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Descrizione

Centro collinare, di probabili origini antiche, che trova le principali attività nell’agricoltura e nell’industria. I cornesi, il cui indice di vecchiaia è nella media, si distribuiscono fra numerose case sparse, Cascina Rinaldi (contigua a San Giovanni al Natisone), Noax (più in alto, verso Nord), Sant’Andrat del Sùdrio e Visinale del Sùdrio, oltre che nel capoluogo comunale. Circondato dai colli di Rosazzo, il territorio ha un profilo geometrico piuttosto irregolare, con variazioni altimetriche alquanto accentuate. L’abitato, del capoluogo comunale, in forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico praticamente pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, una cornucopia d’argento posta in banda e rivolta in basso, dalla quale fuoriescono rose rosse a foglie verdi.

Storia

Tra il 1928 e il 1947 fu sottoposta amministrativamente a San Giovanni al Natisone. Deve la prima parte del nome al torrente omonimo, il cui nome deriva dal latino CORNUM, che si riferisce all’andamento sinuoso del corso d’acqua. La seconda parte del toponimo deriva dal latino ROSA, cui è stato aggiunto il suffisso -ACIU. Pare esistesse già in epoca romana, quando era attraversata dalla strada che collegava Aquileia con Cividale, la stessa che forse fu attraversata dai barbari che saccheggiarono la X Regio romana. Nel X secolo, Cividale fu capitale del ducato omonimo e la sua storia dovette influenzare il resto del circondario. I signori del luogo, da sempre fedeli al patriarca, nel XIV secolo ne divennero avversari, alleandosi ai conti di Gorizia. Il patriarca reagì inviando milizie che saccheggiarono il castello e i territori circostanti. Alla ricostruzione del maniero provvidero nella seconda metà del XIV secolo i conti di Gorizia, osteggiati dai cividalesi. La rocca fu infeudata ai conti di Zucco e Cuccagna, in seguito all’arrivo dei veneziani della repubblica, nel XV secolo. Ulteriori devastazioni il castello subì nel XVI secolo, per volere del duca di Brunswick, e nel XVII secolo. Sottoposta al dominio austriaco, fu annessa all’Italia nel 1866. In luogo del castello di Gramogliano sorge la villa Catemario Quadrio Collavini, trasformata in dimora di campagna nella seconda metà del XVI secolo.

Economia

Principali fonti della sua economia sono da ricercare: nell’agricoltura, che assicura le coltivazioni di cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi e uve (da vino e da tavola); nell’allevamento di bovini, suini, equini e avicoli e nell’industria, rappresentata dai comparti alimentare, tessile, del legno, dei laterizi ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dei servizi, tra i quali figura quello bancario. Sono presenti le scuole materne ed elementari; per approfondire la cultura personale è possibile usufruire dei servizi della biblioteca comunale. Le strutture ricettive assicurano la ristorazione; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico. Per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove. La non ricca dotazione di servizi pubblici potrebbe essere fuorviante per una valutazione dello sviluppo di questo centro, apparendo non proporzionata alla sua dimensione demografica. Va considerata, invece, l’estrema vicinanza a Cividale del Friuli e al capoluogo di provincia, grazie alla quale sono quasi immediatamente disponibili strutture, servizi, uffici di valenza ben superiore a quellla che ci si aspetterebbe in un centro di queste dimensioni. E va considerato, ancora, che l’economia cornese ha almeno due indiscutibili punti di forza: l’inserimento nella zona vitivinicola "Colli Orientali del Friuli" (Doc) e l’appartenenza al cosiddetto “Triangolo della sedia”, con forte capacità di fornire occasioni di impresa, occupando anche consistenti quote di manodopera.

Relazioni

Abbastanza frequentata per lavoro, per altri versi intrattiene rapporti poco rilevanti con il circondario, se si escludono quelli dettati dalla necessità di accedere a servizi, strutture e uffici che mancano sul posto. Non si registrano manifestazioni o feste di particolare rilievo, in grado di costituire momento di incontro e di promozione. Fa eccezione la Fiera del vino, a maggio, segnalata dall’Annuario Generale del Touring Club Italiano. Alla zona, del resto, è legato il nome di uno dei migliori vini della regione, d’Italia e del mondo, il famosissimo Picolit. La festa della Patrona, la Madonna del Rosario, si celebra l’8 settembre.

Località

Casali Comini, Casali Gallo, Cascina Rinaldi, Noax

INFO
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  • Codice Catasto
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