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Provincia di BARI
Capoluogo: Bari
Scheda
- Superficie: 3.825,41 Kmq
- Abitanti: 1.252.249
- Densità: 327,35 ab./Kmq
- Codice ISTAT: 072
- Numero comuni: 41
Provincia di Bari - Statistiche
Territorio. La provincia di Bari, articolata in 48 comuni, domina il mare Adriatico e occupa la parte centrale della Puglia, al confine con la Basilicata. Limitata a nord-ovest dal corso del fiume Ofanto, che la separa dalla provincia di Foggia, ha un'estensione territoriale in prevalenza di tipo collinare, fatta eccezione per la fascia costiera pianeggiante. Alle spalle della costa, generalmente rettilinea e sovente alta, l'elemento dominante del paesaggio è costituito dalle Murge, un insieme di alteterre che degradano progressivamente da nord-ovest -dove superano i 670 metri sul livello del mare con la Murgia Caccia e la Murgia di Serraficaia- e che, in prossimità dell'Adriatico, presentano un aspetto a gradinata dagli ampi ripiani coltivati a frutteti e oliveti nelle file inferiori, a grano nella parte superiore. Il clima è di tipo mediterraneo, con temperature elevate in estate, in parte mitigate dalla vicinanza del mare, e relativamente miti in inverno; le precipitazioni sono più frequenti nella zone più alte delle Murge. L'idrografia è condizionata dalle modeste precipitazioni e dalla natura calcarea del suolo: i corsi d'acqua superficiali scarseggiano mentre è assai sviluppata la circolazione idrica ipogea con diffusi fenomeni carsici, di cui le Grotte di Castellana sono un esempio straordinario e incomparabile. La zona più interna delle Murge, compresa tra la valle dell'Ofanto, la Fossa Premurgiana (fascia di terreno ondulata tra i roccioni delle Murge e le propaggini dell'Appennino) e Gioia del Colle, è tutelata dal Parco Nazionale dell'Alta Murgia, costituito da pascoli (che occupano i terreni più impervi e sassosi, ricoperti da vegetazione spontanea, rara ed endemica), residui di bosco ceduo e vaste distese di grano e cereali, intervallate da oliveti e frutteti. La contrazione delle aree boscate e il depauperamento vegetale hanno prodotto effetti negativi sulla quantità e qualità della fauna selvatica. Gravina in Puglia, dove ha sede il Parco Archeologico di Botromagno (che tutela i rinvenimenti archeologici della collina di Botromagno, abitata dall'età neolitica), ospita uno dei più grandi boschi della provincia, il Bosco Difesa Grande, che occupa una vasta zona collinare costituita da argilla ricoperta da uno spesso strato di sabbie e conglomerati pleistocenici. Seconda per estensione tra le province pugliesi, la Terra di Bari -denominazione che risale all'epoca in cui la regione fu sotto i D'Angiò e gli Aragona e che rimase in uso fino agli anni Venti del Novecento- è la prima per numero di abitanti: la popolazione è concentrata in città e in grossi borghi agricoli; in alcune zone, come quella caratteristica dei trulli, prevale invece l'insediamento sparso. I centri principali sono distribuiti lungo la costa (Bari, Barletta, Trani, Bisceglie, Molfetta, Mola di Bari e Monopoli) o lungo un allineamento parallelo a essa (Canosa di Puglia, Andria, Corato, Ruvo di Puglia e Bitonto); all'interno sorgono invece pochi centri, fra cui Gravina in Puglia, Altamura e Gioia del Colle. Lo stemma provinciale, concesso con decreto del 1938, è "inquartato" d'argento e d'azzurro in croce di Sant'Andrea; vi si raffigura un pastorale d'oro posto in palo.
Comunicazioni. Il territorio provinciale dispone di un diffuso e articolato sistema viario e ferroviario. La rete di strade statali è diffusa e fitta (n. 16 Adriatica, n. 93 Appulo Lucana, n. 96 Barese, n. 98 Andriese Coratina, n. 99 di Matera, n. 100 di Gioia del Colle, n. 170 di Castel del Monte e Diramazione, n. 171 di Santeramo, n. 172 dei Trulli, n. 271 di Cassano, n. 377 delle Grotte, n. 378 di Altamura, n. 604 di Alberobello, n. 634 delle Grotte Orientali) e garantisce i collegamenti locali e con i capoluoghi pugliesi. La qualità dei collegamenti è migliorata dalla presenza del tracciato autostradale dell'A14 Bologna-Taranto. Il traffico su rotaia può contare su una rete altrettanto ricca: Bari-Barletta, Bari-Taranto, Bari-Lecce, Barletta-Spinazzola, Bari-Martina Franca-Taranto, Mungivacca-Putignano, Bari-Bologna, Gioia del Colle-Rocchetta Sant'Antonio/Lacedonia. Il servizio aereo è garantito dall'aeroporto di Bari/Palese. Il porto di Bari, che assolve a una funzione polisettoriale, svolge soprattutto un ruolo di collegamento tra l'Italia, il Mediterraneo orientale e l'Africa settentrionale.
Storia. Diverse tracce testimoniano che la Terra di Bari era abitata già dalla preistoria e le fonti storiche attestano la massiccia presenza di insediamenti di età romana. Dopo la caduta dell'impero romano d'Occidente divenne parte dell'impero bizantino e subì i contraccolpi delle vicende storiche e politiche che caratterizzarono l'alto Medioevo: fu infatti contesa tra Bisanzio e longobardi prima e saraceni poi. Negli ultimi decenni del X secolo Bari fu scelta come sede del "catapano", il funzionario imperiale che governava sui territori bizantini nelle regioni meridionali della penisola. Nell'undicesimo secolo la Terra di Bari assistette alla nascita e al rapido sviluppo di una società in cui marinai e abili mercanti contribuirono a collocarla nella rete dei traffici che da Venezia spaziavano per tutto l'Adriatico, l'Egeo e l'Oriente: Venezia trovò in Bari una città con cui tessere alleanze e consolidare i propri commerci e fu un doge di Venezia a liberare la città pugliese da un assedio saraceno e a stabilire con essa un'alleanza duratura. La conquista normanna (1071) e il trafugamento delle spoglie di San Nicola (1087) collocarono Bari tra i centri più importanti dell'Europa medievale e la costruzione di chiese e fortificazioni fece della città un luogo di pellegrinaggio. La dinastia sveva determinò una crescita degli edifici rappresentativi e la conferma del ruolo egemone di Bari nei confronti delle altre realtà urbane della Puglia. I periodi successivi, con gli angioini prima e i durazzeschi poi, videro il permanere di attività commerciali, che ebbero inevitabili riflessi sull'organizzazione degli spazi urbani: Bari fu dotata di una nuova struttura difensiva e fu sede per diversi anni della corte. L'annessione al vicereame spagnolo, nel XVII secolo, inaugurò un periodo di decadenza, caratterizzata da una stasi sia nella crescita demografica che nello sviluppo urbano. Il XVIII secolo segnò un momento di ripresa grazie ai Borboni, che con Carlo III avviarono una politica riformistica per le regioni meridionali. Trasformazioni più consistenti furono avviate nel breve periodo francese dal viceré Gioacchino Murat: stazioni, prefetture, grandi assi di attraversamento, palazzi per uffici uniformarono la Terra di Bari al resto della penisola. Una nuova fase di espansione caratterizzò Bari nel ventennio fascista, quando la città fu vista come l'ideale mezzo di congiunzione con l'Oriente e fu oggetto di consistenti trasformazioni. Nel secondo dopoguerra Bari è cresciuta invece in varie direzioni sul territorio, con un'espansione confusa, che non ha integrato correttamente sviluppo urbano ed elementi del paesaggio.
Struttura socio-economica. La provincia evidenzia un elevato tasso di urbanizzazione e una elevata densità demografica: il numero medio di componenti per famiglia supera infatti il dato corrispondente dell'Italia e il saldo demografico positivo riflette un elevato tasso di natalità. I livelli di alcuni indicatori a carattere economico, che evidenziano per le famiglie baresi condizioni di vita superiori alla media delle province pugliesi, registrano tuttavia un marcato ritardo rispetto alla media nazionale, testimoniato dalle condizioni abitative della popolazione residente -inferiori alla media nazionale- e dalla dotazione di infrastrutture sociali -non adeguata alle esigenze di una provincia ad alta densità demografica-. Frequenti risultano tuttavia le iniziative culturali, sostenute dalle istituzioni locali e dalle strutture universitarie con l'intento di valorizzare un patrimonio culturale che interessa tutto il territorio. Il sistema economico della provincia rivela le caratteristiche tipiche della Puglia: una marcata tradizione agricola, un settore manifatturiero innovativo (che tende a configurazioni distrettuali), un settore commerciale radicato sul territorio e funzionale al comparto agro-alimentare. Le unità produttive sono localizzate lungo la fascia costiera, da Barletta fino a Bari: a Modugno, alla periferia del capoluogo, ha sede il baricentro economico della provincia; minore appare invece la densità imprenditoriale della fascia collinare interna, al confine con la Basilicata. Nell'area compresa tra Andria, Canosa e Corato è cresciuta l'industria tessile, originata da un tessuto di piccole imprese specializzate nella maglieria e nella produzione di tute sportive; prossimo a quest'area è il distretto calzaturiero di Barletta, che conta diramazioni nel Foggiano. Il comparto trainante delle esportazioni è rappresentato tuttavia dall'industria del mobile, specializzata nella produzione di salotti e localizzata nel "triangolo dei divani", che comprende i comuni di Altamura e Santeramo in Colle nel Barese e di Matera in Basilicata. A Bari la presenza del porto ha favorito l'insediamento, nella periferia occidentale, di alcuni gruppi a capitale straniero nell'industria meccanica dei mezzi di trasporto. Nella provincia sono localizzati inoltre alcuni poli agro-alimentari: alle tradizionali produzioni di cereali e olive sono legati alcuni pastifici e frantoi, concentrati nell'area di Andria e Bitonto e nell'Alta Murgia. Sviluppate sono anche le coltivazioni di ortaggi e frutta. La produzione agricola alimenta l'industria lattiero-casearia, localizzata in prevalenza ad Andria e a Gioia del Colle. Complementare all'attività delle strutture portuali è la lavorazione e conservazione del pesce e dei prodotti a base di pesce. Le prospettive di sviluppo della provincia sono connesse tuttavia alla riformulazione della rete dei trasporti, su rotaia e su gomma, fattore fondamentale oltre che per favorire il flusso verso l'esterno dei prodotti provinciali anche per un più agevole flusso turistico. La crescita di quest'ultimo settore è subordinata a un'opera di valorizzazione delle risorse locali sia artistico-culturali sia legate al mondo contadino, ricco di prodotti gastronomici tradizionali che costituiscono la fonte di attrazione di una particolare categoria di visitatori.
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