Descrizione
Centro collinare, di origine medioevale, la cui economia è caratterizzata da attività agricole e industriali. I farresi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono distribuiti, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Soligo, Via Croda, Borgo Grotta, Croda, San Tiziano, San Tiziano I, Sernaglia, Via Cal del Muner; una buona parte della popolazione vive in case sparse. La forte espansione edilizia ha determinato la contiguità di Soligo al centro Pieve di Soligo del comune omonimo, e di Via Croda al centro Pedeguarda del comune di Follina. Il territorio è caratterizzato da variazioni altimetriche accentuate. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta, su sfondo argentato, un castello rosso, merlato alla guelfa e sormontato da una croce patente smaltata di nero.
Storia
L’origine sembra risalire al periodo longobardo; il ritrovamento, però, di numerosi reperti di pietre lavorate, rileverebbe un insediamento umano più antico. Dopo aver subito la dominazione dei longobardi e dei franchi, fu posseduta dai conti Da Camino, dai Collalto, dal vescovo di Ceneda, Sacardo, e dal podestà di Treviso; infine, nel 1389, arrivò il dominio della repubblica di Venezia, che concesse le terre ai propri nobili. Queste così passarono alla Podesteria di Conegliano. Nel patrimonio storico-architettonico numerose sono le opere religiose: la chiesa di Santa Maria delle Grazie, di cui si conserva la canonica e la torre campanaria; il tempio dedicato a San Martino, risalente al ‘900; la chiesetta di San Vigilio, del XIV secolo, internamente affrescata; la parrocchiale, del Settecento, che custodisce pregevoli dipinti; la chiesa di Santa Maria Nuova, che presenta interessanti affreschi interni risalenti al XV secolo; la chiesetta di San Lorenzo. Gli edifici civili, invece, comprendono la Villa Carreggiani Ricci, risalente al XVIII secolo, e la Villa Savoini, del ‘500, che presenta affreschi sulla facciata e, internamente, un soffitto sansoviniano.
Economia
Ospita i consueti uffici municipali e postali ed è sede della Pro Loco. La comunità vive di agricoltura, si coltivano infatti cereali, frumento, ortaggi, frutteti, viti, dalle quali si ricavano vini rinomati come il Pinot e lo Chardonnaj. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di bovini, suini e avicoli. Il lavoro è offerto da industrie alimentari, soprattutto aziende lattiero-casearie, edili, metallurgiche, cui si affiancano imprese operanti nei comparti tessile, del legno, del mobile, e fabbriche di macchine per l’agricoltura e silvicoltura. La rete commerciale soddisfa i bisogni della comunità, e i servizi comprendono uffici di consulenza informatica e il servizio bancario. Riguardo all’offerta di servizi pubblici, tra le strutture sociali di rilievo si registra la presenza di una casa di riposo, mentre non si segnala la presenza di particolari strutture destinate alla promozione e conservazione del patrimonio culturale, quali biblioteche, musei, pinacoteche o gallerie. Nelle scuole locali si impartisce l’istruzione primaria e le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. Infine, le strutture sportive e per il tempo libero comprendono una palestra comunale, mentre le strutture sanitarie una clinica privata e un centro dietetico-fisioterapico.
Relazioni
È frequentata per i percorsi enologici dello spumante e vive rapporti intensi coi centri vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l’istruzione secondaria, il commercio, il lavoro, o per l’espletamento di pratiche burocratiche. Numerose, inoltre, sono le manifestazioni che vi si tengono, tra queste il “Panevin”, con tradizionale falò dell’Epifania e distribuzione di vin Brulè; la mostra del prosecco doc, con assaggio e convegni; la festa della fragola e dell’asparago, con degustazione di piatti a base di fragole e asparagi; la festa dell’uva e vin, con sfilata di carri decorati con acini d’uva; la mostra dei prodotti caseari, con unaa mostra-mercato di prodotti caseari e salumi nostrani. La festa del Patrono, Santo Stefano, si celebra il 26 dicembre.
Località
Col San Martino, San Tiziano, Soligo, Via Croda