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Provincia di FOGGIA
Capoluogo: Fòggia
Scheda
- Superficie: 6.966,18 Kmq
- Abitanti: 640.498
- Densità: 91,94 ab./Kmq
- Codice ISTAT: 071
- Numero comuni: 61
Provincia di Foggia - Statistiche
Territorio. La provincia di Foggia o Capitanata, articolata in 64 comuni, è la più estesa ma la meno popolosa della regione Puglia; affacciata sull’Adriatico a nord e a est, è compresa tra la molisana provincia di Campobasso, quelle campane di Avellino e Benevento, la provincia lucana di Potenza e infine quella di Bari. Occupa la parte nord-occidentale della Puglia e comprende interamente il massiccio montuoso del Gargano, l’ampia e fertile pianura del Tavoliere (la più vasta dell’Italia peninsulare, compresa tra il basso corso del Fortore e quello dell’Ofanto) e infine il versante orientale dell’Appennino di Capitanata o Subappennino Pugliese, che culmina nei monti della Daunia, delimitati rispettivamente a ovest e a est dall’alta valle del Fortore e dal Tavoliere. Il clima ha caratteristiche mediterranee, con inverni miti e piovosi ed estati calde e asciutte ma le diverse condizioni morfologiche del territorio danno luogo a variazioni climatiche spesso assai marcate. Le precipitazioni sono dappertutto piuttosto scarse e limitate per lo più ai mesi invernali; particolarmente scarse sono nella fascia costiera pianeggiante ma aumentano progressivamente verso l’interno, dove sui rilievi della Daunia e del Gargano raggiungono valori più elevati. I corsi d’acqua scendo dall’Appennino all’Adriatico orientati a nord-est: i principali sono il Fortore e l’Ofanto, che interessano solo marginalmente il territorio provinciale; va segnalato inoltre il Candelaro, che, costretto a piegare a sud-est per l’ostacolo costituito dal promontorio del Gargano, sfocia nel golfo di Manfredonia con una foce artificiale. I laghi costieri di Lesina e Varano, ai piedi del Gargano, comunicano ancora col mare per mezzo di canali tenuti aperti artificialmente. Il lago di Lesina (il LACUS PANTANUS della NATURALIS HISTORIA di Plinio il Vecchio), separato dal mare da una duna, ha fondali bassi e acquitrinosi, con acque salmastre, e deve la sua origine ai depositi del fiume Fortore. I fondali sono costituiti da sabbie, sabbie argillose e argille. Il lago di Varano nasce invece dalla secolare opera delle correnti marine dell’Adriatico, che hanno depositato sedimenti e creato la lingua di terra chiamata “Isola”. A differenza del lago di Lesina, circondato da una enorme pianura, quello di Varano ha coste rocciose e acque più dolci, alimentate da numerose sorgenti sotterranee. A poche miglia marine dalla costa, di fronte al lago di Lesina, la distesa del mare Adriatico è interrotta dall’arcipelago delle Tremiti, costituito da cinque isolotti (San Nicola, San Domino, Capraia, il Cretaccio e Pianosa), tutelati dal “Parco Blu” (Riserva Marina delle Isole Tremiti), istituito nel 1989: la Riserva comprende l’area costiera che circonda le isole fino a una profondità di 70 metri sotto il livello del mare e promuove attività di acquacoltura, ricerche sul ripopolamento e archeologia subacquea.
Lo stemma provinciale riporta l’Arcangelo Gabriele, con spada e scudo, raffigurato nell’atto di schiacciare un serpente sulla verde pianura, con i monti al naturale sullo sfondo.
Comunicazioni. La rete stradale provinciale è strettamente collegata alla rete del
capoluogo, a quella di tutti i comuni e alla maglia costituita dalle strade statali e dalle autostrade. Le principali direttrici del traffico autostradale sono la A14 Bologna-Taranto e la A16 Napoli-Canosa. Estremamente articolata è la maglia della viabilità ordinaria, che garantisce collegamenti più che soddisfacenti. Gli assi viari più importanti sono rappresentati dalle strade statali n. 16 Adriatica, n. 16 ter Adriatica, n. 17 dell’Appennino Abruzzese e Appulo Sannitico, n. 89 Garganica, n. 90 delle Puglie, n. 91 bis Irpina, n. 91 ter Diramazione Irpina, n. 98 Adriese Coratina, n. 159 delle Saline, n. 160 di Lucera, n. 161 di Ortanova, n. 272 di San Giovanni Rotondo, n. 303 Formicosa, n. 369 Appulo Fortorina, n. 376 dei Tre Titoli, n. 528 della Foresta Umbra, n. 529 dell’Ofanto, n. 544 di Trinitapoli, n. 545 Rivolese, n. 546 di Troia e n. 655 Bradanica. La rete ferroviaria è costituita dalle linee Foggia-Potenza, Foggia-Benevento, Foggia-Lucera, Foggia-Manfredonia, Bari-Bologna, Campobasso-Benevento, San Severo-Peschici, Vairano Caianello-Termoli, Gioia del Colle-Rocchetta Sant’Antonio/Lacedonia. Foggia è sede di due aeroporti, quello militare di “Amendola” e quello civile “Gino Lisa”, che garantisce il collegamento quotidiano con le Isole Tremiti.
Storia. Le origini della Terra di Capitanata sfumano nella leggenda: il mitico Diomede, re dell’Etolia, tornato in Grecia dopo la guerra di Troia, subì la vendetta della dea Afrodite, alleata dei troiani. Costretto ad abbandonare la patria, riprese la via del mare e approdò sulla costa garganica, che scelse come sua dimora: ne tracciò il confine con pietre ciclopiche e fondò la Daunia. Dopo la lunga civiltà dauna, cui va attribuita la nascita dei centri di Arpi, Ascoli Satriano e Ordona, e dopo la romanizzazione, la Terra di Capitanata subì le dominazioni bizantina, longobarda, normanna, sveva, angioina, aragonese, spagnola, e austriaca. Federico II di Svevia amò particolarmente la Capitanata, che, nel corso della dominazione sveva (1194-1250), visse un periodo di sviluppo economico, culturale e artistico. A Foggia fece costruire un fastoso palazzo imperiale, sua residenza per circa trent’anni, ad Apricena (il toponimo deriverebbe dalla cena imbandita da Federico con un cinghiale da lui ucciso) e a Ortanova due residenze di caccia. A Lucera trasferì una colonia di saraceni ribelli provenienti dalla Sicilia e fece costruire una residenza fortificata (la Cavalleria), poi inglobata nella fortezza angioina, a Bovino fece ampliare il castello normanno. Manfredi, suo figlio, fondò Manfredonia per trasferirvi la popolazione di Siponto, resa inabitabile per il terremoto e l’impaludamento, e lì iniziò la costruzione di un castello, portata a termine dagli angioini. Nel 1447 gli aragonesi istituirono la “Dogana della mena delle pecore”, volta a tassare il passaggio delle greggi dall’Abruzzo alla piana del Tavoliere: questa scelta, che portò alle casse dell’erario ingenti guadagni, condizionò per i secoli successivi lo sviluppo dell’agricoltura a causa delle “terre sode” (terre destinate al pascolo) e del progressivo impaludamento della pianura da parte dei torrenti provenienti dal Subappennino. Nel 1456 un violento terremoto, che interessò Campania, Lucania e Puglia, arrecò notevoli danni all’abitato. Ai disastri naturali fece seguito il malgoverno spagnolo, che nel XVII secolo portò alla rivolta delle popolazioni locali; nel 1731 un altro terremoto distrusse quasi completamente Foggia. Con l’unità d’Italia e l’abolizione della Dogana iniziò un’opera di rinnovamento, mirata all’infrastrutturazione del territorio e al recupero di terreni agricoli sottratti ai pascoli e all’impaludamento ma anche a confermare il ruolo centrale di Foggia nel tessuto della provincia.
Struttura socio-economica. La provincia ha una densità demografica sensibilmente più bassa di quella media nazionale: densamente abitate risultano l’area del capoluogo e alcuni comuni al confine con il Barese, che fanno parte del distretto di Barletta (BA). Scarsamente popolati sono invece, anche rispetto al Gargano, i centri della fascia montuosa sull’Appennino. La particolare collocazione geografica e la ridotta disponibilità di infrastrutture economiche hanno costituito un forte ostacolo allo sviluppo industriale di una provincia caratterizzata dalla prevalenza del comparto agroalimentare. Foggia è il baricentro economico di una provincia che presenta addensamenti di imprese, oltre che nel distretto esterno di Barletta (BA), nella fascia estesa longitudinalmente da Torremaggiore fino a Stornara e a Stornarella. I centri sul Gargano e quelli nelle zone di montagna rivelano invece una bassa densità imprenditoriale. Lo sviluppo dell’agricoltura ha consentito il sorgere di una diversificata industria di trasformazione dei prodotti di base, concentrata essenzialmente nella periferia industrializzata del capoluogo di provincia. La produzione di carta e la fabbricazione di materiale rotabile ferrotranviario costituiscono significative specializzazioni del comparto manifatturiero locale, che comprende anche un polo calzaturiero nei comuni di Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia, afferenti al distretto di Barletta (BA). Il commercio assorbe un numero considerevole di addetti, in particolare nel commercio al dettaglio e in quello all’ingrosso di materie prime agricole. Le località balneari del Gargano e le Isole Tremiti rappresentano le principali risorse turistiche della provincia ma considerevole è anche l’afflusso di visitatori a San Giovanni Rotondo, dove ha sede la casa religiosa del Beato Padre Pio.
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