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TURCHI
Approfondimento
Approfondimento: TURCHI
Termine con cui si indica genericamente quel complesso di popolazioni asiatiche di lingua turca divise in vari rami etnicamente multiformi, tra cui quello dei turchi ottomani, la cui storia è parte integrante di quella del Mediterraneo e dell'Europa orientale. Affini per razza e lingua ai popoli mongoli ma non loro stretti parenti, nel corso dei secoli queste tribù turche migrarono dalle sedi originarie dell'Asia centrale e orientale verso occidente, fondendosi con popolazioni iraniane, indoeuropee e caucasiche. Le prime notizie certe risalgono al VI secolo d.C., anche se molte delle popolazioni nomadi, tra cui gli unni e gli àvari, che nell'alto Medioevo invasero l'Occidente, sembrano appartenere a gruppi etnici di tipo turco, che scomparvero senza lasciare traccia, perché assorbiti dai popoli con cui vennero a contatto. Dal IX secolo alcuni turchi stanziati in Asia centrale, dopo aver ostacolato la diffusione dell'Islam, vi si convertirono in massa, entrando così a far parte della comunità musulmana: dapprima furono semplici soldati mercenari al servizio dei califfi, poi occuparono cariche politiche sempre più importanti, divenendo capi militari, governatori di province, fondatori di dinastie e di stati autonomi. Una di queste dinastie, quella dei Selgiuchidi, fondò tra l'XI e il XII secolo un vasto impero, che si estendeva dall'altopiano iraniano fino all'Iraq, alla regione siro-palestinese e all'Anatolia. Divenuto la prima effettiva potenza del mondo musulmano d'Oriente, l'impero selgiuchide offrì la più dura resistenza ai crociati e all'impero bizantino grazie alla sua forza militare, costituita da bellicosi e ribelli mercenari nomadi, i turkmeni o turcomanni. L'invasione mongola di Gengis Khan nei primi decenni del XIII secolo travolse questa e altre dinastie ma non cancellò né l'Islam né l'elemento turco, dal momento che i turchi stessi si unirono ai vincitori ricoprendo cariche militari e amministrative. Alla fine del XIII secolo, con l'estinzione della dinastia selgiuchide, iniziò a emergere in Anatolia la stirpe degli Osmanli od Ottomani, la quale, partendo da un piccolo sultanato autonomo, si spinse più delle altre verso occidente creando il grande impero ottomano. Durato dal 1300 circa al 1922, esso rappresentò la massima formazione politico-culturale della civiltà turca e l'ultimo grande impero islamico. La sua prima fase espansionistica raggiunse il culmine con la distruzione dell'ultimo resto dell'impero romano d'Oriente e la presa, nel 1453, sotto la guida di Maometto II, di Costantinopoli, che divenne la sua nuova capitale. Da quel momento, agli occhi del mondo musulmano i turchi ottomani assunsero il ruolo di eredi dell'impero romano d'Oriente e di baluardo dell'ortodossia musulmana. Nel XVI secolo, con Solimano il Magnifico (1520-1566), l'impero ottomano, che aveva unificato tutto l'Islam occidentale, dalla penisola balcanica ad alcune regioni dell'Asia e dell'Africa, raggiunse l'apogeo della sua potenza, spingendosi fino alle porte di Vienna (nel 1529 e poi nel 1683) e minacciando l'impero asburgico. Dal 1683 iniziò il lento declino, finché nel 1922 venne instaurata la repubblica turca.