Descrizione
“Comune sparso” con sede in Don. Di antiche origini, mostra un’economia sostanzialmente industriale e commerciale. La comunità dei gosaldini presenta un indice di vecchiaia particolarmente superiore alla media e si distribuisce nel capoluogo comunale e nelle località di Forcela Aurine, Sarasin, Tiser e Villa Sant’Andrea, per citare le più popolose. L’aspetto orografico del territorio, classificato di montagna, è quello tipico delle zone alpine con evidenti differenze di quota e con un profilo geometrico alquanto vario e movimentato. È ricoperto da un fitto manto boscoso che si alterna a ripide valli laterali dalle anguste gole sormontate dalle prime vette dolomitiche tra le quali emergono le Pale di S. Martino. L’abitato si compone di una serie di stratificazioni succedutesi nel tempo, conseguenza dell’impellente necessità di costruire le case il più possibile lontano dalla minaccia delle piene del torrente Mis, quindi in zone più elevate. I vari nuclei urbani conservano evidenti testimonianze dell’architettura rurale apparendo tutti raggruppati intorno agli elementi aggreganti della piazza e della chiesa. Attualmente si assiste ad un forte fenomeno di espansione edilizia che produce un notevole allargamento dei confini dell’abitato. Lo stemma comunale, “inquartato” in decusse, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Il primo campo è smaltato di azzurro; il secondo e terzo quarto sono a sfondo argentato; il quarto riquadro è a fondo verde. Il tutto è attraversato da un caduceo dorato.
Storia
Le testimonianze archeologiche sono piuttosto carenti ma permettono ugualmente di risalire alle origini del primo nucleo abitato che si formò con molta probabilità nel IX secolo lungo la valle del Cordevole. I ritrovamenti riguardano tombe in pietra e oggetti funebri appartenenti al defunto. L’importanza strategica è dovuta soprattutto alla presenza di una via di collegamento tra il Tirolo e la zona più meridionale del Bellunese, lungo la quale erano disseminate varie costruzioni difensive. A partire dal ‘300 si diede la forma amministrativa fondata sul sistema delle regole che sovrintendevano al regolare andamento della vita cittadina preoccupandosi di gestire le infrastrutture e il traffico commerciale. Nel secolo successivo si consegnò spontaneamente alla Serenissima repubblica di San Marco seguendo l’esempio di Belluno. Agli inizi del ‘700 furono riscoperti importanti giacimenti minerari che erano già stati sfruttati nel periodo preistorico. Questa ricchezza di miniere fu oggetto di conquista da parte di numerosi signori dell’epoca fino al 1852, anno in cui le miniere vennero rilevate dalla Società Veneta Montanistica. La zona fu vittima di frequenti piene del torrente Mis: una delle più distruttive fu quella del 1860 ma la più recente risale al 1966, quando andò completamente distrutto il centro di California. La chiesa parrocchiale è dedicata ai Ss. Andrea e Giacomo e risale alla seconda metà del secolo scorso.
Economia
Accanto agli uffici postali e municipali si trova sul posto anche la Pro Loco. L’agricoltura è praticamente scomparsa dal panorama economico locale, mentre sopravvive in modeste dimensioni l’allevamento di bovini, suini, ovini e avicoli. La maggiore risorsa economica è rappresentata attualmente dal settore industriale che si basa sulla produzione di articoli per l’abbigliamento, sulle attività metalmeccaniche e edili e sulla fabbricazione di strumenti ottici e fotografici. Molto carente risulta il terziario che non consente di usufruire neppure dell’attività bancaria ma si limita a garantire una rete distributiva sufficiente al soddisfacimento delle primarie necessità della popolazione. Nelle scuole si impartisce l’istruzione obbligatoria, mentre sono assenti strutture sociali di rilievo e culturali. La capacità ricettiva è assicurata dalla presenza di ristoranti e alberghi. Il servizio sanitario è garantito dalla locale farmacia; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.
Relazioni
Nonostante la presenza dello spettacolare scenario delle Dolomiti e di un ambiente naturale rimasto sostanzialmente intatto, non si registra ancora un adeguato decollo del turismo che raggiunge solo modeste dimensioni. Non si segnalano particolari manifestazioni folcloriche tali da richiamare visitatori dai dintorni. La Patrona, la Beata Vergine Addolorata, si festeggia il 15 settembre.
Località
Bezzoi, Bitti, Carrera, Coltamai, Croda Grande, Curti, Don, Forcella Aurine, Lambroi, Laveder, Le Feste, Monte Sopra Croda, Monte Vallalta, Pattine, Pette, Povigan, Ren, Renon, Sarasin, Selle, Stalliviere, Tiser, Turbai, Villa Sant'Andrea