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NURAGHE
Approfondimento
Approfondimento: NURAGHE
I nuraghi, case-fortezza tipiche dell'antica Sardegna, sono ormai i monumenti-simbolo, universalmente conosciuti, della preistoria dell'isola. In realtà, la numerosa e diffusa presenza di essi su tutto il territorio regionale (compresa l'isola di Carloforte) li pone a buon diritto come suggestiva e austera testimonianza di una delle maggiori civiltà della preistoria del Mediterraneo. Esternamente essi presentano una tipica struttura troncoconica, nella quale si apre una porta architravata; all'interno, nella forma più semplice e più antica, consistono in un'unica camera circolare coperta da una cupola, cui si accede mediante un corridoio. Ma, nel tempo, la pianta si sviluppò in forme più complesse, sia con elevazione fino a due, tre piani, sia con ampliamenti alla superficie (più celle collegate da gallerie, oppure altri corpi aggiunti alla torre iniziale). Per quanto concerne la funzione e la destinazione di questi monumenti, ritenuti a lungo tombe, gli studiosi ammettono concordemente che si tratti di abitazioni fortificate, tipica espressione di una civiltà pastorale divisa in più organismi particolari (tribù, piccoli stati ecc.) e animata da continue lotte interne. Su questa base si può anche pensare che il nuraghe abbia costituito l'ultimo baluardo difensivo delle popolazioni indigene davanti alle invasioni sia dei fenici che, soprattutto, dei romani. Quando la civiltà greca era ai suoi più flebili albori, la civiltà dei grandi costruttori di nuraghi aveva compiuto le sue vicende; ma il suo germe etnico non si spense né vennero meno l'importanza economica e la vivacità culturale dell'isola: traffici e commerci continuarono e s'intensificarono con la penisola italiana e col vicino Oriente; nuovi riti e nuovi apporti religiosi lasciavano il segno della loro secolare presenza in differenti monumenti, certo meno spettacolari dei grandi nuraghi ma non meno affascinanti.