Descrizione
Città collinare, di origine antichissima, capoluogo di provincia; l’economia si basa su tutti i settori produttivi. Gli astigiani, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, si concentrano maggiormente nel capoluogo comunale; la restante parte si distribuisce in numerosissime località, in un elevatissimo numero di aggregati urbani minori nonché case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate. L’abitato è indicato come la città delle cento torri, il cui nucleo primitivo ha pianta ellittica e conserva un caratteristico aspetto medievale, con strade strette e tortuose. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto Ministeriale, è attraversato da una croce d’argento. Il motto è: ASTE NITET MUNDO SANCTO CUSTODE SECUNDO.
Storia
Il toponimo si rifà alla parola latina HASTA, col significato di ‘asta’ che, in epoca romana, stabiliva le proprietà che venivano vendute dai debitori dello Stato. Studi recenti, tuttavia, hanno stabilito che esso derivi dal celtico “Ast”, con il significato di ‘altura’, con chiaro riferimento alla caratteristica del territorio. Già abitata nel neolitico, acquistò immediatamente una grande importanza, come attestano i reperti archeologici di edifici pubblici e le antiche necropoli. Passata ai longobardi nel VII secolo, divenne nel 1095 un libero comune e, nel 1140, ebbe dall’imperatore Corrado III il privilegio di coniare una propria moneta. Successivamente alle lotte tra guelfi e ghibellini, nel 1314, divenne possedimento degli angioini. Passata sotto il dominio di numerose famiglie, tra cui anche i Monferrato, i Visconti e gli Orléans, nel 1531 fu donata dall’imperatore Carlo V a Beatrice di Portogallo, sposa di Carlo III di Savoia. Da quel momento, salvo le parentesi dovute alla dominazione napoleonica prima, e quella austro-ungarica dopo, il destino del capoluogo si legò a quello della casata piemontese. L’esempio architettonico più rilevante dell’epoca romana è la Torre Rossa, risalente al II secolo, che faceva parte dell’antica cinta muraria; di epoca romana sono anche i resti di un anfiteatro. Al 1300 risale la splendida collegiata di San Secondo. Ai secoli XIII e XIV risale la cattedrale, in stile gotico ma rimaneggiata più volte. Degni di nota sono anche: la chiesa di San Pietro; il monastero detto “Michelerio”; palazzo Mazzola e palazzo Faletti. Rispettivamente al XIX e XX secolo risalgono il teatro Alfieri, il palazzo Ottolenghi e il santuario della Madonna del Portone.
Economia
È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 68, della Usl n. 19, di Pro Loco e di tutti quegli uffici normalmente presenti in un capoluogo di provincia. L’economia locale, molto florida, non ha abbandonato l’agricoltura; la coltivazione di uva da vino permette la produzione di famosi vini Doc che alimentano il volume delle esportazioni. La viticoltura è affiancata, all’interno del settore primario, dalla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta, nonché dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria si compone di numerose imprese, attive in svariati comparti: tessile, mobili, carta, vetro, ecc. Anche il terziario è ben articolato e comprende servizi bancari, assicurativi, immobiliari, centri di consulenza informatica, fondi pensione e attività radiotelevisive. Tra le strutture sociali si segnalano asili nido e case di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le scuole dell’obbligo e vari istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Quelle culturali sono rappresentate da biblioteche e musei, tra cui: il museo ebraico, il museo alfierano e il museo e cripta di Sant’Anastasio, nonché emeroteche. Le strutture ricettive offrono un’ampia possibilità di ristorazione e di soggiorno. Il servizio sanitario è assicurato dagli ospedali e dalle cliniche locali.
Relazioni
Sede di importanti monumenti e circondata da dolci colline coltivate a vigneto, è meta di numerosi turisti nonché teatro di manifestazioni di vario genere. Durante il rinomato “Palio”, documentato dal 1275, ventuno cavalli montati a pelo da altrettanti fantini che rappresentano i 14 borghi cittadini e i 7 comuni della provincia, corrono in modo forsennato per aggiudicarsi il drappo di velluto cremisi con la raffigurazione dello stemma e di San Secondo, dipinto ogni anno da famosi pittori; ha luogo la terza domenica di settembre. Meritano di essere citate anche: la fiera “Città d’Asti”, a maggio; il festival “Astiteatro”, a fine giugno/inizio luglio; il palio degli sbandieratori, a settembre, e la fiera regionale “Del tartufo e cucina e cantina”, a novembre. Infine, da citare, è il festival internazionale di letteratura “Chiaroscuro: tutti i colori del libro”. Il Patrono, San Secondo, si festeggia il primo martedì di maggio. Ha dato i natali allo scrittore Vittorio Alfieri (1749-1803) e al cantautore e pianista Paolo Conte. È gemellata con le città di Veliko Tarnovo (Bulgaria), Valence/Drome (Francia), Biberach An der Riss (Germania) e Miami (USA).
Località
Avidano, Baciglio, Belangero, Beneficio, Biamini, Bordoni, Bramairate, Bricco Credo, Bricco Modena, Bricco Truffa, Briccolino, Burie, Ca' dei Coppi, Carretti, Casabianca, Cascin Ruasin, Cascine Olivero Valtagliata, Castiglione, Ceresa, Checchi, Cosseta, Cravera, Fassi, Fornaca, Fornace, Garoppa, Ghirlandina, Gianotti, Giberto, Lama, Madonna di Viatosto, Malandroni, Manina, Manzoni, Meridiana, Michelangeli, Mombarone, Montegrosso, Montemarzo, Olivero, Palucco, Pontesuero, Quarto, Revignano, Rivi, Rossi, San Marzanotto, San Marzanotto Piana, San Vito, Santena, Serravalle, Sessant, Stangona, Stazione di Portacomaro, Stazione di Sessant, Torrazzo, Vaglierano, Vaglierano Basso, Valcossana, Valenzani, Valfea, Valleandona, Valmairone