Descrizione
Centro di montagna, di origini romane, che ha sviluppato il tessuto industriale, conservato le tradizionali attività agricole e incrementato i servizi. La comunità degli assesi o assini, che presenta un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, è concentrata principalmente nel capoluogo comunale -contiguo alla località Canzo del comune omonimo- e, in minor misura, nelle località di Boggio, Brazzova, Canova, Gemù, Maglio e Mudronno. Il territorio, solcato dal corso del fiume Lambro, disegna un profilo geometrico vario e articolato, a tratti aspro, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato si erge, con un effetto altamente suggestivo, sul fianco di un burrone sul fondo del quale scorre il fiume.
Storia
Il toponimo deriva probabilmente dal celtico "As", che significa 'sorgente'. Nata come villaggio romano, come testimoniato da una lapide murata nella torre che sorge al centro dell'abitato, divenne in seguito pieve della quale, nell'ottavo secolo, aveva l'usufrutto l'arcivescovo di Milano. Con la pace di Costanza, del 1183, e il conseguente riconoscimento dell'autonomia ai comuni lombardi, divenne la sede del consiglio della comunità autonoma della Vallassina. Questa comunità anche nei secoli successivi, e nonostante le diverse signorie che si succedettero nella valle, conservò sempre particolari privilegi, come quello di emanare proprie leggi e statuti. Agli inizi del XIV secolo, coinvolta nelle lotte scatenate dalle brame espansionistiche dei Visconti, fu saccheggiata e occupata, per tornare sotto la giurisdizione vescovile solo nel 1380. Con l'avvento delle signorie, tutta la zona, passata ai Visconti, venne infeudata al condottiero Facino Cane, ma alla sua morte tornò di nuovo alla potente famiglia milanese quando un suo esponente ne sposò la vedova. Più tardi, nel 1441, venne data in feudo ai Dal Verme che ne confermarono gli antichi privilegi ma il conte Fregoso, entrato in possesso del feudo in seguito al matrimonio con la vedova di Pietro Dal Verme, lo vendette illegalmente nel XVI secolo al senatore Francesco Sfondrati, alla cui famiglia appartenne fino al 1788. Con il dominio austriaco il territorio perse i suoi privilegi e nel 1765 tutta la Vallassina venne incorporata nello Stato. Oggi dell'antico castello medioevale rimangono soltanto alcuni ruderi e un torrione, mentre un'altra torre difensiva è incorporata nel campanile della chiesa parrocchiale, dedicata a San Giovanni Battista. Quest'ultima, costruita tra il 1641 e il 1666, conserva al suo interno un maestoso altare barocco in legno e una serie di pregevoli affreschi realizzati da pittori della scuola cremonese. Il territorio è ricco di ville e palazzi: risale al XIX secolo la costruzione di villa Bertieri, villa Oltolina, villa Prato, villa Vita e villa Romagnoli. Di epoca precedente sono invece palazzo Scipiotti e palazzo Visconti.
Economia
Il sistema produttivo locale, pur non avendo abbandonato le attività agricole (presenti con colture di cereali e ortaggi), conta principalmente sulle attività industriali, specializzate nel comparto tessile oltre che metalmeccanico ed edile. Ancora oggi nel centro sopravvive una fiorente attività artigianale legata alla fabbricazione di forbici e arnesi da taglio. Un'ulteriore fonte di reddito è rappresentata dal settore terziario, che si compone di una rete commerciale di discrete dimensioni, e di un certo numero di strutture ricettive, le quali offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Il panorama dei servizi pubblici è ampio: le strutture sociali includono un asilo nido e una comunità terapeutica; nelle scuole locali, s'impartisce l'istruzione obbligatoria. La biblioteca comunale e un'emittente radiotelevisiva privata rappresentano le uniche strutture destinate alla diffusione della cultura e dell'informazione. I servizi sanitari si limitano a quello farmaceutico.
Relazioni
Per le sue attrattive paesaggistiche è interessata da un flusso turistico di tipo residenziale che acquista però una certa consistenza soprattutto nel periodo estivo. Particolarmente intensi sono i rapporti con i comuni vicini, motivati soprattutto da esigenze di tipo lavorativo, dalla necessità di proseguire gli studi, oltre che da quella di espletare pratiche burocratiche. Il più importante appuntamento del calendario delle manifestzioni, ad un tempo commerciale e folcloristico, è l'annuale "Fiera di Santa Apollonia", che si tiene nel mese di febbraio, allestita in coincidenza dei festeggiamenti religiosi in onore della Santa Patrona; un altro appuntamento ricorrente è rappresentato dalla "Festa del cavallo", una mostra mercato equina che anima la comunità nel mese di ottobre. La festa della Patrona, Santa Apollonia, si celebra il 9 febbraio.
Località
Brazzova, Canova, Gemù, Maglio, Mudronno