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VIA CLAUDIA AUGUSTA
Approfondimento
Approfondimento: VIA CLAUDIA AUGUSTA
Strada romana transalpina che collegava la pianura padana a quella danubiana passando per le Alpi Retiche, nel punto in cui i gruppi centrali si fondono con quelli orientali. A tracciarla fu Druso Maggiore quando, nel 15 a.C., con il fratello Tiberio avviò la conquista della Rezia e della Vindelicia. Il nome le deriva da quello dell'imperatore Claudio, che la completò sessant'anni dopo, nel 47 d.C. Lunga 520 km, pari a 350 miglia romane, partiva da ALTINUM, importante porto sulla laguna veneta, corrispondente all'attuale Altino, località di Quarto d'Altino (VE). Risaliva, quindi, i fiumi Piave e Brenta fino a raggiungere Trento, per poi iniziare la risalita del fiume Adige, lungo la cui riva destra incrociava il collegamento con l'ANAUNIA 'Val di Non', già rientante nell'orbita romana. Superata la confluenza del fiume Noce, proseguiva lungo l'Adige verso il confine con la Rezia e con i VENOSTES. Superato, poi, il Passo di Resia-Reschenpass, scendeva lungo le valli dell'Inn e del Lech, affluenti del Danubio. Il suo tracciato attraversava il municipium di FELTRIA (l'odierna Feltre, in provincia di Belluno, in Veneto), la mansio di AUSUCUM (odierna Borgo Valsugana, in provincia di Trento), il municipium di TRIDENTUM (l'odierna Trento), la stazione doganale di MAIA (l'odierna Merano-Meran, in provincia di Bolzano). Nei pressi dell'odierna Rablà-Rabland, località di Parcines-Partschins (BZ) lasciava il territorio della Decima Regio Italica ed entrava nella provincia della Rezia. Qui proseguiva per AUGUSTA VINDELICUM (l'odierna Augsburg), città fondata in onore di Augusto. Quindi raggiungeva il Danubio a SUBMUNTORIUM (oggi Burghöfe) non lontano dall'odierna Donauwörth. Nonostante la sua importanza, la via Claudia fu superata dagli eventi probabilmente già nel I secolo, sicché ben presto se ne perse perfino il ricordo. Dopo secoli se ne sono riscoperte esistenza e importanza grazie ai ritrovamenti di Rablà-Rabland (nel 1552) e a quelli successivi.