. L'eremo (1104 m s.l.m.), del sec. XI, si compone di venti piccole celle (secc. XVI-XVII), allineate su cinque file e separate tra loro da quattro strade selciate. Ne fanno parte anche la chiesa del Salvatore, consacrata agli inizi del sec. XI e rifatta nel sec. XVIII, con facciata barocca ed interni riccamente decorati nello stesso stile, ove si conservano opere di A. dello Robbia e varie cappelle, fra cui quella di Sant'Antonio, notevole per le terrecotte rivestite di vetro in stile robbiano. Il convento (816 m s.l.m.), ricostruito nel sec. XIII sull'antico Castello di Fontebuona del conte Maldolo, è un imponente edificio con un bel cortile porticato risalente ai secc. X-XI. Fu anche un importante centro culturale oltre che religioso, in cui per secoli si ritirarono letterati ed uomini illustri. Ebbe anche una propria tipografia. Di particolare interesse la farmacia del sec. XVI, con la suppellettile dell'epoca, in cui si possono acquistare liquori preparati dai monaci. La chiesa, decorata dal Vasari e dal Pacini, fu ristrutturata nel sec. XVI e restaurata nel XVIII. Suggestivo il suo chiostrino del sec. XIV.
