Territorio. Provincia della Toscana occidentale, con una proiezione sul mare ridotta rispetto alla sua estensione complessiva. La costa, bassa e sabbiosa, ospita il parco naturale di Migliarino, rara sopravvivenza di antica foresta di pini marittimi e farnie. Alle spalle del litorale si dispiegano vaste superfici pianeggianti -la pianura costiera, il Valdarno Inferiore e la bassa Val d'Era- all'interno delle quali il monte Pisano rappresenta l'unico elemento eterogeneo sotto il profilo geomorfologico e floristico. La sezione centrale e meridionale della circoscrizione, divisa in due blocchi dal corso del Cecina, è invece un tipico ambiente collinare, in cui dominano un clima mite e una vegetazione di colture arboree e di estensioni boschive. In questo panorama di dolci ondulazioni si segnalano le colline volterrane, note per i depositi salini, e quelle Metallifere, con ricchi giacimenti minerari. La popolazione provinciale, caratterizzata da un elevato indice di invecchiamento e distribuita in 39 comuni, si concentra sul litorale, nel Valdarno e nella Val d'Era, dove si è compiuto da tempo il passaggio da una tradizione rurale ad una dimensione fortemente industrializzata. Lo stemma, concesso con Regio Decreto, contiene l'immagine di un'aquila col volo abbassato, già simbolo del potere imperiale, oggi emblema del popolo.
Comunicazioni. Il sistema dei collegamenti viari e ferroviari è semplice ma di rara efficacia: corrono lungo il litorale l'autostrada Genova-Rosignano, la statale Aurelia e la linea ferroviaria Roma-Pisa. Questi tracciati incrociano nel capoluogo la statale 67 Tosco-Romagnola, la superstrada firenze-Pisa-Livorno e la linea firenze-Pisa: in questo modo la direttrice di traffico che interessa la costa occidentale della penisola si salda
Storia. Per lungo tempo la vocazione marinara di Pisa ostacolò la sua espansione nel retroterra, dove imperversavano i Lucchesi, i Fiorentini e i vescovi di Volterra. La conquista del contado a danno di costoro maturò fra XI e XII sec., ma ebbe vita piuttosto effimera a causa della perdurante rivalità con i centri limitrofi e dei conflitti interni alla città tra i Guelfi e i Ghibellini. La disfatta della flotta pisana che ebbe luogo a Meloria nel 1284 segnò l'inizio della decadenza: nel 1406 Pisa fu venduta a Firenze e da allora ne seguì le sorti. La configurazione dell'attuale provincia risale al riordinamento delle circoscrizioni del regno avvenuto nel 1925.
Struttura socio-economica. Un tempo essenzialmente agricola, la provincia ha conosciuto negli ultimi decenni, specie nel Valdarno e nella Val d'Era, una sensibile crescita imprenditoriale, particolarmente nel settore metalmeccanico (Piaggio a Pontedera) e manifatturiero dell'arredamento e dell'abbigliamento. Il turismo, sviluppato sul litorale, nei vari stabilimenti termali (San Giuliano Terme, Casciana Terme) e nelle aziende agrituristiche, si avvantaggia della buona dotazione infrastrutturale dei vari centri.