Descrizione
Centro di montagna, di origini medievali, che ha affiancato alle tradizionali attività agricole un modesto sviluppo industriale. I sanfelesi, con un indice di vecchiaia piuttosto elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e le località Pierno, Ruggieri, Vaccaro, Agrifoglio, Cecci, La Forca, La Mastra, Papocchia, Priore, Santa Filomena e Signorella. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama alto-collinare molto suggestivo, con estesi pascoli e vigneti e rilievi coperti di boschi. L’abitato, con la caratteristica presenza della roccia che si insinua tra le case, conserva i ruderi di un castello medievale, in ricordo della funzione difensiva dell’insediamento; interessato da una forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico montano.
Storia
Roccaforte fondata da Ottone I nel X secolo col nome di San Felice, accolse i profughi lombardi al tempo dell’arcivescovo Eriberto. Chiamata San Felì sotto gli angioini, assunse la denominazione attuale in epoca aragonese. La sua storia, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, non si discosta da quella dei territori circostanti: al pari di questi fu assoggettata a diverse dominazioni, entrando tra i possedimenti di più signori, che dimorarono nel castello, trasformato in prigione di stato (verso la metà del Duecento vi morì prigioniero Enrico di Svevia). Acquistato dalla famiglia Doria-Panfili dei principi di Melfi il feudo rustico di Armaterra, fu coinvolta negli avvenimenti successivi all’abolizione dei diritti feudali, decretata da Napoleone, e alla restaurazione austriaca: dopo i moti risorgimentali e l’annessione al Regno d’Italia, partecipò alle vicende che caratterizzarono la seconda metà dell’Ottocento, risentendo notevolmente degli ultimi conflitti mondiali e dei problemi che per decenni hanno afflitto il Meridione, in particolare dell’emigrazione. Tra i monumenti, oltre ai ruderi del già citato castello, figurano: la chiesa di Santa Maria della Quercia, edificata verso la metà del XVIII secolo; il convento e la chiesa di Sant’Antonio dei frati minori osservanti; la casa natale di San Giustino; il santuario della Madonna di Pierno, della fine del 1100.
Economia
Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento), foraggi, ortaggi, frutteti, oliveti e vigneti; diffuso è l’allevamento di ovini, bovini, suini e avicoli, seguito da quello di caprini ed equini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, edile, metallurgico, dell’abbigliamento e del legno. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e includono un istituto commerciale; quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico.
Relazioni
Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica e di un’aria salubre e gustando i genuini piatti della cucina locale, tra cui la “pezzenta” (ricavata dai ritagli del maiale), è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, e alla presenza dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti che tradizionalmente richiamano numerosi visitatori vanno segnalate la festa in onore di Santo Giustino de Jacobis, il 30 luglio, e la festa della Madonna di Pierno, il 15 agosto. Il Patrono, San Sebastiano, si festeggia il 20 gennaio.
Località
Agrifoglio, Cecci, Cerrito, La Forca, La Mastra, Papocchia, Pierno, Priore, Ruggieri, Santa Filomena, Signorella, Vaccaro