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LEGA LOMBARDA
Approfondimento
Approfondimento: LEGA LOMBARDA
Alleanza anti-imperiale stretta a Pontida, presso Bergamo, il 1° dicembre 1167, tra diversi comuni dell'Italia settentrionale, con il fine di unire le forze delle città confederate e di organizzare una difesa armata per contrastare ogni azione militare di Federico I (detto il Barbarossa) volta a negare autonomia ai comuni stessi. Fecero parte della Lega trentasei città tra cui: quelle unitesi nel 1163 nella Lega veronese (Verona, Venezia, Treviso, Padova, Vicenza), quelle che costituirono nell'aprile del 1167 la Lega dei comuni lombardi (Milano, Bergamo, Brescia e Mantova) e, ancora, Lodi, Cremona, Ferrara, Piacenza, Parma, Bologna e Modena. Simbolo della Lega lombarda era il carroccio, che seguiva l'esercito in battaglia e su cui si trovavano lo stendardo della Lega e una croce. Dell'esercito della Lega fecero parte la Compagnia del Carroccio e la Compagnia della Morte, capitanate da Alberto da Giussano. Tra le prime misure di difesa attuate dai confederati si annovera la costruzione della fortezza di Alessandria (1168), così chiamata in omaggio al papa Alessandro III, entrato a far parte della Lega. Milano, i cui rappresentanti rivestirono un ruolo trainante nell'ambito delle azioni promosse dalle città confederate, fu ricostruita (v. INVASIONE DI MILANO DA PARTE DI BARBAROSSA): furono innalzati nuovamente i bastioni e approntate opportune difese militari. Dopo la vittoria riportata a Legnano nel 1176 (v. BATTAGLIA DI LEGNANO) e ancor più dopo la pace di Costanza (1183), l'esercito della Lega, avendo esaurito il suo compito, si sciolse. Nel 1226, però, la Lega venne ricostituita. All'inizio del '200 cominciarono in Germania le lotte per la successione alla corona, regia e imperiale, fra guelfi e ghibellini. L'allentato controllo imperiale non fece che rafforzare i comuni italiani. Ma nel 1220 divenne imperatore Federico II di Svevia, nipote del Barbarossa, che cercò di imporre nuovamente il predominio imperiale. I comuni si affrettarono ad allearsi e la rinata Lega Lombarda contava fra i federati: Milano, Mantova, Bergamo, Brescia, Alessandria, Bologna, Torino, Padova, Vicenza, Treviso, Verona, Lodi, Alessandria, Vercelli, Crema, Alessandria, Piacenza e il Marchese del Monferrato. Federico II promulgò allora l'editto di Borgo S. Donnino, con il quale soppresse le libertà comunali. Dopo il rifiuto dei comuni di sottostare alle imposizioni imperiali, si arrivò allo scontro armato ma fu impossibile per la Lega ripetere l'impresa di Legnano. I comuni vennero pesantemente sconfitti, nel 1237, durante la battaglia di Cortenuova, sul fiume Oglio, e l'esercito di Federico riuscì ad impossessarsi del carroccio. La sconfitta della Lega sancì il temporaneo successo dei ghibellini italiani, da sempre sostenitori degli svevi. Ci vollero due anni perché la Lega riuscisse a vincere l'imperatore, che fu battuto nel 1239, a Camporgnano, anche se la sconfitta definitiva di Federico avvenne prima a Parma (1248) e poi a Fossalta (1249) diverso tempo dopo.