Descrizione
Centro collinare, di antica origine, con un’economia di tipo agricolo e industriale. I cavaionesi presentano un indice di vecchiaia nella media e sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale e la località Sega. Il territorio, comprendente anche numerosissime case sparse e nuclei urbani minori, presenta un profilo geometrico ondulato, con quote che vanno dagli 86 ai 341 metri sul livello del mare, e offre un panorama basso-collinare molto suggestivo, con estesi vigneti, morbidi pendii e il laghetto di Canova. L’abitato, che mostra evidenti segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, si rappresenta, su sfondo rosso, un albero di rovere, fondato su un monte verde a tre cime e accostato da due lettere C, maiuscole.
Storia
I primi insediamenti nella zona risalgono a epoca molto antica, come testimoniato dal rinvenimento di numerosi reperti dell’età del bronzo (1800-1300 a.C.). Conquistata dai romani intorno al I secolo a.C. e dotata di fortificazioni dal re Berengario I per difenderla dalle scorrerie degli ungheri, è citata per la prima volta, come “Cavalion”, in un documento dell’inizio del 1100, mentre successivamente si chiamò CAPUT LEONIS, CAPALIONIS, “Cavaleone” e infine “Cabaliono”, da cui deriva la denominazione attuale, da alcuni intesa nel senso di ‘collina a schiena di cavallo’ e da altri riportata a ‘cava’, con chiaro riferimento alle cave di pietra un tempo presenti nel territorio. Verso la fine del XII secolo passò al comune di Verona, che ne affidò l’amministrazione all’abbazia di S. Zeno. Assurta a libero comune nel Duecento, registrò nei secoli seguenti una progressiva crescita, grazie allo sviluppo dei traffici commerciali, che si intensificarono ulteriormente durante il dominio di Venezia, cui fu assoggettata dal 1405 al 1797. Dopo l’invasione napoleonica e la restaurazione austriaca partecipò ai moti risorgimentali e agli avvenimenti nazionali e internazionali della seconda metà dell’Ottocento e della prima del Novecento. Tra i monumenti spiccano: la parrocchiale di S. Giovanni Battista; il settecentesco palazzo Trombetta con la cappella di S. Michele; palazzo Trabucchi con l’annessa torre civica della fine del IX secolo; palazzo Ravignani; villa Cordevigo con la cinquecentesca cappella di S. Martino; villa Bonazzo dell’inizio del XVIII secolo e le corti Quaranta, Torcolo e Piazzola.
Economia
È sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, ortaggi, frutteti, oliveti e vigneti, dai quali si ricava il vino Bardolino DOC; è praticato anche l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da più aziende che operano nei comparti alimentare, calzaturiero, edile, metalmeccanico, del legno, della stampa e delle attività connesse; a queste si affiancano mobilifici e fabbriche di saponi e detergenti, articoli in materie plastiche, macchine per impieghi generali e speciali e per il taglio, la modellatura e la finitura della pietra. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non presenta strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e quelle culturali sono rappresentate dal museo civico archeologico. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.
Relazioni
Inserita negli itinerari dell’agriturismo veneto, per la sua suggestiva cornice paesaggistica e i genuini piatti della cucina locale, tra cui l’anatra ripiena e i bigoli, registra intensi flussi turistici, grazie anche alla sua vicinanza al lago di Garda e al parco giochi di Gardaland, con l’annesso parco zoo safari. Al centro di rilevanti rapporti con i comuni vicini, per le sue attività produttive e in particolare per la presenza di più insediamenti industriali, che consentono un notevole assorbimento di manodopera, richiama numerosi visitatori anche in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali: la sfilata di carri a carnevale; la festa della dea Renga, che si svolge a febbraio con la degustazione del piatto tipico “poenta e renga”; la festa degli asparagi e il concorso per l’olio extra vergine di oliva, a maggio; il cinema ed il teatro all’aperto da giugno ad agosto; la festa della Madonna del Carmine e la gara provinciale di ballo (spettacolo di mini-ballerini), a luglio; la sagra di S. Gaetano in località Sega, a settembre, e il concerto di Natale. Il Patrono, S. Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno.
Località
Biccocari, Bossema, Camporeggio, Cantine Girelli, Casette, Cordevigo, Mascanzoni, Mastego, Pelizzara, Pigno Pelizzara, Pressenga, Sega, Taborro