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ORSINI
Approfondimento
Approfondimento: ORSINI
Casata principesca romana di remotissima nobiltà, la cui storia tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna è strettamente intrecciata con quella del Papato. Le sue origini sono sicure solo dal secolo XII, quando compare nelle fonti documentarie colui che viene considerato il vero capostipite, Orso di Bobone, nipote di papa Celestino III. Il fondatore della potenza familiare a Roma e in Italia è il nipote di Orso, Matteo Rosso (morto nel 1246 circa), signore di Marino, Mugnano e Monterotondo; divenuto senatore di Roma, questi combatté nel 1241 contro l'imperatore Federico II di Svevia e i suoi alleati, i Colonna. Da quel momento si delineò l'eterno antagonismo fra la famiglia Orsini, schierata con i guelfi e devota al Papato, e i Colonna, di parte ghibellina. Dominando la vita politica romana, gli Orsini ricoprirono le massime cariche dell'Urbe e ottennero dal Vaticano generose donazioni, tra le quali alcuni dei più ricchi feudi dello stato della Chiesa. Nel XIII secolo sostennero Carlo I d'Angiò contro i ghibellini e all'inizio del XIV secolo si legarono strettamente al re Roberto d'Angiò, opponendosi all'imperatore Arrigo VII, sostenuto dai Colonna; successivamente appoggiarono l'imperatore Ludovico il Bavaro e, per ricompensa della fedeltà dimostrata, molti di essi assursero al rango di vicari in diverse città d'Italia e nella stessa Roma. Nei secoli XIV e XV gli Orsini si distinsero anche nella storia del regno di Napoli, dove ottennero i feudi di Gravina e Solfora. Tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI furono vittime delle persecuzioni di Cesare Borgia che, sostenuto dal padre, papa Alessandro VI, minacciò la loro potenza e ricchezza con stragi, confische e imprigionamenti. La famiglia può vantare valorosi condottieri, eminenti cardinali, senatori, podestà e qualche papa. Le sue diramazioni sono state molto numerose sia in Italia sia in Europa, dal momento che la stirpe si è imparentata con gli imperatori e le case reali di Francia, Spagna e Inghilterra. I principali rami italiani sono quelli generati da Rinaldo, Gentile e Napoleone, figli del senatore Matteo Rosso: da Rinaldo si originò il ramo dei signori di Monterotondo, durato dal XIII secolo fino al 1650; Gentile fu il capostipite dei conti (poi duchi) di Nola, estintisi nel XVI secolo, dei conti (poi marchesi) di Pitigliano, estinti nel 1640, e dei conti di Soana. Il potente ramo dei conti di Nola originò altre diramazioni, tra cui quella degli Orsini-Del Balzo, che ereditarono feudi e titoli del ceppo avellinese dei Del Balzo (1462), e quella dei signori di Mugnano e marchesi della Penna, durata fino al 1797. Dal terzo figlio di Matteo Rosso, Napoleone, conte di Gravina dal 1255, discesero i duchi di Bracciano, estintisi nel 1698, i conti di Tagliacozzo e i duchi di Gravina. Da un altro Napoleone, fratello del senatore Matteo Rosso, discesero i conti di Manoppello, scomparsi nel 1553.