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SORDELLO DA GOITO
Approfondimento
Approfondimento: SORDELLO DA GOITO
Poeta trovatore vissuto nel XIII secolo, nacque a Goito, in provincia di Mantova, verso il 1200. Dedicatosi sin da giovanissimo alla poesia musicata di ispirazione provenzale, si fece ben presto una fama in tutta Italia come grande musico, improvvisatore e inventore di ingegnose trame d'avventura. Istigato da alcuni compagni, rapì nel 1225 una dama, moglie del conte Riccardo di Sambonifacio, che si era perdutamente innamorata di lui. Dovette così fuggire, rifugiandosi dapprima nella Marca trevigiana e successivamente, per maggior sicurezza, in Provenza. Qui ebbe l'occasione di visitare molte corti e di conoscere la cultura del luogo, ricevendo dappertutto grandi onori ed ottima accoglienza. Dopo molti anni fece ritorno in Italia, al seguito del sovrano d'oltralpe Carlo d'Angir, che gli fece dono di alcuni possedimenti in Abruzzo. Morì poco tempo dopo questo episodio, probabilmente nel 1269. Dovette essere autore di una vasta produzione se la sua fama di maggior trovatore italiano ispirò un prezioso ritratto persino a Dante Alighieri, che scrisse di lui non solo nella 'Divina Commedia' (canto VI del 'Purgatorio') ma anche nel suo trattato 'De vulgari eloquentia'. Delle sue opere, però, non ci sono pervenute che alcune liriche in provenzale (circa quaranta), tra le quali spicca il 'Planè per Blacas d'Aulps' (Compianto in morte di ser Blacatz), e un poemetto morale intitolato 'Ensenhamens d'onor'.