Descrizione
Comune montano, di origine medievale, basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole. I sandomenicesi o sandometicoti, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio, ricco di sorgive, caratterizzato da macchie scure di boschi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.408 metri di quota. L’abitato, che sorge su un pendio di fronte all’Etna, è strutturato in strisce di edilizia adagiate lungo le linee di livello, le une sovrapposte alle altre, così da assecondare l’andamento inclinato del terreno; non mostra segni di espansione edilizia. Lo stemma comunale, inquartato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo argenteo della prima sezione figura un cipresso “al naturale” accostato da due leoni controrampanti, rossi. Il secondo campo, pure inquartato, riproduce, nel primo e quarto riquadro, rossi, una torre d’argento fondata in punta e, nel secondo e terzo, d’oro, un’aquila bicipite nera. Il terzo quarto, a sfondo rosso, rappresenta uno scudetto dorato, recante tre lettere L, azzurre, accompagnato da altri otto scudetti argentati, attraversati da una banda nera e disposti in orlatura. Nel quarto partito, smaltato di azzurro, spicca un giglio d’argento, sormontato da due stelle a otto raggi, dello stesso colore.
Storia
Santa Domenica è la dedicataria della chiesa, divenuta parrocchia grazie alla principessa Vittoria di Villafranca: da qui il suo nome. Fu nota come Santa Vittoria fino al 1864, anno in cui assunse la denominazione attuale. La sua origine medievale è dedotta, per lo più, dalle emergenze architettoniche, essendo scarse le attestazioni documentate al riguardo. Esigue sono anche le notizie relative alla sua evoluzione storica, in cui ha svolto un ruolo determinante la vicinanza all’Etna. Nel XIII secolo risulta essere possedimento del feudo di Roccella Valdemone, la cui giurisdizione era esercitata dai nobili Spadafora. Nel 1628 l’antigo borgo fu acquistato da Sebastiano Pagano, grazie al quale riuscì ad acquisire libertà amministrativa. I Pagano governarono il feudo fino al 1710; in seguito il potere passò nelle mani dei Di Giovanni e degli Alliata. Ottenne l’autonomia amministrativa come comune nel 1845. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: la chiesa di Sant’Antonio Abate, accanto alla quale si erge una pregevole torre campanaria del XX secolo, alta oltre 14 metri; un’antica torre in pietra, a pianta quadrata, ancora oggi esistente e adibita a civile abitazione.
Economia
È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, oliveti, agrumeti e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore industriale è costituito da aziende di piccole dimensioni che operano esclusivamente nel comparto dell’edilizia. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Le strutture scolastiche locali permettono di frequentare le classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.
Relazioni
La carenza di strutture ricettive non permette una piena valorizzazione delle potenzialità turistiche del comprensorio comunale, che, immerso in una incantevole cornice paesaggistica, offre la possibilità di effettuare piacevoli escursioni nel vicino Parco dei Nebrodi. Interessanti sono i vari itinerari escursionistici che attraversano il parco da nord; lungo i percorsi è possibile fermarsi in aree di rilevante interesse naturalistico. Tra le manifestazioni meritano una segnalazione: la festa dell’emigrante e la sagra del castrato, ad agosto; la festa di Sant’Antonio Abate e la fiera del bestiame, a settembre; i riti del Natale. Il Patrono, Sant’Antonio Abate, si festeggia il 17 gennaio. Altri festeggiamenti in onore del Santo si svolgono la prima domenica di settembre.
Località