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VITTORIO VENETO, BATTAGLIA DI
Approfondimento
Approfondimento: VITTORIO VENETO, BATTAGLIA DI
Battaglia che dal 24 ottobre al 3 novembre 1918 concluse sul fronte italiano la prima guerra mondiale. La situazione politico-militare degli Imperi centrali indusse il generale Diaz a decidere di passare all'offensiva. Nell'ottobre 1918 l'esercito austro-ungarico, con al comando l'arciduca Giuseppe, schierava sul fronte italiano 58 divisioni con oltre 6.000 pezzi d'artiglieria e circa 1.000 bombarde. L'esercito italiano comprendeva 57 divisioni di fanteria, con oltre 7.700 pezzi d'artiglieria e 1.700 bombarde. La battaglia, che mirava a dividere le forze austro-ungariche del Trentino da quelle del Piave, ebbe inizio il 24 ottobre con un'azione dimostrativa sul basso Piave (grava di Papadopoli) e un'azione di logoramento delle riserve avversarie sul Grappa. L'azione di forza, effettuata sul Piave nel settore del Montello, fu ostacolata dalla piena del fiume, poi dal tiro d'interdizione avversario, ma il 29 le truppe italiane costituirono un'unica testa di ponte che nella stessa giornata si ampliava raggiungendo la linea Valdobbiadene-Susegana, mentre le armate austriache iniziavano il ripiegamento su Vittorio Veneto. Vennero occupati la stretta di Quero e Vittorio Veneto; poi, il 31 ottobre, Feltre e Ponte nelle Alpi. Si separavano così le forze austriache del Trentino da quelle della pianura veneta. Sempre il giorno 31, quando erano già in atto le trattative d'armistizio, il generale Diaz impartiva gli ordini per l'inseguimento. Il 2 novembre fu raggiunta Rovereto, il 3 Trento. Il 4 novembre, alle ore 15, cessavano le operazioni con l'entrata in vigore dell'armistizio di Villa Giusti.
